Non ci si poteva aspettare nulla di diverso, in una Sprint Race, nel campionato FIA F3, a Spielberg, tra le colline della Stiria. E tra le schermaglie e il caos generale, non poteva che emergere un leone. Nikola Tsolov (ART), soprannominato “leone bulgaro” dai tempi dei kart, ha trionfato per la seconda volta in questa annata, dopo il successo nella Sprint Race di Monaco.
Lo ha fatto scattando dalla terza posizione, in una partenza dove il poleman Martinius Stenshorne (Hitech) è stato superato da Christian Mansell (ART). Tsolov, alla curva 4, si è poi preso la seconda piazza sul norvegese, e poco dopo, nello stesso punto, ha agguantato la testa della corsa. E però non è scappato via, con Mansell che appariva in posizione di attesa fino al tentativo di sorpasso quando due terzi di gara erano già alle spalle. I tentativi dell’australiano, in qualche maniera, sono sempre stati rintuzzati dal protégé di Fernando Alonso, scaltro nell’approfittare di un presunto calo di potenza* di Mansell, superato anche da Stenshorne un attimo prima la chiamata della safety-car.
*Aggiornamento: non si è trattato di un calo di potenza, ma di un semplice errore di distrazione.
Vettura di sicurezza che è stata mandata in pista per due volte: la prima al primo giro, a causa di un incidente che ha costretto Kacper Sztuka (MP Motorsport) al secondo ritiro stagionale, mentre nella stessa tornata il testacoda solitario di Dino Beganovic ha fatto retocedere lo svedese nei bassifondi della classifica. La seconda nelle fasi finali, quando un infuocato duello tra Alex Dunne (MP Motorsport) e Sebastian Montoya (Campos) si è concluso con un incidente per quest’ultimo, fortunatamente senza conseguenze.
La seconda safety-car ha lasciato il circuito per un ultimo giro lanciato, condotto magistralmente da Tsolov, seguito dai già menzionati Stenshorne e Mansell. Quarta posizione per Dunne, risultato sub iudice per la dinamica che ha portato Montoya al ritiro, seguito da Laurens van Hoepen (ART) – terza vettura del team ART nella top cinque – e da uno scaltro Gabriele Minì (Prema), che approfittando dei risultati di Browning e Fornaroli ha accorciato in classifica.
Fornaroli, partito dal ventiquattresimo posto, ha recuperato metà del plotone per concludere dodicesimo, un risultato che rappresenta solamente la seconda occasione in cui il piacentino ha mancato la zona punti, ma la rimonta è stata davvero degna di ogni riconoscimento.
Hanno infine chiuso la zona punti l’inossidabile Oliver Goethe (Campos), Tim Tramnitz (MP Motorsport), un coriaceo Noel Leon (Van Amersfoort) e Sami Meguetounif (Trident), incolpevole nella dinamica che ha portato Arvid Lindblad (Prema) a forare il suo pneumatico posteriore destro.
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