San Paolo, 13 novembre 2016: Max Verstappen, sotto la pioggia, regala spettacolo dipingendo traiettorie diverse da tutti gli altri, sorpassando gli avversari che, guardandosi da tutte le parti, si vedevano sfilare il pilota di Hasselt a destra e a sinistra. Siamo sempre a San Paolo, sul circuito di Interlagos, e oggi è il 3 novembre 2024: a quasi otto anni di distanza, Max Verstappen lo ha fatto ancora, anzi, lo ha fatto ancora più bello, vincendo il Gran Premio di San Paolo dopo un digiuno di dieci gare. Partiva dalla nona fila, il tre volte campione del mondo del team Red Bull, ma al primo giro era già decimo. In successione Gasly e Alonso, poi Piastri e Lawson. Dopo un settimo di gara Max è già sesto.
Intruppato dietro al trenino Tsunoda-Ocon-Leclerc, con il duo Russell-Norris al comando, Max ha atteso le mosse degli altri, prolungando il suo stint con pneumatici intermedi per più di trenta giri. E, con davanti il solo Ocon, la ruota degli imprevisti ha messo tutti di fronte a un bivio: Nico Hülkenberg è fermo (poi – ripartito dopo essere stato aiutato dai marshall – è stato squalificato), la direzione di gara opta per la virtual safety-car. Russell e Norris si fermano, Ocon, Verstappen e Gasly no. Continuano, e forse sperano che le condizioni possano peggiorare ulteriormente, costringendo Niels Wittich, direttore di gara, all’ingresso della safety-car. Detto, fatto.
Ma non è finita qui: Franco Colapinto, la cui macchina era stata riparata in tempo dai bravissimi meccanici del team Williams, va a sbattere nella zona delle Arquibancadas. Brutta botta (pilota illeso), bandiera rossa. Per la felicità dei primi tre, per il dispiacere di Norris, che era riuscito a sorpassare Russell, e per quello delle due VCARB: loro che ci avevano visto bene, leggendo la corsa alla grandissima optando per le gomme da estremo bagnato quando la pista era perfetta per quegli pneumatici. Volavano, peccato.
E, comunque, se alla prima ripartenza Ocon era riuscito a contenere Verstappen, alla seconda (safety-car di nuovo in pista per l’incidente occorso a Carlos Sainz) non ha avuto scampo. Da quel momento, nonostante il francese piano non andasse, Verstappen ha iniziato a martellare tempi irraggiungibili per tutti, con una sequela impressionante di giri veloci. Sul traguardo i secondi su Ocon sono una ventina. Alle sue spalle il compagno di squadra Pierre Gasly, splendido terzo: il team Alpine, ebbro di gioia, si è portato a casa ben trentatré punti. E il campionato costruttori sorride: dal nono posto (con soli 14 punti), i francesi hanno scalato tre posizioni in un colpo solo; superate Williams, Racing Bulls e Haas. Quando una gara stravolge un campionato.
Non può essere completamente soddisfatto George Russell, quarto ma protagonista assoluto della corsa verdeoro. E però, sia lui che Lewis Hamilton, assai meno brillante e decimo classificato, sono sotto investigazione per una presunta modifica delle pressioni delle gomme prima della seconda ripartenza. Seconda ripartenza perché Norris, poleman e infine sesto alle spalle di Charles Leclerc, ha fatto la frittata alla conclusione del primo giro di formazione: con la vettura di Lance Stroll ferma (il canadese, dopo aver perso la sua Aston Martin, si è auto-insabbiato in corrispondenza di curva 4), la direzione di gara decide di abortire la partenza. Ma Norris, nonostante le luci e il pannello, non lo capisce, e riparte come se avesse pensato che si trattava di un secondo giro di formazione. O di non si sa cosa.
Alle sue spalle, Russell, Tsunoda e Lawson lo seguono con titubanza, mentre più indietro altri restano fermi, in attesa di capirne di più. Alla fine ripartono anche loro, ma è chiaro che Lando la abbia combinata grossa; il britannico, con i piloti del team VCARB e lo stesso George Russell, sono sotto investigazione per l’accaduto. Una giornata difficile per il team McLaren, ottava con Piastri (penalizzato per aver causato una collisione con Lawson) e inframezzata da Tsunoda, settimo. Lawson, grande nono, con gli artigli e con i denti si è tenuto dietro Hamilton e Pérez, con il messicano fuori dai punti. È probabile che questo Gran Premio possa aver deciso molte cose, per il presente e per il futuro. Il campionato piloti – Verstappen potrebbe vincere il titolo già a Las Vegas – è un discorso chiuso, mentre quello dei costruttori (McLaren a più trentasei sulla Ferrari, a più quarantanove su Red Bull), per quanto alquanto indirizzato, potrebbe nascondere ancora dei contenuti da sviscerare.
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