Cala il sipario sulla tre giorni di test pre-stagionali sul circuito di Sakhir, Bahrain. In prima posizione, grazie a un crono di 1’29″545, si è collocato George Russell (90 giri) con la Mercedes W17. Il tempo, fatto registrare a pochi istanti dalla conclusione dell’attività, è stato di ventuno millesimi inferiore rispetto a quello di Max Verstappen, che dopo aver ceduto il sedile a Liam Lawson nella giornata di giovedì ha ripreso il comando delle operazioni totalizzando 81 giri. Non tantissimi, considerando che in mezza giornata Esteban Ocon ne ha collezionati 101.
Il team Red Bull, infatti, ha avuto a che fare con una serie di lavori alla monoposto, legati tra le altre cose alla messa a punto di alcuni pezzi previsti per il primo GP e portati in anticipo. Verstappen, poi, non ha effettuato una vera e propria simulazione gara, a differenza dello stesso Russell e di Oscar Piastri (83 giri), che hanno ripercorso su per giù il programma di lavoro intrapreso dai loro compagni nella sessione pomeridiana del secondo giorno. Da registrare, poi, una pista più calda e ‘arabeggiante’ rispetto ai più anomali giorni precedenti.
Sia il team di Woking che la squadra di Toto Wolff hanno così portato a termine i rispettivi lavori, con buone indicazioni emerse dalla MCL39. È andata diversamente in casa Ferrari: Lewis Hamilton, sceso in pista dopo Charles Leclerc, aveva nei suoi piani il completamento di una simulazione completa con quantitativo di benzina. Dopo una decina di giri con tempi altalenanti, tuttavia, la SF-25 è rientrata ai box per non rimettere più piede in pista. Al netto dei tempi, si può dire che non sia stata la conclusione che si sperava in seno al team.
Terzo Alexander Albon, che ha fermato i cronometri sull’1’29″650. Per quello che può contare, il thailandese si è messo a tre decimi dal riferimento di Carlos Sainz. Riferimento non solo all’interno del team ma degli interi test. Albon – l’unico con Verstappen ad aver avuto la vettura per tutta la giornata – ha totalizzato il numero più elevato di giri (136). Quinta l’Alpine con Pierre Gasly (83 giri), poi Hamilton e la VCARB di Yuki Tsunoda (86 giri), anche lui coinvolto in un long-run di simulazione gara. Novità in casa Haas, che oltre al solo passo ha simulato la qualifica con Esteban Ocon nel pomeriggio.
Da evidenziare la tristemente comica giornata del team Aston Martin, che aveva programmato la giornata con Lance Stroll al mattino e Fernando Alonso (81 giri) al pomeriggio. Il canadese però, sentitosi poco bene la scorsa notte, non se l’è inizialmente sentita di prendere parte all’attività, consegnando l’AMR25 nelle esperte mani del compagno. Nel corso della giornata, poi, si è venuto a sapere che Stroll sarebbe salito in macchina nel pomeriggio; dopo 34 giri, tuttavia, una nuova sensazione di malessere ha costretto i meccanici a rifare in quattro e quattr’otto la vettura per Alonso che ha così completato il test. Una girandola che non ha sicuramente aiutato.
Dopo il black out del primo giorno e la pioggerellina del secondo neanche la terza giornata è stata scevra di imprevisti. Al mattino, la prima bandiera rossa è stata sventolata a causa della rottura del vetro (caduto in pista) di una delle ‘finestre’ della cabina posta sopra il rettilineo del traguardo, mentre nei primi scampoli del pomeriggio un veicolo non autorizzato si è introdotto a bordo pista costringendo l’esposizione della seconda rossa. Lato guida, infine, da segnalare dei testacoda in curva 1 di Ocon e Verstappen, lato affidabilità nulla di particolare se non un danno (prontamente riparato) al cofano motore della Haas pilotata da Oliver Bearman (59 giri) al mattino.
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