Ricordo ancora cosa dicevano quando lei arrivó, Presidente.
“È un economista, scordiamoci il mondiale per anni” dicevano in tanti.
Non considerando, stupidamente, che i risultati finanziari di una azienda come la Ferrari dipendano fortemente dai risultati sportivi e non considerando, soprattutto, che lei é un vincente.
E che é anche terribilmente ferrarista.
Più di loro.
Ha preso in mano una Ferrari imbarazzante, vecchia, morente, brutta figlia di un epoca di grandi successi.
L’ha trasformata nel punto di riferimento assoluto del circus, una squadra innovativa capace di cogliere continuamente di sorpresa i suoi avversari.
Ha preso in mano una Ferrari che in maniera assurda e paradossale aveva nel motore il suo punto debole.
Se l’avesse vista il Drake…
L’ha resa ad oggi una squadra che fa del motore il suo punto di forza, una squadra degna del nome Ferrari.
E non è solo quello che ha fatto che rende eccezionale il suo lavoro, è il come lo ha fatto.
Controcorrente, come sempre.
Da visionario, come sempre.
Ha avuto il coraggio di puntare sui giovani, tanto per fare un esempio, ha avuto il coraggio di rifiutare un Paddy Lowe che si liberava dalla Mercedes perché ha visto in loro un potenziale frenato e bloccato dalla struttura piramidale.
Li ha messi tutti sullo stesso livello, ha avuto la forza di crederci.
Grazie Presidente, per tutto questo e per tutto il resto.
Io non so quando e se torneremo a vincere un mondiale, come ben sa, il fato difficilmente é dei nostri.
Ma sono sicuro che se quel giorno arriverà, il merito sarà tutto suo.
Da parte mia e da tutta la redazione di tuttomotorsport.com un grosso in bocca al lupo a lei e alla sua famiglia.
Vogliamo rivederla in pista, davvero.
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