Toto Wolff ha smentito il fatto che la Mercedes abbia fatto una ‘finta’ di pit stop durante il Gran Premio d’Italia.
Tuttavia, Wolff ha dovuto difendere la Mercedes anche da alcune accuse mosse da Paul Di Resta, commentatore per Sky Formula 1 UK. Secondo Di Resta, i meccanici della Mercedes sarebbero usciti in pit lane non per fintare il pit stop ma per rallentare Raikkonen durante un’eventuale sosta.
Sia Mercedes che Ferrari, infatti, stavano comunicando con i loro piloti per cercare di capire quando sarebbe stato più opportuno sostituire gli pneumatici.
Far uscire i meccanici Mercedes avrebbe costretto Raikkonen ad una manovra più brusca per arrivare nella sua piazzola. Questo perchè il box Mercedes è posizionato subito prima di quello della Ferrari.
Interpellato dalla Ferrari, Charlie Whiting ha detto la sua: “Secondo me tutto fa parte del gioco. Però c’è da dire che non ci piacciono le squadre che escono in pit lane senza effettuare il pit stop. Il regolamento consente ai meccanici di uscire solo se la loro vettura sia destinata a fermarsi ma, ripeto, tutto fa parte del gioco. Potremmo lamentarci se lo facessero ad ogni giro, ma non è così. Magari l’idea era quella di fermare il pilota ma poi è stata modificata. A meno che non si faccia qualcosa di esplicitamente sbagliato, come detto da qualcuno, non prenderemo provvedimenti. Sicuramente riguarderemo immagini e tempi per capire se hanno cercato di rallentare deliberatamente Raikkonen. Poi comunicheremo la nostra decisione”.
Wolff, dal canto suo, ha cercato di allontanare tutte le critiche e di calmare le acque: “Non era una finta. Eravamo pronti a fermarci e, se Kimi non fosse rientrato, avremmo fermato Lewis. Ovviamente avevamo valutato diverse simulazioni di quello che poteva accadere in gara. Le comunicazioni sono state intense tra team e pilota per capire quando pittare. Ci stavamo chiedendo quando la Ferrari avrebbe fermato Kimi ed eravamo pronti a tutto, anche a cambiare strategia. Fortunatamente abbiamo fatto la scelta giusta.”
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