Il controverso incidente a fine gara, una generazione in rampa di lancio e perché amare questa Ferrari.
Piccola premessa sull’episodio più controverso della gara austriaca.
Quello tra verstappen e Leclerc è palesemente un incidente di gara.
È questo che vogliamo vedere.
Lo era anche quello tra Vettel e Hamilton (che tra l’altro non è neanche stato un incidente, eh).
Seguendo alla lettera il regolamento attuale, però, entrambe le manovre andavano punite.
Per cui, la scelta dei commissari, per quanto mi riguarda, è un’ingiustizia bella e buona.
Se c’è un regolamento bisogna applicarlo con coerenza ed uniformità.
Mi fermo qui perché ci sono cose molto più interessanti di questo regolamento e dei commissari di gara, che mi ricordano un vecchio lamentone e schizzinoso, ma daltonico (ogni riferimento al rosso è puramente casuale).
Il duello tra Leclerc e Verstappen é stato spettacolo puro. Di colpo, l’appiattimento che provo nei confronti di questo mondiale si é infuocato, lasciando spazio ad un entusiasmo quasi adolescenziale.
In parole un po’ più semplici, il mio livello di ansia é salito da “0” a “notte prima di un esame”, in 12 secondi.
Se Alonso, Vettel ed Hamilton sono stati i 3 piloti più importanti della loro generazione, la generazione z (o centennials, fate voi) sembra pronta a calare due assi niente male.
Verstappen e Leclerc sono già lì, pronti a contendersi la propria era.
Chi sarà il terzo? Forse Norris. Ma la concorrenza non manca. Sainz non sta sfigurando e, anzi, ha più punti in classifica del compagno (ma ha anche molta più esperienza). Ricciardo (a livello anagrafico, a metà tra le due generazioni) lo conosciamo tutti, con l’auto giusta è da mondiale. Russel non lo abbiamo visto del tutto perché guida un carciofo, ma sembra promettere bene. Senza dimenticare un certo Ocon che scalpita in panchina. E per finire, non possiamo non citare Gasl…..ah no, scherzavo.
Altro aspetto interessante, questa Ferrari.
Criticata, pressata, flagellata dopo alcune pessime figure che hanno incorniciato un inizio di stagione nero, o forse è meglio dire grigio.
E invece? e invece questa Ferrari è da ammirare e supportare.
Qualcuno mi prenderà per pazzo, eppure questa per me è la Ferrari più bella degli ultimi anni.
Ma non la macchina, che si è rivelata essere ottima, ma concettualmente sbagliata.
Mi riferisco alla squadra.
Lo spirito è diverso, c’è serenità, coesione, sacrificio, ma soprattutto FAME.
Negli anni passati, quante volte abbiamo visto una reazione importante a livello tecnico?
Mai.
Ad ogni stagione iniziata male corrispondeva una reazione a mo’ di bradipo o tartaruga, fate voi.
In ogni caso, piccoli aggiornamenti (2/3 pezzi) arrivavano dopo circa 3-4 mesi, e la macchina veniva risucchiata dai suoi problemi genetici.
Basti pensare alla F14T, che a fine stagione, dopo un anno di lavoro era ancora l’unica macchina della storia ad avere sia sottosterzo che controsterzo nella stessa curva.
Quest’anno siamo al nono Gran premio e la Ferrari ha già portato il secondo pacchetto. Ok, il primo non ha funzionato, questo lo sappiamo tutti. Ma dopo soli 3 appuntamenti (dal gp della Spagna al gp di Francia) é arrivata una reazione immediata.
Era stata annunciata soltanto una nuova ala e sono arrivati 5 pezzi diversi (alcuni molto sperimentali, e infatti non sono stati montati in gara). In Austria ecco il nuovo muso, che va a sposarsi con la nuova ala più carica. A Silverstone, tra due settimane, si dice arriverà il pezzo fondamentale, la chiave di volta per bilanciare la macchina, ovvero il tanto atteso nuovo fondo.
E non é finita, perché anche in Germania arriveranno nuovi pezzi.
Non sarà una reazione degna della Mercedes, che a volte abbiamo apprezzato rivoluzionare la macchina in 2 mesi soltanto. Nel 2017 ad esempio, portarono a Barcellona una quasi versione B, dopo aver già portato un pacchetto evoluto in Australia, rispetto a quello della presentazione.
Ma la costruzione di una grande squadra nasce da esperienze come queste. Se ricapita, la prossima volta sai già cosa fare.
E permettemi di concludere dicendo che, che al contrario di quanto si dica, le macchine a Maranello le sanno fare.
Perché se la SF90 è figlia di un errore a livello di filosofia progettuale, beh, è la monoposto sbagliata migliore di sempre, con 3 pole position su 9 e 3 potenziali vittorie scippate dalle tante vicessitudini.
TREMATE, TREMATE LE ROSSE SON TORNA…
No, in effetti questa è una frase da 2018.
Forse è meglio cosi:
TREMATE, TREMATE LE ROSSE POTREBBERO TORNARE (fino a Silverstone dita incrociate e cambiate strada se vedete un gatto nero).
Iscriviti al nostro Canale Telegram per ricevere tutti i nostri articoli sul tuo smartphone