Il sesto appuntamento del campionato 1995 va in scena a Montreal. Il circuito di Montreal, dedicato al grande Gilles Villeneuve, è un semi-cittadino situato nell’isola artificiale di Notre-Dame. Tutti si chiedono se il GP del Canada vedrà vincitore Michael Schumacher o Damon Hill, i due mattatori del mondiale.
Nelle qualifiche è il tedesco della Benetton ad imporsi sul rivale per 378 millesimi. Terzo è David Coulthard, compagno di squadra di Hill alla Williams. Le Ferrari si piazzano in quarta e quinta posizione, con Berger davanti ad Alesi. Sesta è la Benetton di Herbert, che precede la prima delle McLaren, quella di Hakkinen. Il primo degli italiani è Gianni Morbidelli, che riesce a portare la modesta Footwork-Hart in tredicesima posizione. Morbidelli, tra l’altro, rifila quasi tre secondi al compagno di squadra Inoue. Tornando agli italiani: Martini e Badoer, alla guida delle Minardi, si qualificano in diciassettesima e diciannovesima piazza, mentre Montermini, al volante della Pacific-Ford, è ventunesimo.
GARA –Al via le Williams partono bene, ma Schumacher riesce a tenerle dietro. Berger e Alesi mantengono le loro posizioni. Al tornantino del Casinò Hakkinen tenta di passare Herbert all’interno, ma i due entrano in contatto, e l’alettone della McLaren di Hakkinen si incastra nella Benetton. Hakkinen ed Herbert sono costretti al ritiro. Al secondo giro finisce anche la gara di Coulthard: lo scozzese della Williams perde il controllo della sua vettura nella chicane prima del tornante e rimane impantanato nella ghiaia. Le Ferrari schivano Coulthard per un pelo, e proprio in quel frangente Alesi passa Berger e si prende la terza posizione. Schumacher tiene un passo molto più veloce di Hill, che ha alle calcagna le Ferrari di Alesi e Berger. Dietro c’è il vuoto, con le Jordan di Barrichello e Irvine che, dopo 5 giri, accusano un distacco attorno ai 20 secondi da Schumacher. Intanto la direzione corsa infligge uno stop & go a Martini e alle Tyrrell di Katayama e Salo per jump start.
I primi cominciano i doppiaggi attorno al quindicesimo giro. Al diciassettesimo passaggio Hill viene rallentato da Katayama e Martini. Alesi approfitta della situazione: il francese prende la scia di Hill, lo affianca e lo passa al tornante, per il tripudio del pubblico sugli spalti. Alesi è secondo, e dopo essersi sbarazzato dei doppiati allunga su Hill e Berger, il quale viene molto ostacolato da Martini, tanto che l’austriaco mostrerà il pugno al pilota della Minardi. Martini verrà punito dalla direzione gara con un altro stop & go. Hill non ha ritmo, e al giro 26 Berger lo infila alla curva 3, sfruttando un piccolo errore in accelerazione da parte del pilota della Williams-Renault. Schumacher segna il giro più veloce, scendendo sotto l’1:30. Il tedesco della Benetton ha 12 secondi su Alesi e 16 su Berger. Katayama, nel frattempo, colleziona il secondo stop & go: il giapponese ha superato i limiti di velocità in corsia box.
Al giro 33 Irvine effettua il pit stop, e nella tornata successiva rientrano per il rifornimento anche Alesi, Hill e Barrichello. Un giro dopo è il turno di Berger, ma la Ferrari dell’austriaco rallenta vistosamente prima della corsia box. Berger arriva d’inerzia alla piazzola di sosta, e dopo un pit di una ventina di secondi riparte senza problemi. Non c’era stato alcun guasto, ma era semplicemente finita la benzina. Al giro 38 anche Schumacher va a rifornire e cambiare le gomme. Il tedesco rientra in prima posizione, e ha mezzo minuto di vantaggio su Alesi. Hill ha dieci secondi su Alesi e prova a ricucire il gap, ma al cinquantunesimo giro deve parcheggiare la sua Williams sul rettilineo del traguardo, a causa del cedimento del cambio. Alesi ormai controlla la seconda posizione, ma al cinquantottesimo giro ecco il grande colpo di scena: Schumacher rallenta all’improvviso e Alesi si porta al comando della gara! Schumacher torna ai box, sostituisce il volante, e riparte dopo una cinquantina di secondi.
Il tedesco torna in pista in settima posizione, dietro a Brundle e Berger, il quale al giro 61 tenta un attacco troppo avventato su Brundle alla prima curva. Berger sperona Brundle, e i due si insabbiano nella via di fuga, terminando lì la loro corsa. Schumacher è quinto e si butta alla caccia della Ligier di Panis. Davanti Alesi amministra il vantaggio con grande sicurezza, tanto che va più lento della Minardi di Badoer davanti a lui. Il numero 27 del Cavallino percorre l’ultimo giro a velocità da tassista per guastarselo: Jean arriva all’ultima chicane, passa sul traguardo e vince la prima gara in carriera nel giorno del suo trentunesimo compleanno. Anche per la scuderia di Maranello è un giorno memorabile: era dal 1985 che la Ferrari non saliva sul gradino più alto del podio in Canada.
Alesi precede le Jordan di Barrichello e Irvine, Panis, Schumacher e Morbidelli. Ottavo, staccato di quasi due giri, Luca Badoer, mentre Martini e Montermini non concludono la corsa per noie tecniche.
Subito dopo la bandiera a scacchi la folla presente a Montreal si riversa in pista, letteralmente impazzita dalla gioia per la vittoria di Alesi. Durante il giro d’onore Alesi si pianta in pista. Finita la benzina? No: in realtà, come ha rivelato qualche tempo fa lo stesso pilota a “I Signori della F1”, entrò in una curva in quinta marcia senza accorgersene, perché era tutto preso dai festeggiamenti, e la macchina si bloccò di colpo. Alesi venne portato ai box da Michael Schumacher, che gli diede un “passaggio”.
Grazie al successo di Montreal, Alesi si porta a 24 punti nel mondiale piloti, a 12 lunghezze da Schumacher, mentre la Ferrari si porta al comando nel mondiale costruttori con 41 punti, tre in più della Benetton.
SINTESI DELLA GARA
CLASSIFICA FINALE GP CANADA 1995
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