Sguardo al Passato | Monza e quel passaggio di testimone pubblico tra Schumi e Kimi

Immagine in evidenza: © Scuderia Ferrari Media Center

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Monza 2006, un appuntamento che ha segnato la storia moderna della Scuderia Ferrari. Un punto di raccordo tra il passato e il futuro, o almeno quello che doveva essere il futuro della Ferrari di Jean Todt. Una lotta mondiale senza esclusione di colpi, con Fernando Alonso e Michael Schumacher assoluti protagonisti. Una lotta esasperata che ha visto proprio a Monza uno dei passaggi più importanti della stagione 2006. Un Gran Premio ricco di emozioni, con lo spagnolo che si ferma, proprio sul più bello, all’interno della prima variante. Un colpo quasi micidiale per il due volte Campione del Mondo, con i tifosi Ferrari che gridano di gioia. E sì, perchè quel motore in fumo, almeno in quel momento, sembrava la spinta decisiva verso l’ottavo mondiale di Michael Schumacher.

Quel Gran Premio non è però solo ricordato per una semplice lotta tra Alonso e Schumacher, ma soprattutto per il primo addio del tedesco alla Formula 1. Un weekend dove Schumacher decide di appendere il casco al chiodo, annunciando il ritiro al termine della stagione 2006. Un annuncio arrivato dopo il successo conquistato pochi minuti prima, con il pubblico in visibilio per l’ennesimo grande successo del campionissimo tedesco. Proprio su quel podio, completato da Kimi Raikkonen e da un giovanissimo Robert Kubica, si è consumato quello che doveva essere il passaggio di consegne tra Schumacher e Raikkonen: un abbraccio, semplice ma sincero, del tedesco nei confronti dell’allora pilota Mclaren. Quel gesto segno la strada al successivo annuncio di Raikkonen in Ferrari, di quello che doveva essere il futuro della Ferrari.

Una proclamazione pubblica, riassunta in un semplice abbraccio che ha segnato la storia della Scuderia del Cavallino. Un futuro interrotto da quel pilota fermo nella via di fuga, con il motore in fiamme, che si apprestava a vincere il secondo mondiale della carriera. Michael Schumacher, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso. Tre carriere, un solo punto di incrocio: la Ferrari.

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