Sul nuovissimo circuito di Monza (progettato e costruito in soli 6 mesi) il 1922 fu un anno storico. Dopo la prima edizione del Gran Premio d’Italia a Montichiari (BS) l’anno prima, fu la prima volta di un circuito italiano interamente dedicato alle corse e non ricavato utilizzando strade che normalmente erano aperte al traffico. Alla fine di aprile, gli iscritti Alla fine di aprile risultavano iscritte ben 30 vetture: tre Fiat, tre Bianchi, tre Mercedes, quattro Benz, quattro Austro Daimler, quattro Rolland Pilain, tre Heim, tre Sunbeam, tre Talbot Darracq a cui si aggiungevano il 14 luglio altre tre case: Diatto, la Ballot e la Bugatti. Le iscrizioni erano riservate ai costruttori, con un massimo di cinque vetture ciascuno. Il format di gara prevedeva 80 giri del circuito completo di dieci chilometri, per un percorso complessivo di 800 chilometri. Sarebbero stati consentiti durante la corsa sia i rifornimenti, sia le riparazioni, purché effettuati dall’equipaggio.
Monza, 10 settembre 1922 – Arrivò il gran giorno. A differenza dell’anno passato, la macchina organizzativa funzionò tutto a dovere. E non solo quella. Vinse la Fiat con larghissimo vantaggio sugli avversari. Fuori dalla gara straordinaria affluenza di pubblico (100000 persone) senza intoppi, né ingorghi né incidenti.
Tuttavia, vi fu qualcosa che non andò come previsto. Come detto poco fa gli iscritti toccarono quota 38, ma molti cominciarono a disertare dopo di Gp di Francia a Strasburgo. Il giorno prima della gara erano rimasti in 13, la domenica mattina in 8 decimati poi ulteriormente a 5 perché uno non partì e i due tedeschi della Heim erano come non fossero mai entrati in pista. Alla fine, in gara rimanevano due Fiat, due Diatto e una Bugatti. Quest’ultima, inoltre fu iscritta contro la volontà del costruttore stesso e con gomme… regalate dalla Fiat. Con la Fiat 804 stessa nettamente superiore alle avversarie la gara in, pratica fu finita ancora prima di cominciare riducendola a un duello Nazzaro-Bordino con quest’ultimo prevalere.
Ecco come la stampa reagì il giorno seguente: “Si proclama a perdifiato che i nostri circuiti, i nostri impianti per il Gran Premio la nostra organizzazione di corsa sono superlativi, incomparabili, mai visti, eppoi all’atto pratico mentre i concorrenti non si fanno pregare per intervenire ad Indianapolis, a Strasburgo, alla Targa Florio divengono ostinatamente recalcitranti a mantenere fede alle loro iscrizioni, a venire in Italia; e gli organizzatori sono costretti ad ogni specie di atti, ad arrivare ai più inverosimili estremi per condurne qualcuno alla partenza”.
Sulla Bugatti inoltre, vi fu un vero e proprio giallo: alle otto di domenica rinunciò “per riconosciuta inferiorità di fronte alle vetture italiane”. Solamente 10 minuti dopo, comunicava una ritardo di 10 minuti sulla partenza per dar modo alla Bugatti, guidata da De Vizcaya, di montare le gomme date dalla Fiat, dato che proprio terzo pilota, Giaccone non riuscì a partire. Un guasto strano, per la verità, mai spiegato plausibilmente. La vettura non ebbe un sussulto, una fiammata, niente di niente: non si mosse, al via, e subito ne discesero pilota e meccanico, già convinti che non vi fosse nulla da fare.
Veniamo all’arrivo. Recita il resoconto CSAI: “Dopo l’arrivo delle due Fiat, con la Bugatti ancora in pista, la folla ha straripato dagli sbarramenti ingombrando la pista alle estremità Ovest della Curva Sud. I C.S. hanno allora ritenuto pericoloso per i concorrenti e per il pubblico lasciar continuare la corsa e valendosi del disposto dell’art. 5… hanno fermata la corsa prima dello scadere del tempo massimo fissato in un’ora e mezza dall’arrivo dal primo. Nessun reclamo essendo stato presentato… la classifica viene stabilita come segue:
1) N. 18 Fiat, Bordino, km 800 in ore 5 43’13”, media km 139,848;
2) N. 5 Fiat, Nazzaro, km 800 in ore 5.51’35”, media km 136,525;
3) N. 16 Bugatti, De Viscaya, km 760 in ore 6.1’43” alla media di km 126.064”.
In realtà la Bugatti avrebbe dovuto essere esclusa dalla classifica, proprio perché le mancavano quattro giri alla fine della corsa. Se la corsa finisce nel momento in cui qualcuno arriva per primo al traguardo, è giusto che tutti gli altri concorrenti siano inseriti in classifica a seconda della loro posizione in quel momento. Ma per un regolamento che prevede un tempo massimo, retaggio delle partenze scalate, tutti devono percorrere lo stesso numero di giri, in questo caso ottanta. Chi non lo fa, merita la squalifica. Dunque, in tutto, tre le irregolarità:
1) Trattative svolte e pressioni esercitate sui concorrenti da persone estranee all’organizzazione della corsa prima della corsa stessa (iscrizione della Bugatti)
2) Ritardo della partenza di mezz’ora e partenza forzata di un concorrente contro l’espressa volontà del costruttore, mancata partenza di un altro concorrente per ragioni non chiarite.
3) Invasione della pista da parte del pubblico, arresto della corsa e dei concorrenti ancora in gara, i quali però vengono ugualmente contemplati nella classifica.
Nonostante questi problemi sui regolamenti e presunte pressioni, peraltro mai provate, il 1922 segna in ogni caso l’inizio di quello che diventerà un tempio dedicato alla velocità a livello mondiale. Speriamo che questa storia abbia ancora decenni e decenni davanti a sé.
Pos. | Nº | Pilota | Auto | Giri | Tempo/Causa ritiro |
---|---|---|---|---|---|
1 | 18 | Pietro Bordino | Fiat 804 | 80 | 5h43m13 |
2 | 5 | Felice Nazzaro | Fiat 804 | 80 | 5h51m35 |
3 | 16 | Pierre de Vizcaya | Bugatti T30 | 76 | + 4 giri |
Rit. | 9 | Guido Meregalli | Diatto 4DC | 52 | Guasto meccanico |
Rit. | 22 | Alfieri Maserati | Diatto 4DC | 27 | Incidente |
Rit. | 20 | Franz Heim | Heim | 16 | |
Rit. | 31 | Reinhold Stahl | Heim | 7 | |
Rit. | 29 | Enrico Giaccone | Fiat 804 | 0 | Trasmissione |
DNS | 37 | Gregor Kuhn | Austro-Daimler | Incidente mortale in prova | |
DNS | 1 | Jules Goux | Ballot 2LS | ||
DNS | 2 | Jean Chassagne | Sunbeam | ||
DNS | 3 | Ernest Friderich | Bugatti T30 | ||
DNS | 4 | Max Sailer | Mercedes-Benz | ||
DNS | 6 | Eugenio Silvani | Bianchi 18 | ||
DNS | 7 | Art Henney | Heim | ||
DNS | 12 | Albert Guyot | Rolland-Pilain A22 | ||
DNS | 13 | Rene Thomas | Delage 2LCV | ||
DNS | 14 | Giulio Foresti | Ballot 2LS | ||
DNS | 15 | Henry Segrave | Sunbeam | ||
DNS | 17 | Christian Lautenschlager | Mercedes-Benz | ||
DNS | 19 | Meo Costantini | Bianchi 18 | ||
DNS | 25 | Victor Hemery | Rolland-Pilain A22 | ||
DNS | 26 | Kenelm Lee Guinness | Sunbeam | ||
DNS | 27 | Pierre Marco | Bugatti T30 | ||
DNS | 28 | Otto Salzer | Mercedes-Benz | ||
DNS | 30 | Caberto Conelli | Bianchi | ||
DNS | 35 | Louis Wagner | Rolland-Pilain A22 | ||
DNS | 36 | Jacques Mones-Maury | Bugatti T30 | ||
DNS | 39 | Jean-Philippe Sadi-le-Cointe | Rolland-Pilain A22 | ||
WD | 8 | Alfred Neubauer | Austro-Daimler | Iscrizione annullata | |
WD | 32 | Lambert Pocher | Austro-Daimler | Iscrizione annullata |
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