Sguardo al Passato | Abu Dhabi 2010 raccontata da Petrov

Il pilota russo dà la sua versione dei fatti su Abu Dhabi 2010 e il titolo perso da Alonso, incapace di sorpassarlo

Vitaly Petrov ha trascorso tre anni in F1, ed è stato il primo pilota russo a conquistare un podio, ottenendolo con una bellissima gara a Melbourne nel 2011. Il vice campione GP2 2009 è però noto a moltissimi appassionati di F1 per un episodio che non ha molto a che vedere con i suoi meriti sportivi. Petrov è colui che ha “bloccato” Alonso ad Abu Dhabi 2010, tenendolo dietro per più di metà gara. Alonso, dopo essere finito dietro alla Renault per un pit stop troppo anticipato del box Ferrari, non è quasi mai riuscito a impensierire Petrov, e restando dietro di lui è arrivato settimo e ha perso il titolo, per la gioia di Vettel e della Red Bull.
Molti tifosi di Alonso nel post gara hanno preso di mira Petrov, insultandolo sul web, e lo stesso pilota della Ferrari gli fece dei gestacci al termine della gara, perché riteneva che Petrov avrebbe dovuto lasciarlo passare, dato che il pilota della Renault non aveva alcun obiettivo in gara, al contrario dello spagnolo che stava inseguendo il titolo.
Petrov ha preferito glissare sulle accuse di antisportività, e al termine del GP di Abu Dhabi 2010 ha dato la sua versione dei fatti. “Ho fatto la mia gara. Ho dato tutto me stesso per arrivare più in alto possibile e per portare alla squadra punti importanti. Non potevo certo lasciarmi passare da un’altra macchina: io sono in pista per correre seriamente. Basta pensare a quanto ha fatto Vettel con Hamilton in Brasile nel 2008. Era dietro ad Hamilton, ma a pochi giri dalla fine lo ha passato, ed Hamilton ha quasi perso il titolo per questo. Io non ho fatto nient’altro che girare col mio ritmo. Ho spinto più che potevo. Adoro i duelli e il corpo a corpo in pista, ma in gara non c’è stato niente di tutto ciò. Non sono stato per nulla aggressivo. E’ stata una gara normale, e di certo io non lascerò mai passare nessuno facilmente: non corro per puro divertimento. Alonso mi ha mandato a quel paese, ma capisco che sia arrabbiato. Al posto suo però io me la prenderei più con me stesso o con la squadra per l’errore di strategia. Se si fosse avvicinato di certo non avrei rischiato troppo, perché è inutile rischiare un contatto con un pilota in lotta per il titolo. Alonso però non ha mai veramente provato a passarmi.”

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