Nel Gran Premio della Malesia disputatosi domenica scorsa e vinto da Max Verstappen, è saltata all’attenzione di tutti la strategia di Esteban Ocon, giovane pilota della Force India che si sta dimostrando una vera rivelazione in questo campionato 2017.
Il francese, dopo un contatto con Massa avvenuto al primo giro, si è ritrovato con un pneumatico da sostituire e l’ala anteriore danneggiata. Ocon è rientrato ai box al secondo giro, sostituendo i suoi pneumatici SuperSoft con dei pneumatici Soft. Rientrato in pista, Ocon ha percorso ben 54 tornate su pneumatici a banda gialla, terminando la sua gara in decima posizione dopo essere scivolato in fondo al gruppo ed aver fatto una grande rimonta.
Il nostro confronto guarda sia al 2015 che al 2016, quando la Pirelli portò in Malesia mescole totalmente diverse rispetto a quelle viste in pista quest’anno. Ovviamente non mancherà un piccolo inciso sull’edizione 2014.
Gran Premio della Malesia 2014
Lewis Hamilton e Nico Rosberg, primo e secondo con le Mercedes, utilizzarono nel 2014 fa la stessa strategia su tre pit-stop: tre turni su gomme medie e uno breve finale su gomme hard. Il pilota meglio piazzato con due sole soste fu Nico Hulkenberg, quinto sotto la bandiera a scacchi.
Gran Premio della Malesia 2015
Nel 2015, la Pirelli ha portato sul tracciato malese solo pneumatici Medium e Hard, pneumatici che si sono dimostrati meno duraturi di quelli attuali nonostante stiamo confrontando le mescole più dure della gamma con quelle più morbide.
A vincere l’edizione 2015 del Gran Premio della Malesia fu Sebastian Vettel, che riportò la Ferrari alla vittoria dopo più di un anno.
Le strategie utilizzate in quell’occasione furono totalmente diverse da quelle viste quest’anno e mostrarono degli pneumatici di durata ‘ragionevole’ che permettevano anche di differenziare leggermente le strategie da pilota a pilota.
Il vincitore, Sebastian Vettel, vinse effettuando due pit stop: la Ferrari #5 partì dalla seconda posizione equipaggiata con pneumatici usati a mescola media, fermandosi per il primo pit stop dopo 17 tornate. Vettel lamentava problemi di grip dovuti allo stress degli pneumatici e fu richiamato ai box. Dopo 20 giri Vettel si è fermato per la seconda sosta, equipaggiando la sua Ferrari SF15-T con pneumatici a mescola dura su cui ha percorso il suo stint finale di ben 19 giri.
Hamilton, classificatosi secondo, divise la sua gara in quattro stint, due dei quali percorsi su pneumatici a banda arancione. La Mercedes presentava problemi di usura agli pneumatici, quindi si dovuto puntare maggiormente su pneumatici hard. Strategia quasi uguale per Rosberg che, invece di alternare le mescole, ha percorso due stint consecutivi su gomme hard.
Nel 2015, molti piloti lamentarono problemi di usura degli pneumatici posteriori soprattutto a serbatoio pieno, segno che le mescole di due anni fa erano molto più morbide di quelle che si utilizzano adesso.
Gran Premio della Malesia 2016
Nel 2016, la Pirelli ha portato per la prima volta gli pneumatici Soft in Malesia tra le polemiche di chi li riteneva troppo morbidi per la pista malese.
Le strategie di gara quindi, cambiarono notevolmente e, visto l’irrigidimento delle mescole, anche in gara i piloti poterono sfruttare la mescola Soft.
A vincere la gara fu Daniel Ricciardo, che sfruttò i guai della power unit di Lewis Hamilton per fuggire via verso la vittoria. Ricciardo partì su pneumatici Soft usati, per poi effettuare la prima sosta al ventunesimo giro e passare a pneumatici di mescola Hard. Dopo venti giri, Ricciardo si è fermato nuovamente per passare a pneumatici a mescola Soft nuovi.
Il secondo classificato fu Max Verstappen, che effettuò tre pit stop: Max partì su pneumatici Soft usati, effettuando la prima sosta dopo nove tornate per equipaggiare la sua Red Bull ancora con pneumatici a mescola Soft usati. Al trentaduesimo giro, il giovane olandese si è fermato nuovamente per passare a pneumatici a mescola Hard nuovi. Al quarantunesimo giro, Verstappen ha sfruttato la Safety Car per rientrare nuovamente ai box e rimontare pneumatici a mescola Soft, usati anche questa volta.
Strategia simile per Nico Rosberg, classificatosi terzo dopo tre pit stop. Rosberg ha effettuato il suo primo stint di gara su pneumatici Soft usati per poi passare a pneumatici Hard nuovi. Dopo 22 giri, Rosberg è stato costretto a tornare ai box per montare nuovamente pneumatici a mescola Hard, questa volta usati. Il tedesco ha effettuato il suo ultimo pit stop al quarantunesimo giro, per equipaggiare nuovamente la sua monoposto con pneumatici Soft.
Tra i piloti che hanno terminato la gara a pieni giri, ad effettuare un solo pit stop sono stati Bottas e Palmer: il primo è partito su pneumatici Medium nuovi per fermarsi al ventinovesimo giro per montare pneumatici a mescola Hard, mentre il secondo è partito su pneumatici a mescola Hard nuovi per fermarsi al trentunesimo giro ed equipaggiare la sua monoposto con pneumatici Soft nuovi.
Gran Premio della Malesia 2017
In questa edizione del Gran Premio della Malesia, a vincere è stato Max Verstappen su Red Bull e, come tutti gli altri piloti (fatta eccezione per Grosjean e Hulkenberg) ha effettuato un solo pit stop.
Le mescole di questi pneumatici sono ormai talmente resistenti da non portare i piloti a strategie simili, ma permettono loro di potersi fermare praticamente quando vogliono: tra i piloti che hanno iniziato la gara su pneumatici SuerSoft (tutti tranne Vettel, Wehrlein ed Ericsson) abbiamo visto piloti fermarsi dopo 10 giri e piloti fermarsi dopo 30 giri.
Sebastian Vettel, partito su pneumatici Soft nuovi, si è fermato per il pit stop nello stesso giro in cui Verstappen, partito su pneumatici SuperSoft usati, ha effettuato la sua sosta.
Ovviamente, il caso di Ocon è un caso isolato e dovremmo considerare anche il fatto che il francese ha, per molti giri, guidato in modo ‘tranquillo’ per risparmiare gli pneumatici.
Visto il cambiamento di questi anni, sarebbe lecito chiedersi se non fosse meglio che la Pirelli tornasse a mescole di più vecchia concezione in modo da rendere più entusiasmanti i Gran Premi. Un’altra opzione sarebbe quella di portare pneumatici uguali per tutti che garantiscano la durata di un intero GP, in modo da eliminare definitivamente i pit stop se non in caso di forature.
L’opzione che sembra piacere di più ai tifosi però, è quella di rivedere i rifornimenti ai box, in modo tale da vedere strategie diversificate da pilota a pilota e, finalmente, tornare allo spettacolo dei vecchi tempi.
Fonte infografiche: Pirelli Media
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