Controsterzo: I mondiali si vincono così.

“Ho fallito tante e tante e tante volte nella mia vita. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.”
Michael Jordan.

Parafrasi: se vuoi vincere, a volte devi perdere.
Parafrasi n.2: se sei ferrarista, non devi solo perdere, devi stare proprio male, però non perdere le speranze che, con tutto il credito accumulato, magari alla fine vinci anche tu.

Sembra quasi surreale lo scenario cui abbiamo assistito in quel di Zeltweg, il cui tanto criticato layout (“eh ma prima era molto meglio”) ci ha regalato la gara più bella del mondiale.

Magari fossero tutte così, le piste.

Al 7° giro sembrava tutto finito.
Ed invece quella era soltanto la fine del principio, per noi, ed il principio della fine, per la quasi inaffondabile armata tedesca.

Precisazione: il principio della fine di questa gara, pensare che il risultato odierno designi la fine dell’era Mercedes sarebbe pura follia.

Ma ne risentiranno.
Perchè visti i due ritiri odierni: o i motori sono da buttare ed arriverà la penalità in griglia o il manettino lo useranno col braccino corto e con il ferro di cavallo.

Fatto sta che questa sberla a 33 dita si farà sentire.

Il circuito austriaco ci ha inoltre regalato la piacevole conferma che da tempo aspettavamo: la ferrari è quella che gestisce meglio le gomme, e si, la scelta Pirelli di portare le very famous gomme ribassate di 0,4 mm in Spagna, Francia e Inghilterra ha influito e influirà sul corso del mondiale.

Precisazione n.2: non è che queste gomme ribassate penalizzino la Ferrari in termini di performance.
Il punto è che qualora la Pirelli non avesse optato per questa scelta, la Ferrari sarebbe stata meno penalizzata rispetto alle altre qualora si fossero presentate condizioni simili a quelle odierne, soffrendo molto di meno il blistering.

Da non sottovalutare però, all’interno di questa semi-provocazione, il fatto che gli uomini Ferrari sembrerebbero essere ritornati ad un approccio simil-2017, con un set-up che privilegia il passo gara e la gestione delle gomme rispetto alla prestazione sul giro secco.
Insomma ci vorranno altri indizi per poter costituire la prova di questo enigma gommoso.

Intanto è tempo di godersi una giornata storica (si, anche senza vittoria), una monoposto sul pezzo (si anche con 3 decimi di distanza in qualifica), due piloti eccezionali (scusami Kimi se ogni tanto ti insulto) e un Arrivabene in modalità fight club (“Puoi portare un pacchetto interessante ma magari, scalda troppo e, allora, ti fermi a destra” ha dichiarato a fine gara).
E’ vero, non è arrivata una vittoria che doveva essere nostra ma i mondiali si vincono così.
Così e con un c. così.
Conta anche quello, e non poco.
Purtroppo.

 

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