E rieccoci.
In un periodo di stasi quasi totale, un fulmime a ciel sereno (qualcuno direbbe “speriamo sia rosso”).
La Ferrari saluta il sig. Maurizio Arrivabene, in questi giorni in versione speciale ‘Senevamale’, con tutti i media che stanno inscenando un vero e proprio linciaggio pubblico.
Simpatici i giornalisti, si sa.
E’ dilettevole notare come tutti parlino come se avessero sempre le verità in tasca.
“Si é messo contro tutta la squadra”
“Era un capo autoritario e scorbutico”
“Non ha aumentato il budget a fine stagione”
Carissimi, ma come fate ad avere informazioni che neanche gente che sta in Ferrari dice di avere?
I rumors sono rumors, e come tali vanno riportati.
In più: Si sa, la cultura italiana ha nel suo DNA la ricerca del colpevole. Colui che deve pagare per tutti i mali commessi, l’unica mela marcia all’interno del cesto fiorito.
Sembra quasi che ci sia il bisogno di sapere che la colpa era solo di uno.
Diamoci una frenata (tanto per restare in tema).
Il lavoro di Arrivabene in Ferrari é stato più che positivo. I risultati parlano chiaro.
E’ stata presa una squadra in condizioni penose ed é stata riconsegnata una squadra che per poco…
Per carità, alcuni errori nella gestione del team sono stati commessi, basti pensare alla traumatica (è sufficiente?) partenza di Monza : checché se ne dica, con uno come Toto Wolff una cosa del genere non sarebbe successa (indipendentemente da come abbiate letto la situazione).
In campo politico sono state vinte poche battaglie (ma alcuni rumoreggiano che non siano state fatte per evitare ulteriori controlli su una SF71h parecchio al limite, chi lo sa).
Ma la perfezione non esiste e IronMauri non è stato il solo a gestire queste situazioni.
Non a caso li chiamiamo TEAM di Formula Uno.
Chissà perché.
L’unica situazione confemata dai fatti è il conflitto che si é venuto a creare all’interno della squadra con il suo successore Mattia Binotto.
Io non so cosa sia successo tra i due, e penso che quando si tratta di scontri politici all’interno di un’azienda, quelli a sapere la verità sono davvero pochi, e molto spesso stanno in cima alla piramide.
Ergo, chi dice di sapere non sa affatto (Socrate gradirebbe).
Dunque, si diceva, non oso criticare il sig. Arrivabièn.
Chi sarei mai?
Una domanda per l’imputato però la avrei pure: “Carissimo , ma proprio con lui ti dovevi mettere?”
Ripeto, non conosco la situazione, magari la matassa era bella ingarbugliata.
Ma se fossi stato in IronMauri (eh si, fatemi fare il team manager del lunedì) avrei fatto di tutto per evitare lo scontro.
Binotto, l’uomo di Marchionne, uno che in un solo anno ha sistemato il reparto Power Unit e in due anni da Technical Director ha riportato la Ferrari a giocarsi il titolo .
Immagino che quest’uomo sia una sorta di divinità tra gli ingegneri di rosso vestiti.
Ma come fai a mettertici contro e sperare di uscirne vincitore?
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