Eccoci qui, finalmente.
Primo giorno di scuola, come sempre emozionante.
Una delle cose che non si possono non amare di questo sport é la passione smisurata che circonda il paddock, una passione spesso carica di una emozionalità tale da scontrarsi, inevitabilmente, con la ragione.
Durante i test si crea un’atmosfera unica, una magia che si ripete ogni anno, una magia per cui di colpo ci si dimentica di come funzionino e di come vadano letti i test.
C’é chi sa già come finirá il mondiale, chi ha già perso le speranze, chi conta i giri per studiare l’affidabilità, chi cerca particolari componenti rivoluzionari, chi studia già i tempi dei pit stop.
E’ uno spettacolo.
E chi non ama questo sport non può capire.
Perché questa è l’essenza della Formula 1: sogno, immaginazione, attesa.
È bello così, è bello tornare inesperti, è bello tornare adolescenti, è bello tornare a sognare.
Ma la cosa più bella è dimenticarsi che la verità è una sola: il primo giorno di test conta quanto Milan-Bayern 4 a 0 ad agosto (si è successo veramente).
Per carità, qualche sensazione indicativa ne viene fuori, e come tale va considerata.
Guardando i tempi della prima giornata dello scorso anno la tentazione è quella di fare un confronto.
Ma basta guardare ai tempi del weekend di gara del 2017, proprio qui, a Barcellona, per capire quanto poco sensato sarebbe questo confronto.
Il tempo di Ricciardo effettuato con le gomme medie di oggi è infatti più lento di 1 secondo rispetto alla pole dello scorso anno, effettuata da Hamilton con le gomme soft.
La differenza tra le due mescole renderebbe interessante il tempo dell’australiano, ma c’è un aspetto molto importante che in molti non hanno considerato: quest’anno la Pirelli oltre a introdurre una gamma più ampia di gomme, ha “slittato” le gomme di uno step verso una maggiore morbidezza, il che vuol dire che le medie di quest’anno in termini di prestazioni sono paragonabili alla soft dello scorso anno.
Ciò rende il tempo di Ricciardo decisamente poco interessante, considerato il grosso step prestazionale che ci si attende quest’anno, peso dell’Halo permettendo.
E’un buon segnale per la scuderia austriaca andare forte fin dal primo giorno, ma non vuol dire ancora nulla.
E’ancora lontano il momento in cui capiremo i valori in campo di questa stagione.
Per ora possiamo solo sognare e immaginare.
Per fortuna.
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