Le strategie di Vettel e Hamilton sono passate inosservate domenica mattina ma, se si guardano bene i dati, forse si può vedere come Toto Wolff non scherzava quando diceva di temere la Ferrari.
Mentre il buon Valtteri Bottas (che ancora non abbiamo capito cos’abbia di boscaiolo) si involava verso la vittoria, Hamilton è rimasto leggermente indietro rispetto al compagno di squadra e, al quindicesimo giro, è rientrato in fretta e furia ai box per rispondere al pit stop di Vettel.
Ok, a vedere il risultato finale della gara possiamo dire che Hamilton poteva non pittare, ma Toto Wolff ha deciso di far giocare il team in copertura piuttosto che rischiare di essere nuovamente oggetto di migliaia di meme come nella passata stagione. A ben vedere, infatti, Hamilton e Vettel non giravano su tempi molto diversi, quindi la scelta di pittare è stata fatta chiaramente per giocare in difesa.
Tra il campione del mondo in carica ed il suo vice, il distacco non è stato particolarmente accentuato, e la stessa cosa si può dire del distacco tra Bottas e Hamilton.
Concentrandoci sulla sfida a distanza (ma nemmeno troppa) tra Hamilton e Vettel, si nota come, su pneumatici Soft, la Mercedes fosse leggermente più veloce della Ferrari. Tra le due monoposto, la differenza è stata di due o tre decimi al giro fino alla tredicesima tornata, ultima rilevabile del primo stint.
Allo stesso modo, il distacco tra Bottas ed Hamilton è cresciuto fino al decimo giro, quando Hamilton ha iniziato a recuperare sul finlandese.
Al quattordicesimo giro, la Ferrari ha deciso di fermare Vettel per montare gli pneumatici Medium (C3 in occasione del Gran Premio di Melbourne).
A questo punto arriva la conferma del fatto che la Mercedes ha marcato a uomo Sebastian Vettel proprio per paura di perdere la posizione a causa di un undercut. Stando ai risultati delle prove libere del venerdì, infatti, la Ferrari avrebbe potuto mantenere un ottimo passo con gli pneumatici Medium.
Così, Peter Bonnington e Toto Wolff hanno stabilito che un pit immediato sarebbe stato il modo migliore per mantenere la posizione.
Lasciare Bottas fuori ha certamente fatto rivivere qualche incubo al finlandese, che ha sicuramente temuto per uno scambio di posizioni con la sosta. Inoltre, il finlandese ha così iniziato a marcare Leclerc, che però è stato messo a difesa di Vettel.
Guardando i tempi ed i distacchi registrati prima che anche Verstappen si inserisse nella disputa, appare chiaro come Mercedes abbia giocato la propria partita coerentemente con quanto affermato prima del Gran Premio, e cioè con il pensiero che la Ferrari fosse davvero veloce.
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