Dopo quanto accaduto negli anni passati, con team che hanno fatto scendere in pista piloti paganti e con pochissima esperienza, la Pirelli ha chiesto il supporto della Federazione per i test 2019. Durante il campionato 2019, infatti, sono previsti ben 25 giorni di test dedicati allo sviluppo degli pneumatici.
Vista la partecipazione degli anni passati, in cui sono scesi in pista quasi esclusivamente terzi piloti e rookie, la Pirelli ha deciso di imporre la presenza di piloti titolari.
La necessità di Pirelli di chiedere aiuto alla FIA nasce dal fatto che i rookie o i terzi piloti difficilmente hanno la possibilità di prendere confidenza con le mescole in uso nel campionato in corso. Questo vuol dire che anche i feedback relativi ai nuovi prodotti possono essere falsati. E infatti, negli anni passati, sensazioni e feedback dei tester hanno disatteso le aspettative dei titolari.
Visto che proprio quest’anno inizierà anche il test dei pneumatici da 18”, la Pirelli si è rivolta in via ufficiale alla FIA chiedendo appoggio per avere i piloti titolari. E la Federazione non si è fatta attendere.
La Comunicazione rilasciata dalla FIA dice che a scendere in pista durante i test dovranno essere “esclusivamente piloti che hanno maturato una esperienza significativa in Formula 1, e con la raccomandazione di dare la precedenza ai titolari”.
Questa direttiva ha creato un pò di caos all’interno dei team minori con budget limitato
I team con poco budget, infatti, tendono a ‘vendere’ i giorni di test a piloti con poca esperienza ma con grande disponibilità economica. I test del 2019, infatti, sono stati calendarizzati poco dopo l’inizio del campionato 2018. Questo ha fatto sì che team come Williams, Force India e Toro Rosso mettessero all’asta queste giornate.
Il regolamento prevede lo stesso che vengano dedicate due giornate ai rookie prima della pausa estiva, ma la necessità di denaro ha portato i team a ricavare il più possibile anche da questi giorni di test.
I team dovranno quindi rendere le somme incassate dai piloti paganti, ma hanno sollevato una questione sempre più sulla bocca di tutti: le possibilità per i giovani.
Con lo stringente regolamento attuale, è molto difficile vedere dei giovani piloti approcciarsi alla Formula 1. Scendere in pista con una monoposto, infatti, è diventato praticamente impossibile se non per gente ricchissima.
Basti pensare a quello che farà Nikita Mazepin: il russo ha chiesto ad un team di mettere in piedi una vera e propria squadra test per poter girare qualche giorno in pista con una monoposto del 2015. Ovviamente la richiesta è stata accolta a fronte di un corposo pagamento.
Ma chi non dispone del capitale di Mazepin dovrà continuare a lottare per entrare in qualche grande scuderia come pilota di simulatore o dovrà sperare in qualche FP1.
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