Le frecce d’argento vincono e convincono, e anche quando sembra che ti stiano rimettendo in gioco, stanno comodamente facendo strategia
Non confondiamoci: Hamilton e Bottas sono due signori piloti. Se a due signori piloti dai una monoposto così, la battaglia più entusiasmante che si può vedere è quella tra compagni di squadra. In queste condizioni, per vedere un vincitore che non sia la Mercedes, agli sfidanti servirebbe solo un doppio out come quello di Barcellona 2016.
La Mercedes è stata letteralmente perfetta a Baku, ma anche audace. E la fortuna aiuta gli audaci. Nessun rischio, nessuna strategia complessa. Giusto il minimo sindacale per non stressarsi troppo, con il team tutto all’erta in caso di colpi di scena. La sensazione è che Bottas ed Hamilton fossero in gestione per gran parte della prima frazione di gara, salvo il frangente subito successivo alla sosta. Solo in quel momento (forse) si è visto il vero potenziale della Mercedes, che ha messo in mostra una velocità davvero notevole.
Bottas: altro che paracarro
In queste prime quattro gare probabilmente si è vista l’essenza di un uomo di squadra come Bottas. Da scudiero a prode cavaliere è un attimo. Se l’anno scorso lo abbiamo visto in modalità tappo, in questa stagione 2019 è chiaro come il finlandese sia veloce quando ha la possibilità di spingere.
Dopo una qualifica perfetta, in cui sfrutta una scia per chiudere al meglio il suo giro sul lunghissimo rettilineo di oltre due chilometri, inizia una gara con un’aggressività tale da averne per mezzo schieramento.
Affiancato da Hamilton, non ci sta e, invece di cedere il passo, preferisce rischiare qualcosa resistendo all’esterno. Dopo una resistenza incredibile (nonostante lo svantaggio di traiettoria) nelle prime curve, Bottas riesce a mantenere la leadership del Gran Premio, staccando Hamilton addirittura di tre secondi in due giri.
Da quel momento in poi, Bottas ha iniziato ad avere una costanza di passo insostenibile per tutto il resto del gruppo, allungando progressivamente su Hamilton di giro in giro.
Mai una comunicazione radio che non fosse strettamente necessaria, mai nulla di particolare.
Grazie al suo passo costante, ha riacciuffato in fretta Leclerc e lo ha superato senza problemi, continuando con il suo ritmo infernale.
Solo uno strappo sul finale, prontamente bloccato dal suo ingegnere di pista con un secco “Non cercare il giro veloce, Leclerc o Verstappen ci proveranno con le gomme nuove”.
Bottas si è dovuto difendere da Hamilton nuovamente nel finale, ma è riuscito a gestire il tutto senza grossi problemi.
Nemmeno una risposta fino al traguardo, fino all’urlo liberatorio ed alla conferma che Bottas ha solo avuto bisogno di tempo per maturare, ma ora è pronto.
Al termine del Gran Premio di Baku, Bottas ha dichiarato: “Quella di oggi è stata una grande vittoria. Quando parti dalla pole speri in una gara lineare e tranquilla. La mia partenza non è stata ottima; dopo il pattinamento avuto in Cina, sono stato un pò più cauto qui. Lewis è partito alla grande, e abbiamo entrati affiancati sia in curva uno che in curva due. Nessuno ha forzato troppo, e sono riuscito a chiudere il primo giro davanti a tutti. Lewis è stato velocissimo e mi ha messo pressione nel finale, ma ero sicuro di non sbagliare. L’ho già detto via radio al termine della gara, ma lo ripeto: ‘Che squadra!’. Il livello di rendimento di ognuno all’interno del team è incredibile, sia qui che in factory, e io sono orgoglioso di ognuno di loro!”
Hamilton: il campione quasi perfetto
Dopo la pole mancata al sabato, tutti si aspettavano qualcosa di più in partenza la domenica.
Ma mentre tutti erano concentrati sui nuovi tatuaggi alle mani, Hamilton era concentrato sull’insidiare il compagno di squadra. Il britannico ci ha provato, prendendosi anche qualche grosso rischio alla curva uno. Forse Lewis non si aspettava una resistenza così dura del compagno di squadra e ha perso tempo per riorganizzare l’attacco.
Secondo attacco, anche quello respinto. A quel punto Lewis ha deciso di rinunciare e di far respirare auto e gomme.
È rimasto dietro al compagno di squadra ad una distanza praticamente fissa per quasi 25 giri, per iniziare a spingere nel finale.
Riavvicinatosi al compagno di squadra, non ha subito attaccato, forse in attesa di un team order in suo favore. Quando ha capito che non sarebbe arrivato, ha forzato il ritmo, mettendo pressione a Bottas.
Hamilton ha avuto un pò di sfortuna con i doppiati, che hanno invece aiutato Bottas. Il pilota numero 77 ha infatti trovato i doppiati sul rettilineo principale, dove ha potuto sfruttare il DRS, che era l’unico strumento a favore di Hamilton in quel momento. Ad armi pari, il duello di Baku è stato vinto da Bottas, ma in Spagna vedremo questo duello rinnovarsi.
Al termine della gara, Hamilton ha dichiarato: “Quello di oggi è un grande risultato per il team. Sia io che Valtteri abbiamo raggiunto i limiti della vettura e tutti hanno gareggiato al limite. I ragazzi del pit stop, gli ingegneri, i tecnici. Sono tutti al limite. Non credo che siamo mai stati a questo livello e sono davvero grato a tutto il team per il duro lavoro. Baku non è la mia pista preferita, è sempre molto difficile per me qui. Sono arrivato vicino alla vittoria oggi, ma non è bastato. Ho avuto dei problemi con la Virtual Safety Car e per me è stato molto difficile riavvicinare Valtteri. Valtteri ha guidato al massimo e ha fatto un’ottima gara. Ha meritato di vincere. È stato bello che il team ci abbia fatto correre liberamente. Ora testa alla Spagna, dove daremo di nuovo il massimo”
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