In questo primo terzo di Campionato Mondiale di Formula 1 2019 la Ferrari è stata notevolmente in difficoltà, ma le critiche sono andate quasi tutte verso la Pirelli!
Che la Ferrari non sia in difficoltà con l’utilizzo delle gomme, è cosa acclarata e dichiarata anche dagli stessi manager.
Proprio al termine del GP di Monaco, Binotto ha dichiarato: “Il problema sono più che altro le gomme, dobbiamo capire come sfruttare la loro finestra di funzionamento molto stretta e l’aderenza, dobbiamo comprendere come esse lavorano ad alta e bassa velocità, in più dobbiamo trovare il giusto bilanciamento della macchina e regolare al meglio le sospensioni”
Insomma, per una monoposto di Formula 1, questa è una catastrofe.
Tuttavia, gran parte dei tifosi, e qualche addetto ai lavori, continua insistentemente a dare la colpa alla Pirelli.
Colpe che non esistono, dal momento che il prodotto Pirelli PZERO è uguale per tutti, e dal momento che è chiaro che tutte le monoposto che utilizzano il retrotreno Ferrari non riescono a sfruttare al meglio queste nuove coperture.
Questa nuova PZERO, nata sul modello delle coperture utilizzate la passata stagione in Spagna, Inghilterra e Francia, sta suscitando polemiche perchè sarebbe sviluppata in modo ‘favorevole’ alla Mercedes. Ora, prima di dire che un’azienda, fornitore indipendente e unico del massimo campionato automobilistico a livello mondiale, decida di favorire un team piuttosto che un altro ci si dovrebbe sciacquare la bocca (citando uno sportivo che adesso nemmeno ricordo chi è).
La scelta di ridurre il battistrada, è stata fatta nell’ottica della sicurezza e dell’immagine del prodotto.
Avere un pneumatico che non si riempie di bolle e che non ha pezzi di battistrada che si staccano, è certamente più sicuro per i piloti ma è anche migliore per l’immagine dell’azienda. Anche per questo non si capisce perchè Pirelli dovrebbe favorire la Mercedes.
Un’azienda italiana, se proprio volesse favorire qualcuno, opterebbe per favorire un costruttore italiano che produce auto ad alte performance. Sai che figurone vedere le nuove Ferrari con primo equipaggiamento Pirelli e con l’adesivo all’interno dello sportello con la scritta “Ferrari consiglia Pirelli”, cosa vista e rivista ai tempi dei primi equipaggiamenti Bridgestone.
Il vero limite è tecnico: meno battistrada vuol dire meno calore generato sulla carcassa.
Questo comporta una diminuzione di temperatura pari a circa 10°C sulla carcassa a parità di utilizzo.
Qui arrivano le difficoltà della Ferrari, che farebbe fatica a mandare in temperatura gli pneumatici. Infatti, dove le temperature di esercizio degli pneumatici sono abbastanza alte, la Ferrari si è dimostrata molto competitiva, a tratti anche più delle Mercedes.
Con la situazione totalmente ribaltata rispetto agli anni passati, dove la Ferrari ha dimostrato di avere una gestione gomme migliore rispetto al resto delle monoposto, e con una Mercedes irraggiungibile, il dito è stato puntato contro la Pirelli.
Andando a guardare bene le scelte di Pirelli, si nota però come non ci sia stato nessun cambiamento rispetto alla passata stagione nella scelta degli pneumatici.
Nella passata stagione, a Melbourne la Pirelli portò pneumatici UltraSoft, SuperSoft e Soft.
Per la stagione 2019, le mescole scelte sono state C2, C3 e C4.
Se si guardano le finestre di utilizzo degli pneumatici in questione, si nota come le finestre mescola per mescola sono molto simili, mentre il range totale è uguale: da 90 a 135°C.
Continuando con questa analisi, in Bahrain lo scorso anno ci furono SuperSoft, Soft e Medium, mentre in questa stagione abbiamo visto C3, C2 e C1. Stesso range mescola per mescola e stesso range totale.
E così via, fino alla gara del Canada.
Pirelli, quindi, ha fatto in modo che le cose restassero abbastanza simili rispetto alla passata stagione. Addirittura, visto l’aumento delle performance, sono state abbassate le temperature delle termocoperte per evitare surriscaldamenti e far sì che le gomme incidessero nella minore misura possibile. A fare la differenza è la Mercedes.
Mitigato il problema del surriscaldamento delle coperture posteriori grazie ai fori e ad una maggiore estrazione in quella zona del fondo, riesce a gestire al meglio la temperatura.
Diverso il problema di Ferrari, che invece non riesce a far scaldare le gomme, quindi è in una situazione molto più difficile da gestire rispetto ai tedeschi.
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