Anche se il produttore di pneumatici è certo che i tempi visti durante questa prima sessione di test subiranno un ulteriore abbassamento durante i secondi test, i dati raccolti suggeriscono una differenza di sei decimi tra le due mescole più morbide.
La nuova formula utilizzata nel 2019 da Pirelli, che ha visto la riduzione da sette e cinque mescole, sembra portare i risultati desiderati. Per i piloti, infatti, adesso sono disponibili cinque mescole, etichettate da C1 a C5, ma ad ogni GP saranno disponibili solo tre di esse, con denominazione ‘Hard’, ‘Medium’ e ‘Soft’.
Tutte e cinque le mescole sono state messe a disposizione di team e piloti durante i test e diverse squadre hanno effettuato molti test comparativi. La casa milanese, a differenza di tutte le varie fonti di informazione, ha avuto a disposizione anche i carichi di carburante delle monoposto ed il tipo di lavoro effettuato. Questo ha permesso ai tecnici Pirelli di analizzare i dati e comprendere la differenza in termini di tempo tra le varie mescole.
Secondo le stime, le differenze dovrebbero essere abbastanza simili, con eccezione del salto tra C1 e C2:
-C1/C2: 0,8-1,0 secondi
-C2/C3: 0,7 secondi
-C3/C4: 0,6 secondi
-C4/C5: 0,6 secondi
Stando a quanto dichiarato da Mario Isola, la differenza abbastanza costante di sette decimi di secondo tra le varie mescole è abbastanza in linea con le aspettative di Pirelli.
In aggiunta a dati sopra riportati, Mario Isola ha dichiarato: “Rimane comunque difficile valutare la mescola C1 in queste condizioni perchè fa troppo freddo. La C1 è una mescola che lavora bene ad alte temperature quindi, con tutta probabilità, la porteremo in gara. La mia aspettativa è che nel weekend di gara la differenza tra C1 e C2 sarà più ridotta. Questo perchè la C1 sarà nella finestra di funzionamento ottimale. Mi aspetto quindi che la C1 possa essere una mescola molto utilizzata per le buone performance che potrà offrire”
Il Responsabile Formula 1 e Car Racing di Pirelli ha poi proseguito: “Il tracciato non è lunghissimo. Quindi la differenza tra le mescole va comunque pesata. In tracciati più lunghi potrebbe salire anche nove decimi di secondo. Inoltre la mescola C5 non è ideale per questo tracciato, quindi si fatica ad effettuare un intero giro veloce al massimo. Il circuito è molto aggressivo per la mescola più soffice e l’asfalto è più ruvido rispetto al 2018”
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