Dov’eravamo rimasti?

Ah sì…
Alla imperiosa vittoria di Franco Morbidelli; al solido secondo posto di Alex Rins e al prezioso terzo di Joan Mir; alla resurrezione KTM e alla debacle di Yamaha – con Quartararo e Vinales – e Ducati – con il solo Zarco a salvare la baracca; al trionfo di Lowes, ora leader del Mondiale, e alla prestazione incolore di Marini; al successo di Masia e al tesoretto di punti di vantaggio di Arenas. Questi i punti chiave che dovranno essere sviscerati, e dai quali dovremo ripartire per i prossimi Gran Premi, quelli d‘Europa e di Le Mans. Delineiamo il quadro della situazione.

MotoGP

Il circus del motomondiale sbarca in Spagna, a Valencia, per il terzultimo e penultimo round della stagione 2020. La classifica generale vede Joan Mir, terzo al traguardo in entrambi gli appuntamenti di Aragon, comandare le operazioni con un vantaggio di ben 14 punti su Quartararo (18° e 8°), 19 su Vinales (4° e 7°), 25 su Morbidelli (6° e poi vincitore), 28 su Dovizioso (7° e 13°) e 32 su Rins (1° e 2°); questi i potenziali, e auspicabili, piloti ancora in gioco per conquistare l’Iride.

Sia Suzuki che Yamaha dovrebbero possedere caratteristiche in grado di performare al meglio sulla pista valenciana. A riprova di ciò, nel 2019 Quartararo ottenne un concreto secondo posto alle spalle di Marc Marquez, mentre Rins, benché quinto, riuscì a contenere il distacco dalla vetta nel raggio dei 3 secondi e mezzo. Ducati invece, già interessata da dinamiche poco stabili e efficienti in questa stagione, dovrà fare i conti con un circuito maldigerito sia dalla moto che da Dovizioso in primis, nonostante il podio di Miller dello scorso anno e la vittoria del forlivese l’anno prima, ma sul bagnato. Gli scenari, come al solito, sono tra i più disparati, con la possibilità che il tutto non si risolva qui ma prosegua sino all’ultimo GP di Portimao. Da segnalare la presenza di Bradl, sempre in sostituzione di Marc Marquez, e quella di Garrett Gerloff, pilota americano Yamaha in Superbike, in eventuale sostituzione di Valentino Rossi, la cui partecipazione al GP dipenderà dall’esito del terzo tampone in tre giorni.

Moto2 & Moto3

In Moto2 la classifica generale vede Sam Lowes balzare in testa, forte dei due successi consecutivi in terra aragonese, e scalzare Marini, nel frattempo scivolato in 3° piazza a 23 punti dalla vetta, a causa di due gare piuttosto deludenti. Bastianini, invece, si conferma secondo, distante soli 7 punti dal britannico. La lotta al titolo vede coinvolto anche Bezzecchi a 130, mentre per Martin, lontano 73 punti, i giochi sembrano ormai essere chiusi. L’anno scorso ad imporsi fu Brad Binder, davanti a Luthi e Navarro.

In Moto3 la classifica generale vede Albert Arenas tentare una mini fuga su Ogura: 157 contro 138 i punteggi, con il giapponese che, nonostante un filotto di gare piuttosto negativo, resiste ai vertici per la caducità di costanza degli avversari. Vietti resta aggrappato a 137, mentre Masia a 133, Arbolino a 121 e McPhee a 119 non mollano l’idea di giocarsela ancora. L’anno scorso si impose un trio decisamente inedito, formato da Sergio Garcia, Migno e Artigas.

On board lap

Scendiamo in pista con Fabio Quartararo, nel giro che gli valse la pole position nel 2019,

Il circuito

Il circuito Ricardo Tormo, situato nella località di Cheste, nei pressi di Valencia, è stato inaugurato il 19 novembre 1999. Il nome richiama l’omonimo pilota spagnolo, spentosi nel 1998, e vincitore di due titoli mondiali nella classe 50 (nel 1978 e nel 1981).

Il tracciato, lungo 4005 metri, si snoda in 14 curve, 5 a destra e 9 a sinistra, dall’alto tasso tecnico. Alcune di queste sono intitolate, come nella maggior parte degli altri circuiti, a campioni del passato, come Nico Terol, Mick Doohan, Angel Nieto, Bernat Martinez (pilota prematuramente scomparso a 35 anni nel 2015) e Adrian Campos, ex pilota di Formula 1 e attuale proprietario del Team Campos, che tra il 2010 e il 2012 si rinominò in HRT.

Il circuito è costruito all’interno di uno stadio, per così dire, allargato. Infatti i 65000 spettatori, alloggiati sulle tribune, possono godere della visione dell’intero layout da ogni angolo della pista, un po’ come Misano in Italia. Il rettilineo principale è di 876 metri: sulla sinistra dello stesso è presente la corsia box, una delle più brevi del motomondiale. La velocità massima raggiungibile supera i 305 km/h, decelerando in Curva 1 fino ai 130 orari. Il record del circuito appartiene ad Jorge Lorenzo in 1:31,171, siglato in gara nel 2016.

Curve iconiche la Doohan (2), dove nel 2006 Valentino Rossi scivolò in terra, consegnando il Mondiale a Nicky Hayden, e la Campos (14), preceduta dall’affascinante Curva 13, sede di traversi estremi ad alta velocità.

La parola a Michelin

“È una stagione particolare. Siamo alle battute finali, troveremo un tracciato dal quale sappiamo cosa aspettarci, visto che normalmente ci andiamo in questo periodo. Ci aspettiamo mattinate fredde. Questo ed il layout particolare indicano che si tratta di una delle poche piste per cui optiamo per una gamma di mescole asimmetriche. Anzi, quest’anno è l’unica, vista la cancellazione dei GP a Sachsenring e Phillip Island. Ci attendono due settimane impegnative”.

Orari TV

Il Gran Premio sarà disponibile in diretta sulla piattaforma satellitare e digitale Sky, ai canali Sky Sport MotoGP HD e Sky Sport Uno HD, e sulla piattaforma in streaming DAZN; in chiaro, in differita, sul canale TV8.

Iscriviti al nostro Canale Telegram per ricevere tutti i nostri articoli sul tuo smartphone