Meyer Shank Racing vince per la seconda edizione consecutiva la 24 Ore di Daytona, prima tappa dell’IMSA SportsCar Championship, regalando al Acura il terzo trionfo di fila nella classica endurance americana. Tom Blomqvist ha trascinato il debuttante Colin Braun e la coppia Hélio Castroneves-Simon Pagenaud (compagni in INDYCAR) verso una vittoria che dà il via alla nuova era dell’endurance, in America sotto denominazione GTP. Festa grande in Acura, costruttore che piazza la ARX-06 di Wayne Taylor Racing (Filipe Albuquerque, Ricky Taylor, Louis Deletraz e Brendon Hartley) al secondo posto, facendo copia-carbone della doppietta firmata nella Rolex24 del 2022.
Cadillac ha provato a fermare l’arrembante corsa verso il successo di Acura e Meyer Shank, alternandosi al comando della gara grazie al trio Sébastien Bourdais-Renger van der Zande-Scott Dixon, rallentati prima da un tamponamento causato da una reazione a catena e poi da una penalità drive through comminata dopo che Dixon è ripartito dalla sosta con il rifornimento ancora in corso. Questi due eventi non hanno comunque fermato la Cadillac #01 di Chip Ganassi Racing, in piena lotta per la vittoria fino all’ultima ora prima di subire il rientro di Wayne Taylor Racing, tornata a pieni giri e passata prima avanti alla Cadillac #02 e poi alla #01. A proposito di General Motors, la terza V-LMDh in gara, quella di Action Express Racing, ha combattuto con onore fino alla rottura del cambio verificatasi nella notte. La sostituzione del cambio, durata 25 minuti, ha comportato una perdita di sedici giri ma Aitken, Sims e Derani non si sono dati per vinti e hanno portato al traguardo la vettura #31.
Difficili, invece, le 24 ore per Porsche e BMW. La prima ha visto la 963 #7 (14^) fermarsi e ripartire nella prima ora di gara, per poi rientrare ai box nella notte con l’urgenza di sostituire la batteria. La vettura guidata da Nasr, Campbell e Christensen è tornata in corsa ma il grande numero di giri persi ha trasformato la maratona della Florida in una sorta di lungo test, sul quale progettare il prosieguo della stagione. Per quanto riguarda la #6, pilotata da Tandy, Jaminet e Cameron, la contesa per la vittoria è durata fino a notte inoltrata, quando Tandy ha perso il controllo della propria 963 in curva quattro a causa di un probabile contatto con una LMP3. Persi tre giri, l’equipaggio ha continuato a correre sperando in più FCY ma, una volta arrivati ad un giro di distanza dal leader, del fumo bianco è uscito dal posteriore della 963 a due ore dalla fine e Tandy ha riportato la 963 ai box spinto dal solo motore elettrico.
Mai della partita BMW, che già nel Roar aveva anticipato quanto Daytona fosse importante per continuare i test della M Hybrid V8. La #25 di De Philippi, Yelloly e Sheldon van der Linde si è fermata alla prima ora di gara, tornando in pista con 135 giri di ritardo e chiudendo la gara al 48° posto. La #24, invece, ha vissuto una corsa più lineare, con l’equipaggio di Eng, Farfus, Wittmann (più Herta, alternatosi tra le due auto) arrivato al 7° posto a 15 giri dal vincitore.
Finale al cardiopalmo in LMP2, classe in cui il “povero” Ben Hanley (Crowdstrike APR #04) si è visto soffiare la vittoria per soli sedici millesimi, il tutto a favore della LMP2 di Proton Competition portata al successo da James Allen, velocissimo in uscita dalla Le Mans chicane e poco dopo vincitore per un centesimo di secondo. Allen, quindi, ha trionfato insieme agli italiani Gianmaria Bruni e Francesco Pizzi, affiancati da Fred Poordad. A seguire il delusissimo team APR (Ben Hanley, Esteban Gutierrez, Matt McMurry, George Kurtz) troviamo l’Oreca #88 di AF Corse, a podio con Nicklas Nielsen, Julién Canal, Matthieu Vaxiviere e François Perrodo. Quarta posizione per TDS Racing #35, rimasta con una sola vettura dopo che la #11 è finita a muro per un contatto con le Iron Dames. Ottimo quinto posto per Tower Motorsports (nel team anche Josef Newgarden e Scott McLaughlin), squadrone rimasto fermo al primo giro ma capace di recuperare nove degli undici giri di ritardo dal leader.
In LMP3 vittoria della Duqueine AWA #17 di (Boyd, Mantella, Varrone, Merril), in vantaggio di ben 58 giri su Sean Creech Motorsports, team partito dalla Pole. Delusione, invece, per Riley e Andretti, team costretti al ritiro per problemi al motore.
Grande spettacolo nel reparto GT, dove GTD e GTD Pro hanno a lungo combattuto tra di loro. A spuntarla è Aston Martin con il team Heart of Racing #27 (Marco Sorensen, Roman De Angelis, Jan James, Darren Turner), saliti al comando dopo il ritiro della Mercedes #57 Winward Racing per un contatto con la Corvette #3 GTD Pro nella penultima ripartenza. Aston Martin fa doppietta in GTD grazie al secondo posto firmato Magnus Racing mentre il podio è chiuso dalla McLaren 720S GT3 di Inception Racing, in rimonta dopo uno stop&go di 60″ rimediato a due ore dalla fine. Passando alla GTD Pro, teoricamente la classe di riferimento tra le Gran Turismo, Mercedes trionfa con WeatherTech Racing #79 (Jules Gounon, Maro Engel, Daniel Juncadella, Cooper MacNeil), battendo la Corvette #3 e la Lexus #14 di Vasser Sullivan, superata da Maro Engel con due ruote sull’apron. Queste tre formazioni hanno tenuta accesa la contesa in GTD Pro fino alla fine, scambiandosi continuamente le posizioni soprattutto nelle ore conclusive.
Tanto il lavoro da fare in Ferrari e Porsche. In casa Maranello si sono registrati tre ritiri, quelli di Cetilar e Risi per danni al fondo (causati da più contatti) nella prime metà della gara e quello della #21 di AF Corse per un incidente multiplo a circa quaranta minuti dalla fine. L’unica 296 GT3 a chiudere la 24 ore è stata la #023 di Triarsi, decima in GTD. A Stoccarda hanno fatto un po’ meglio chiudendo al quinto posto in GTD Pro con la #9 di Pfaff Motorsports (Klaus Bachler, Patrick Pilet, Laurens Vanthoor) ed al nono in GTD con la #16 del team Wright (Ryan Hardwick, Jan Heylen, Zach Robichon e Dennis Olsen), ma è evidente che la nuova 911 (992) sia ancora da scoprire, BoP a parte. Anche la Huracan Evo2 GT3 ha avuto i propri problemi, soprattutto in GTD con Iron Lynx #19 e Iron Dames #83 (rallentate dalla rotture del cambio). Tuttavia, l’equipaggio #63 iscritto alla GTD Pro (Jordan Pepper, Romain Grosjean, Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli) è comunque riuscito ad artigliare il quarto posto di classe, correndo una gara regolare e priva di particolari criticità.
RISULTATI UFFICIALI 61TH ROLEX 24 AT DAYTONA QUI
Iscriviti al nostro Canale Telegram per ricevere tutti i nostri articoli sul tuo smartphone
Lascia un commento! on "IMSA | 24H Daytona 2023: Acura e Meyer Shank si aggiudicano la prima delle GTP, finale in volata tra le LMP2"