L’ultimo appuntamento del FIA WEC va a Toyota, che vince la corsa con la GR010 #7 di Mike Conway, Kamui Kobayashi e José Maria Lopez conquistando al contempo il titolo con la hypercar gemella, la #8 guidata da Brendon Hartley, Sébastien Buemi e Ryo Hirakawa, partiti dalla Pole Position. I tre piloti appena menzionati hanno completato la gara in seconda posizione dopo aver occupato la vetta della classifica assoluta per la prima metà, lasciando successivamente spazio ai compagni di marca a causa di un problema tecnico che, comunque, non ha proibito al marchio giapponese di realizzare una brillante doppietta.
Alpine sale sul podio transitando al terzo posto sotto la bandiera a scacchi, completando una gara difficile in cui il marchio transalpino non ha mai disposto del giusto potenziale per impensierire le Toyota. Nemmeno il rallentamento della GR010 #8 ha permesso a André Negrão, Nicolas Lapierre e Matthieu Vaxiviere di accendere le speranze di conquistare il titolo in Hypercar, classifica che alla fine della 8 Ore del Bahrain vede Toyota primeggiare proprio davanti ad Alpine, seguita in campionato dall’equipaggio che ha vinto la gara a Sakhir.
Tanto competitiva quanto fragile, così si potrebbe descrivere Peugeot, al terzo round consecutivo corso nel FIA World Endurance Championship. La casa del leone ha tenuto il passo di Toyota nelle prime due ore di gara con la 9X8 numero 93 a marcare stretta la testa della corsa. Tuttavia, la vettura di Paul di Resta, Jean-Eric Vergne e Mikkel Jensen ha sofferto dei problemi elettronici al cambio e, dopo svariati reset, si è ritirata a due ore dalla fine. La 9X8 #94 ha, invece, raggiunto la bandiera a scacchi, sebbene distaccata di ben sei giri dall’auto vittoriosa. Anche la biposto di Nico Müller, Loic Duval e Gustavo Menezes ha affrontato parecchie avarie elettroniche ma è quantomeno riuscita a completare l’evento.
Prestazione impressionante di WRT in classe LMP2, categoria in cui la formazione belga ha prevalso con l’Oreca #31 di René Rast, Sean Gelael e Robin Frijns, al comando della gara quando Rast ha superato la United Autosport #22 (Hanson-Albuquerque-Owen), partita in grande spolvero ma poi sfortunata nelle due Full Course Yellow di metà gara. La seconda auto del team di Zak Brown, la #23 (Lynn-Jarvis-Pierson) completa la stagione con un ottimo secondo posto, precedendo la Jota Sport #38 diventata ufficialmente Campione di categoria con Antonio Felix da Costa, Will Stevens e Roberto Gonzalez. Il secondo trofeo LMP2, dedicato ai Pro/Am, viene consegnato ad AF Corse, team campione con Perrodo, Rovera e Nielsen.
L’ultimo capitolo nella storia della GTE-Pro va in archivio con un epilogo ad altissima tensione. Ferrari trionfa con la 488 #52 di Antonio Fuoco e Miguel Molina – protagonisti di grandi duelli con le Porsche ad inizio gara – ma sono Alessandro Pier Guidi e James Calado a conquistare il titolo mondiale con la Ferrari #51. Obiettivo, questo, raggiunto nonostante Calado – in testa grazie alle combinazioni delle FCY – abbia corso le ultime due ore della gara con il cambio via via sempre più danneggiato. L’inglese ha ceduto la macchina a Pier Guidi, che ha poi dovuto gestire l’ora finale guidando con la sola quinta marcia, spinto dalla priorità di completare le 8 Ore per raccogliere quei 15 punti (quinto posto) che sono poi bastati per laurearsi campioni contro le Porsche, completamente assenti a partire dalla fine del primo stint. Corvette ha un po’ a sorpresa terminato la gara al secondo posto, raccolto dopo circa 60 minuti di gara effettuando il pit stop in regime di FCY (come fatto dalla Ferrari #51). Tandy e Milner hanno quindi artigliato una piazza d’onore che sembrava irraggiungibile.
Se Porsche chiude l’avventura in GTE-Pro con l’amaro in bocca, in GTE-Am la casa di Stoccarda porta a casa una grande doppietta, messa a segno con le 911 RSR del Team Project 1. Cairoli, Pedersen e Leutwiller hanno vinto davanti ai compagni Hyett, Jeannette e Barnicoat, che battono le Iron Dames (Frey, Gatting, Bovy) partite dal palo. A festeggiare la conquista del trofeo GTE-Am sono i portacolori Aston Martin TF Sport Ben Keating e Marco Sørensen, affiancati da Henrique Chaves a partire dalla seconda gara stagionale. Battuta l’altra AMR Vantage marchiata Northwest, affidata a Paul dalla Lana, David Pittard e Nicki Thiim.
FIA WEC | 8H BAHRAIN | RISULTATI UFFICIALI
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