Assetto Corsa Competizione, insight sulla preparazione al weekend di gara

Quarto articolo promozionale sul simulatore di Kunos con interviste al boss del Motorland Racing Team e ad uno dei suoi piloti

Conoscere la propria piattaforma di gioco e il proprio simulatore è sempre utile quando si vuole intraprendere una carriera da simracer, ma alla fine è sulla pista dove si corrono le gare. E allora, dopo i primi giri e la scelta della propria auto per il campionato, quali diventano gli aspetti fondamentali nella preparazione al weekend di gara virtuale? Nel rispondere a queste domande, ci serviamo ancora una volta dei ragazzi del Motorland Racing Team, impegnati in questi mesi su Assetto Corsa Competizione in gare endurance intercontinentali e non solo.

A parlare saranno Vincenzo Saponaro, colui che gestisce il tutto dietro alle quinte, e Manuel Catalano, uno dei piloti del team di Motorland. Insieme ci daranno la loro prospettiva riguardo alla preparazione delle gare e della programmazione, prendendo come esempio la 12h Catalunya disputata pochi giorni fa e vinta proprio dall’auto della MIR. Sotto troverete l’estratto della nostra speciale intervista.

Andrea: Vincenzo, tu sei diciamo la “mente” che si occupa del team tra gestione piloti, programmazione eventi da correre e quanto altro. Cosa è importante fare per un manager di un team esport quando si arriva al weekend di gara virtuale?

Vincenzo: Da manager ho il ruolo di monitorare e di scegliere i piloti per gli eventi che corriamo e di organizzare i loro orari in modo da coprire nel caso un pilota non sia disponibile.

A: Qual è il vostro criterio per la selezione di gare in cui partecipare?

V: Diciamo che in questa fase noi, che come team siamo entrati da poco nel panorama competitivo, puntiamo ad eventi con organizzazione solida e una risposta certa a livello di spettatori. Infatti le nostre priorità vanno verso gli organizzatori migliori con una buona reputazione a livello broadcasting. Siccome in questo momento non abbiamo ancora deciso di prendere una strada estremamente competitiva, siamo liberi di fare eventi singoli e facciamo tante gare per fare esperienza senza per forza investirci qualcosa a livello monetario. Se ci sono due gare nello stesso giorno, si decide anche nei criteri come orari e macchine/circuiti da provare.

A: E per i vostri piloti? Loro come la sentono questa fase di apprendistato nelle gare competitive?

V: Questa è perfetta per Manuel. Parlando da ingegnere, bisogna fare tanti km per creare una intesa completa, che non è così scontata da creare. Su PC le strategie e i setup sono diversi rispetto alla Playstation. L’esempio della 12h Catalunya è perfetto perché in quello scenario dovevamo preparare una macchina per le altissime temperature: quello che abbiamo fatto è stato adattare un setup versatile ma improntato nei dettagli.  Ma è anche una questione mentale: noi abbiamo ragionato con mente aperta insieme ai piloti, lavorando insieme per sviluppare un pensiero critico e discutere di setup e telemetrie per migliorarci a vicenda.

A: Allora passiamo ad uno dei nostri piloti del team, Manuel Catalano. Qual è la preparazione alla gara dal punto di vista del pilota?

Manuel: Prima di tutto, sono su ACC da marzo e prima di correre in questa squadra ero per i fatti miei e sceglievo a caso le gare. Poi ho incontrato Vincenzo durante la gara di Spa e da lì siamo rimasti in contatto fino all’ingaggio. Da quando sono nel team ho imparato a fare una scaletta e a lavorare per fare una buona base di setup su cui si può ritoccare per migliorare nei decimi. Prendendo come esempio la 12h Catalunya, la nostra macchina era la più veloce in pista nella fase in cui eravamo preparati. Questo perché abbiamo fatto tante prove e abbiamo trovato un buon bilanciamento per la gara, mentre noi piloti imparavamo la pista in modo da trovare i suoi limiti e cercare un buon equilibrio.

La telemetria e i dati che si ricavano da essa sono fondamentali alla preparazione del weekend di gara, sia reale che virtuale.

A: A questo punto entriamo nei dettagli delle telemetrie. Su cosa vi siete basati per preparare la gara e come riuscite a leggere i dati che per il pilota e appassionato “casual” apparirebbero indecifrabili?

V: Abbiamo a disposizione vari archivi che vanno a coprire diverse aree (elettronica, sospensioni, gomme, aerodinamica, motore e analisi in pista). Parlando di questo evento, abbiamo accettato la sfida di prendere un’auto (Ferrari) che non abbiamo mai settato prima. E’ stata una esperienza nuova con una macchina che, secondo i dati, era la più vantaggiosa su quel circuito. Cosa abbiamo fatto dunque? Prima abbiamo scelto la base del setup con i dati che avevamo già a disposizione, poi abbiamo visto i vari riferimenti dei migliori e abbiamo fatto le prime modifiche alla base per renderla adattabile alla pista.

Dopo il primo test in pista e il primo feedback completo (dove lavorare e quali sono i problemi), c’è la seconda fase: assegnare ad ognuno i ruoli cruciali per il weekend per la qualifica e per la gara. Nella telemetria si vedono anche i confronti tra i due piloti per capire chi era più adatto a fare la qualifica e chi per la gara. Notando le differenze sulla tecnica di guida dei due piloti, si trovano differenze tra di loro (uno usa lo stop&go e l’altro con una gradualità dell’accelerazione) che richiedono due setup molto diversi.

In questo caso abbiamo preparato a Maksym (nostro compagno di squadra) una base più aggressiva per la qualifica, come si vede dalla differenza di quattro decimi tra i loro tempi. A quel punto si fa del lavoro differenziato con tanti setup diversi, provati da tutti i piloti per capire quale sia il setup migliore. Poi c’è l’affinamento, il trovare il limite ed estrarre il massimo dall’auto per arrivare ad essere il più vicino possibile ai nostri avversari.

M: Dal punto di vista del pilota, è veramente importante vedere nella telemetria se si è più lenti quali sono le differenze con il compagno più veloce per vedere come e dove migliorare. Nei miei primi giri usavo una tecnica aggressiva nell’uso di acceleratore e freno, che in quel caso non mi faceva trovare bene con la macchina. Così con Vincenzo ho cominciato a prepararmi per la gara e ad adattare il mio stile per essere più graduale. Infatti nel weekend ho avuto un miglioramento netto nello stile di guida e nel feedback ricevuto su passo gara, gestione gomme, e soprattutto feeling con la macchina. La telemetria è molto d’aiuto dunque a capire gli input e se stai andando più lento e o troppo al limite, anche per me che prima di entrare guidavo sempre la McLaren e dovevo adattarmi alla Ferrari.

Si possono comparare i giri veloci dei nostri piloti e ottenere feedback guardando, ad esempio, l’uso di acceleratore e freno nelle curve.

A: La telemetria è essenziale ma non copre però al 100% le possibili situazioni in gara. Cosa succede se succede un evento non previsto dalle vostre simulazioni, come un incidente, un cambio del meteo o anche solo delle temperature?

M: Catalunya è l’esempio perfetto per questa domanda, perché pensavamo che questo setup funzionasse anche per le basse temperature oltre che alle alte. Il primo stint però non andò come ci aspettavamo e la macchina scivolava con temperature più basse. Questo mi ha portato a gestire una macchina di cui non ne conoscevo il comportamento e questo non è mai l’ideale. Come pilota, se vado meno di come potrei fare, mi da fastidio e ciò porta a causare errori: per questo tutto ciò è molto importante per accumulare esperienza e capire cosa fare quando correremo di nuovo a Barcellona e rifaremo i test per capire come risolvere il problema.

V: Quello che ci ha messo in difficoltà è che nei test non potevamo provare le piste con gommatura da gara, e quindi non ci ha preparato per la prima parte della gara a Catalogna. E’ una tipologia di errore che, come team, ci portiamo da diverse gare,e ciò ci porta a bruciare le gomme presto e ai piloti di non di non avere il passo che ci aspettavamo. Ma stiamo imparando tanto con tutte queste gare e prove, soprattutto sulle gomme Pirelli che sono morbide rispetto alle richieste di piste come questa.

A: Ultima domanda per Vincenzo: come gestite i pre e i post-gara?

V: Noi siamo un team che tendenzialmente preferisce molto il briefing pre che post-gara, con due ore di warm-up in cui parliamo molto di strategia e dei nostri sistemi per la gara come il passo e la partenza. Puntiamo molto al pre-gara, piuttosto nel post facciamo solo una valutazione complessiva che non dura più di 10-15 minuti e in cui non c’è molto lavoro, anche perché qualifiche e gara sono una sessione unica e non hai tempo per analizzare una sessione al 100%. Il de-briefing è solo un modo nel caso di risultato insufficiente di capire cosa è andato storto e di motivarci per la prossima gara, ma anche quando andiamo bene c’è un pensiero critico, non possiamo permetterci di sederci sugli allori. La prendiamo sempre come un esperienza utile per migliorare costantemente.

Ringraziamo Vincenzo e Manuel per aver condiviso con noi il loro prezioso tempo.

SITO WEB – MOTORLAND ITALIA – PS5 ITALIAN RACING COMMUNITY

Immagine in evidenza: © MotorLand Italia

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