La quarta pole position di Lando Norris della sua carriera in F1. Una carriera iniziata nel 2019, e che quindi non può che definirsi già corposa. Alla sua sesta stagione nella massima categoria a ruote scoperte, il britannico ha a disposizione un mezzo di primo livello: la McLaren MCL38, con la quale si è già tolto più di qualche soddisfazione. Ma anche delle occasioni perse. A Zandvoort, regno (in tutti i sensi) di Max Verstappen, Lando e la McLaren hanno lo hanno battuto per la prima volta. Una prestazione monstre quella del ventiquattrenne papaia: tre decimi e mezzo sul tre volte campione del mondo, che – però – è sempre lì, più o meno attaccato, ma sempre zanzara. Pronta a pizzicare, a partire da domani.
Allo spegnimento dei semafori la prima occasione. Per Norris di tenere la testa e scappare via, per Verstappen di avere (ancora una volta) la meglio sul suo primo “inseguitore”, se tale si può definire un pilota distante quasi 80 punti dalla lepre. A mezzo secondo dal compagno, in terza posizione, c’è Oscar Piastri: tutt’altro che impeccabile la prova dell’australiano, ma con il mezzo che si ritrova tanto basta. George Russell ha sgraffignato il quarto posto a Sergio Pérez, tornato a discreti livelli ma nulla più. Probabilmente la Mercedes si attendeva qualcosa di più, quantomeno di essere più vicina alla McLaren, ma non tutto è andato per il meglio, e a testimoniarlo c’è la prestazione di Lewis Hamilton, dodicesimo e clamorosamente fuori dall’ultima manche.
Meno clamoroso si è rivelato l’undicesimo posto di Carlos Sainz, che con poco tempo in pista e una macchina lenta non è riuscito a battere una Williams e una Alpine, con Alexander Albon e soprattutto Pierre Gasly autori di una prova maiuscola. Charles Leclerc ha messo la sua rossa nella migliore posizione possibile (sesto a quasi un secondo), e questo la dice lunga. Bene anche l’Aston Martin, almeno rispetto a quello che si è apprezzato da Imola in avanti. Due macchine nei dieci è un risultato interessante.
La pista, scivolosa e ventosa, ha reso imprevedibile ogni giro. Tra i piloti ad aver pagato maggiormente lo scotto figurano Daniel Ricciardo, Esteban Ocon e Zhou Guanyu, addirittura un secondo più lento di Valtteri Bottas, ma separati da una sola posizione. Spesso e volentieri non si dà il giusto merito alle prove del finnico. Nella terra di mezzo le due Haas, entrambe nel Q2 ma non sufficientemente veloci per ambire alla top dieci. Infine, a seguito del brutto errore commesso nelle terze libere, Logan Sargeant non è riuscito a prendere parte a queste prove ufficiali: troppi i danni sulla sua Williams, che tra le altre cose era dotata di un pacchetto di aggiornamenti di notevole importanza.
Aggiornamento: Alex Albon è stato squalificato dalla sessione perché il volume del suo fondo vettura è risultato superiore ai limiti del regolamento tecnico. In aggiunta, Lewis Hamilton è stato penalizzato di tre posti per aver causato l’impeding ai danni di Sergio Perez nel corso del Q1. Tsunoda, Hulkenberg e Magnussen guadagnano così una (due con l’esclusione di Albon) posizione in griglia.
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