Il team faentino lancia la nuova monoposto per il 2021: oltre a un nuovo look, interessanti novità
Si è parlato tantissimo sulle regole imposte dalla Fia in merito agli sviluppi delle monoposto introducendo il “budget cap” , limitando così i costi di spesa per le varie squadre che devono affrontare casi di sviluppo riguardanti componenti o sezione delle vetture.
L’abbiamo già visto con la McLaren MCL35M dove non ci sono stati notevoli sviluppi ma evoluzioni mirate ed elaborate con coscienza: ci si aspetterebbe lo stesso anche dagli altri team, come per esempio per la nuova AlphaTauri AT02 che verrà affidata a Pierre Gasly e al giapponese Tsunoda.
Il team di Faenza per prima cosa ha portato una nuova livrea che ha ricevuto apprezzamento da parte degli appassionati di F1, rendendola più “fashion”.
Partendo dall’anteriore, il muso in fase di presentazione è sembrato simile all’edizione 2020: ciò non toglie che venga aggiornato ad una versione più affusolata seguendo il trend di progettazione dei musi stretti, come il caso della MCL35M, migliorando le caratteristiche aerodinamiche. L’ala anteriore mantiene la stessa filosofia dell’edizione 2020, con endplate curvi verso l’esterno e flap inclinati verso il basso all’estremità.
Pienamente visibile il condotto S-Duct in piena filosofia 2020 e soprattutto Red Bull, mantenendo la stessa inclinazione del muso però con una particolarità nella posizione dei bracci della sospensione anteriore: si può notare che sono presenti dei nuovi bracci ovviamente in carbonio con schema multi link e chiaramente push-rod. Anche sulla AT02, nuovi i condotti di raffreddamento dei freni.
Chiara evoluzione nel comparto aerodinamico individuabile nei bargeboard e deviatori di flusso: boomerang orizzontale che va a congiungersi con il primo elemento verticali del deviatore di flusso, il quale si collega a quello più ampio tramite una serie di “lamelle” fitte e orizzontali.
Capolavoro visivo nelle pance e nel cofano motore, convogliando tutto il flusso nella zona centrale dell’ala posteriore: le bocche dei radiatori di modeste dimensioni, attorno alle quali non vediamo la famosa ala centrale che molte squadre hanno adottato negli ultimi anni. Specchietti retrovisori a due supporti, con il classico flap superiore che crea il soffiaggio per il passaggio d’aria.
Anche sulla AT02 spariscono i soffiaggi longitudinali e quelli ad “S” sul fondo piatto, dove quest’ultimo non risulta lineare verso la parte posteriore bensì leggermente inclinato verso l’interno degli pneumatici. Presenti soltanto due archetti in carbonio.
Invariato il concetto di airscope, il quale mantiene anche la stessa suddivisione dei condotti di aspirazione; ala posteriore sorretta da due piloni a collo di cigno di filosofia invariata rispetto alla precedente.
Finalmente ci è possibile verificare un diffusore grazie alle immagini forniteci da AlphaTauri con le classiche lamelle verticali adeguate al nuovo riferimento normativo.
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