Nel giorno in cui cominciano i test preseason della Formula 1, andiamo a presentare l’ultimo Rookie di questo mondiale 2021. Dopo i due piloti della Haas Nikita Mazepin e Mick Schumacher, il terzo debuttante è stato presentato a stagione ormai conclusa. Un nome che rispetto ai primi due può essere passato in sordina, ma che non è arrivato qui solo per favoritismi Honda, anzi. Oggi parliamo di Yuki Tsunoda, il nuovo volto del Giappone e della Scuderia Alpha Tauri.
SCHEDA PILOTA
Yuki si presenta come il primo pilota classe 2000 sulla griglia della Formula 1 (e anche il più corto con la sua altezza di 1.59 metri). Il suo percorso iniziò già quando aveva nemmeno 10 anni, con le prime gare sui kart. Yuki scalerà i ranghi della disciplina fino al campionato nazionale categoria FS125, dove nel 2015 chiuderà con un ottimo secondo posto. Tali progressi permettono alla promessa di Sagamihara di debuttare nelle monoposto: nel 2016 Yuki prese parte al round di Suzuka della Formula 4 giapponese, chiudendo le sue prime due gare di categoria al secondo e quarto posto.
Tsunoda continua a migliorare e a diventare più veloce, tanto che nel 2017 affronta il suo primo campionato completo nella F4 nipponica chiudendo al terzo posto con 3 vittorie, 4 Pole, 6 Podi e 173 punti. Questi numeri già promettenti permettono a Yuki di entrare tra i ranghi della Honda Formula Dream Project, la squadra junior della casa giapponese che corse in GP2 e GP3 sotto il nome di Russian Time. Con loro, Tsunoda vince il campionato F4 giapponese nel 2018 grazie a 245 punti conquistati: il bottino si allargò a 7 vittorie, 8 Pole e 11 podi.
Nel 2019 il talento nipponico si trasferisce in Europa per fare il grande salto. In quell’anno Yuki correrà in entrambi i campionati FIA F3 (con Jenzer) ed Euroformula Open (con Motopark), accumulando tantissima esperienza sui tracciati europei. Chiuderà i due campionati rispettivamente al nono e quarto posto, accumulando in tutto due vittorie e 9 podi. Nell’Euroformula Open i suoi risultati vennero oscurati da un’altra giovane promessa del Giappone, Marino Sato, che dominò il campionato. I due salirono in Formula 2 nel 2020: Marino viene preso dalla Trident, mentre Yuki andrà alla Carlin.
Questa stagione, segnata dal Covid, mette in risalto le doti di Tsunoda: già al secondo round in Stiria, il rookie nipponico si mise in risalto con la Pole Position e un secondo posto che poteva essere una vittoria, se non fosse stato per un errore ai box. La stagione va avanti e Yuki è sempre più protagonista con tre vittorie conquistate a Silverstone, Spa e Bahrain. Insieme a 4 Pole Position, 7 podi e 200 punti, Tsunoda chiuse al terzo posto il campionato F2 e vinse il premio Anthoine Hubert dedicato al “Rookie of the Year”. Nel frattempo era già entrato nelle grazie di Marko e Tost, tanto da fare dei test ad Imola su monoposto vecchie della Alpha Tauri per poi partecipare allo Young Driver Test di Abu Dhabi.
GIUDIZIO/PREVISIONI
Iniziamo con una premessa: nella storia della F1 i piloti giapponesi sono noti per essere molto aggressivi ed inclini all’errore. Anche Takuma Sato e Kamui Kobayashi, nonostante fossero riusciti a salire sul podio, erano protagonisti più per i loro incidenti che per i risultati in gara. Beh, con Yuki Tsunoda il trend può cambiare. Anzi, il pilota di Sagamihara ha il potenziale per diventare un futuro campione del mondo, anche più di Mick Schumacher. Confidenza: chi vi scrive è diventato tifoso di Yuki proprio grazie a quello che ha mostrato nelle serie cadette. Tra i punti di forza, già citati tra l’altro da Marko in persona, sono la sua velocità d’apprendimento e la sua gestione gomme.
Nel 2020 si è visto come Tsunoda dopo un paio di gare era già costantemente nelle prime posizioni. Egli, inoltre, riesce a sfruttare gli pneumatici come nessun’altro, un aspetto a mio avviso messo ancora più in risalto dalle gomme a 18 pollici usate lo scorso anno in F2. Poi non si può non citare la sua grande velocità, testimoniata dalle numerose Pole conquistate tra F4 giapponese e F2. L’unico punto debole che posso trovare in lui è la concentrazione: non che sia poco lucido, ma nella scorsa stagione ha perso diverse occasioni per errori evitabili, tra cui il testacoda nelle qualifiche del Bahrain. Yuki deve migliorare questo aspetto, ma lui lo sa e non ha già dichiarato di non temere gli errori in questa stagione da rookie.
La mia previsione per Yuki Tsunoda è che nel 2021 vincerà a mani basse il titolo di Rookie of the Year. Vero, la Alpha Tauri è un’auto nettamente più veloce della Haas, ma il giapponese ha tutti gli ingredienti per fare una grande stagione. La squadra di Faenza nutre fiducia per lui e nel 2020 ha fatto molto bene, vincendo anche a Monza con Pierre Gasly. Anche il francese può aiutare moltissimo Tsunoda con l’esperienza di 3 stagioni (e mezzo) e i suoi due podi: sarà un confronto molto interessante da seguire. Occhi puntati dunque su Yuki: se riesce a dimostrare quello che ha fatto vedere nei campionati minori, il giapponese classe 2000 avrà un futuro roseo in Formula 1.
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