Ormai è guerra sul caso budget cap. Il documento con la quale la FIA ha ufficializzato il superamento (seppur minore) da parte della Red Bull sul tetto massimo di spesa per il 2021 (LINK) ha scatenato forti reazioni da parte del paddock della Formula 1. In primis Ferrari e Mercedes, rivali della scuderia di Milton Keynes, ma in questi ultimi giorni stanno spuntando anche i pensieri degli altri team. Quella che sta facendo più rumore tra esse è la McLaren, soprattutto dopo che la BBC ha riportato una lettera scritta da Zak Brown e inviata al presidente FIA Ben Sulayem in data 12 ottobre.
Questo è il contenuto della lettera con la quale il boss del team di Woking chiede a gran voce una sanzione esemplare per la Red Bull, rea di aver imbrogliato sul budget cap: “La violazione delle spese, e forse anche le violazioni procedurali, costituiscono un imbroglio, in quanto offrono un vantaggio significativo in termini di regolamenti tecnici, sportivi e finanziari. Il punto cruciale è che qualsiasi squadra che abbia speso troppo ha ottenuto un vantaggio sleale sia nello sviluppo della vettura dell’anno in corso che in quello successivo. La FIA ha condotto un processo estremamente approfondito, collaborativo ed aperto; ci è stata data persino una prova generale di un anno con ampie possibilità di chiedere chiarimenti se i dettagli non erano chiari. Non c’è quindi alcun motivo per cui un team possa dirsi sorpreso”.
“Non riteniamo che la sola sanzione pecuniaria sia una sanzione adeguata per una violazione del budget cap o per una grave violazione procedurale; è chiaro che in questi casi deve essere prevista una sanzione sportiva, come stabilito dalla FIA.”, egli aggiunge, suggerendo per la possibile sanzione che “l’eccesso di spesa venga sanzionato con una riduzione del budget cap della squadra nell’anno successivo alla sentenza e che la sanzione sia pari all’eccesso di spesa più un’ulteriore multa: ad esempio, un eccesso di spesa di 2 milioni di dollari nel 2021, individuato nel 2022, comporterebbe una detrazione di 4 milioni di dollari nel 2023 (2 milioni per l’eccesso di spesa più altri 2 milioni in multa)”.
“Per fare un esempio, 2 milioni di dollari rappresentano un miglioramento del 25-50% del budget annuale per lo sviluppo della vettura e quindi avrebbero un significativo e duraturo beneficio. Inoltre, riteniamo che si debbano applicare sanzioni sportive per i piccoli sforamenti, con una riduzione del 20% del tempo dedicato alla CFD ed alla galleria del vento. Queste penalità dovrebbero essere applicate nell’anno successivo, per attenuare l’ingiusto vantaggio che il team ha e che continuerà a beneficiare. Per evitare che i team accumulino e traggano vantaggio dall’effetto moltiplicatore di diverse violazioni minori del budget cap, suggeriamo che una seconda violazione minore faccia passare automaticamente il team ad una violazione maggiore”.
“Infine, dati i dati finanziari in gioco, una soglia del 5% per una violazione minore sembra una variante troppo grande; suggeriamo che una soglia più bassa del 2,5% sia più appropriata.”, continua Zak Brown, che insiste sulla trasparenza e la rapidità della risposta che arriverà della FIA in merito. “Ora che abbiamo compreso la situazione di spesa dei vari team, dobbiamo comunicare le azioni e le sanzioni conseguenti in tempi rapidi per mantenere l’integrità della F1 e delle regole che essa rispetta. È fondamentale che il budget cap continui ad essere gestito in modo estremamente trasparente, sia per quanto riguarda i dettagli delle violazioni sia per le relative sanzioni“.
“Sarà inoltre importante capire se, dopo il primo anno completo di gestione e indagine, occorrerà fare ulteriore chiarezza su alcune questioni o su eventuali insegnamenti chiave. Anche in questo caso, tutte le intuizioni e gli insegnamenti devono essere condivisi da tutti i team: non ci può essere spazio per le scappatoie. È fondamentale dunque essere molto fermi nell’implementazione delle regole del budget cap per l’integrità ed il futuro della F1″, egli conclude. Insomma, ci aspetta dunque un lungo braccio di ferro prima della sentenza che, in un modo o nell’altro, cambierà il mondo della Formula 1 mettendo il precedente sul caso dei costi e del tetto spesa.
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