L’attenzione dei media nel venerdì del GP Singapore si è focalizzata tutta sull’indagine della FIA nei confronti di due team, tra cui la Red Bull, che avrebbero violato il budget cap nella stagione 2021. Ovviamente a fare maggiore scalpore è il nome della scuderia di Milton Keynes, dato che ha trionfato nella scorsa stagione dopo un duello accesissimo sia dentro che fuori dalla pista con le Mercedes. Ora questa rivalità rischia di esplodere di nuovo con la scuderia di Brackley che accusa in maniera pesante Milton Keynes di avere sfruttato la “zona grigia” per guadagnare un vantaggio tecnico importante che sarà difficilmente colmabile con i regolamenti attuali.
D’altro canto, la squadra austriaca si difende dicendo di aver fatto le cose regolarmente e che il tutto nasce dalla natura complessa di queste nuove regole. In ogni caso, dalla settimana prossima avremo più indicazioni su dove andrà a finire la vicenda, ma c’è il serio rischio di un nuovo scandalo con team quali la Mercedes e la Ferrari pronti a chiedere il piede di piombo per quanto riguarda una situazione senza precedenti. In attesa di aggiornamenti, ecco le dichiarazioni rilasciate oggi dai rispettivi team principal di Red Bull e Mercedes, Christian Horner e Toto Wolff, nel caotico venerdì di Marina Bay.
Christian Horner (Red Bull): “Noi siamo tranquilli, inevitabilmente quando ci sono regolamenti nuovi spuntano delle questioni da chiarire. Ad esempio ci sono un paio di cose che sarebbero dovuti essere fuori dal tetto di spesa riportato. Siamo un bersaglio facile su cui puntare il dito, sarà interessante vedere i risultati delle indagini e dei controlli da parte della FIA. La mia aspettativa? Che i nostri conti siano validi, li abbiamo presentati a marzo ed erano all’interno dei parametri, quindi non ho motivi per pensare il contrario. Siamo all’interno del processo che stanno giustamente seguendo, sono regolamenti nuovi e complicati”.
“Ergo, il modo in cui essi vengono interpretati e applicati è oggetto di discussione. E poi, non credo siano stati loro a fare le dichiarazioni, sono stati gli altri (team) a fare commenti. Rimaniamo ai fatti e non alle finzioni, aspettiamo settimana prossima quando dichiareranno i certificati. I regolamenti sono complessi, ci sono cose che sono dentro il budget cap e altre che sono fuori. La FIA sta cercando di mettersi al passo, e con il passare degli anni le cose si chiariranno, ma io sono fiducioso di quello che abbiamo presentato e attenderemo l’esito nelle prossime settimane”.
Toto Wolff (Mercedes): “E’ buffo che Christian dica questo, perché è da mesi che si indaga su di loro. Non si tratta solo del 2021, ma anche del 2022 e del 2023. Stiamo parlando di un milione di dollari, che in questo sport fa la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Abbiamo fiducia nella trasparenza e nella leadership della FIA, ma dobbiamo capire cosa sia successo. Il budget cap è importante perché mette tutti sullo stesso piano. Vediamo cosa succederà, ma siamo veramente preoccupati nel vedere i risultati. Non è un segreto bello, se esistono zone grigie nel regolamento sono piccole, non valgono milioni di dollari. Da quanto ne sappiamo c’è un team che ha commesso una violazione minore, di tipo percentuale, e un altro che ha fatto un eccesso massiccio”.
“La FIA ha un gruppo di accounters molto competente e hanno le informazioni, vedremo. Se lo sforamento venisse confermato? Se hai superato il limite nel 2021 allora lo hai fatto anche nel 2022. Se noi e la Ferrari potessimo spendere quei 5 milioni in più senza una penalità grande lo avremmo fatto. La FIA ha istituito una governance solida, ora vediamo quali saranno le conseguenze. E’ importante per tutto il campionato sapere che siamo uguali: abbiamo regole sportive, tecniche e finanziarie. Cosa dire ai tifosi? Sappiamo che c’è il problema anche per il 2022. Se ripetono la strategia sarebbe una cosa importante per quest’anno e per il futuro, perché vorrebbe dire che avrebbero già fatto lo sviluppo. Non spetta a me giudicare, ma non voglio immaginare l’impatto di ciò che questo avrà per i prossimi tre anni”.
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