Il pilota australiano della McLaren ha dominato dall’inizio alla fine il Gran Premio del Bahrain, senza mai vedere la sua leadership in discussione. Piastri, partito dalla pole position, ha solo dovuto gestire la gara cercando di stare lontano dai guai e da ogni possibile rischio.
Alle sue spalle, un solido ed encomiabile George Russell (che chiude la gara sotto investigazione), che ha dovuto lottare non solo con i suoi colleghi, ma anche con un malfunzionamento del suo trasponder e, quindi, del DRS. Per questo, ha aperto accidentalmente il DRS quando non poteva, e dovrà chiarirsi con i commissari dopo la cerimonia del podio. Russell ha comunque fatto una gara degna di nota, gestendo bene le gomme nell’ultimo interminabile stint durato oltre 20 giri. Per lui, infatti, la Mercedes ha scelto le gomme Soft quando c’è stato il valzer dei pitstop nel momento della neutralizzazione portata dalla Safety Car (forse eccessiva) causata dalla presenza di detriti in pista.
Terzo gradino del podio per Lando Norris, autore di una gara piena di tanti piccoli errori che gli hanno negato la gioia del secondo gradino del podio e che hanno negato la doppietta alla McLaren. Dopo un errore di posizionamento sulla piazzola di partenza, Lando ha messo a segno diversi buoni sorpassi, ma ha anche sbagliato diversi attacchi. Per lui è stata corretta la scelta dei pneumatici Medium quando ha pittato in regime di Safety Car. Questo gli ha permesso di avere vantaggio di mescola quando si è trovato in battaglia con le Ferrari.
Quarta e quinta posizione per le Ferrari, che sono state le uniche due vetture di testa a partire con pneumatici Medium, mentre tutti gli altri avevano gomme Soft allo start. Questo ha portato un pò di difficoltà iniziali ai piloti con la tuta rossa, che non sono nemmeno riusciti a fare un grosso overcut come si sperava. Nel secondo stint, però, le Medium nuove hanno portato ossigeno a Leclerc e Hamilton, che hanno fatto un ottimo stint. La strategia di Ferrari si è infranta contro la Safety Car causata dai detriti in pista. Le due rosse sono state obbligate a montare le Hard per non azzardare troppo con le Soft. La sensazione è che se il secondo stint fosse arrivato alla fine, la terza fase della loro gara sarebbe stata su gomme Soft, che avrebbero portato un enorme vantaggio rispetto alla concorrenza.
Sesto posto per un sofferente Max Verstappen, che ha dovuto fare i conti con una macchina poco competitiva e con un malfunzionamento della luce di rilascio ai box. Sia lui che Tsunoda, arrivato in zona punti per il rotto della cuffia, sono stati fermi in piazzola per diversi secondi a causa di un problema tecnico che non faceva accendere la luce verde al termine delle operazioni di pit stop. Per Max, grosso intoppo anche durante la seconda sosta, quando ci sono stati problemi nel togliere il pneumatico anteriore destro. Ma Max, una volta tornato in pista, ci ha messo del suo per cercare di massimizzare il risultato.
Settima posizione per Pierre Gasly, che conferma come la Alpine vada fortissimo su questo tipo di piste. Dietro di lui un consistente Ocon, seguito del già citato Tsunoda e da un ottimo Bearman.
Undicesima posizione, nonostante una gara superlativa, per Andrea Kimi Antonelli, che è stato uno dei piloti più svantaggiati dalla Safety Car assieme ai piloti Ferrari.
Dietro di lui, Albon, Doohan, Hulkenberg, Hadjar, Alonso, Lawson, Stroll e Bortoleto.
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