La grande rimonta di Fernando Alonso viene vanificata nel post-gara di Austin. La direzione gara ha infatti comminato al pilota spagnolo 30 secondi di penalità con la quale egli scivola dal settimo posto conquistato al GP Stati Uniti al 15°. Il motivo risiede nella Haas che ha protestato contro Alpine e Red Bull per l’assenza di condizioni di sicurezza quando Sergio Perez e lo stesso Alonso erano rientrati in pista dopo i loro rispettivi incidenti. Quest’ultimo, in particolare, per lo specchietto destro che, fin quando non si era staccato, era rimasto per una ventina di giri in una posizione pericolosa dopo l’incidente causato dall’Aston Martin di Lance Stroll (penalizzato di 3 posizioni in griglia per il GP Città del Messico).
Se i commissari non hanno rilevato delle irregolarità sulla vettura di Perez, in quanto l’endplate dell’ala anteriore si era staccato pochi giri dopo il contatto con Bottas, per lo specchietto di Alonso essi hanno dato ragione alla Haas, andando a penalizzarlo nel post-gara. Di conseguenza, Vettel (P7), Magnussen (P8), Tsunoda (P9) e Ocon (P10) salgono tutti di posizione. La scuderia americana sarà lieta che la FIA ha applicato lo stesso metro con la quale loro, più volte, erano stati “penalizzati” per scenari simili, con Magnussen a Singapore il caso più eclatante. La Alpine però non ci sta e presenta una protesta nel reclamo fatto dalla Haas, rea di averla presentata, prima di tutto, oltre il tempo limite.
“Siamo delusi per la penalità comminata a Fernando Alonso nel GP Stati Uniti”, recita il loro comunicato. “Il team ha agito giustamente e ha dedotto che la macchina #14 fosse strutturalmente sicura dopo l’incidente con Lance Stroll al giro 22. La FIA ha il diritto di dare una bandiera nera e arancione e, in questo caso, non l’hanno esposta. In più, la loro delegazione tecnica aveva considerato la nostra macchina legale dopo la gara. Il team crede, inoltre, che la protesta è stata mandata 24 minuti dopo la scadenza, il che vuol dire che non doveva essere accettata e la penalità dovrebbe essere invalida. Pertanto, la Alpine ha protestato contro l’ammissibilità della protesta originale del team Haas”.
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