Alla vigilia del week-end del GP Canada, la FIA ha emanato ufficialmente una nuova Direttiva Tecnica con la quale comincia ad agire contro il porpoising. Il fenomeno delle oscillazioni verticali aerodinamiche della nuova generazione di auto è ritornato in auge in relazione alla reintroduzione dell’effetto suolo sulle nuove monoposto, cogliendo tutti i team di sorpresa già a partire dai primissimi test invernali.
Dopo la gara di Baku, in cui si sono visti moltissimi saltellamenti nel rettilineo ad oltre 300 km/h, sono cresciute a dismisura le preoccupazioni dei piloti, ben raffigurati da un Lewis Hamilton che a fine gara ha fatto fatica ad uscire dalla sua monoposto con la schiena distrutta. Questi segnali, insieme ai pareri dei suoi medici, hanno convinto la Federazione a muoversi in ottica sicurezza per ridurre il più possibile il fenomeno del porpoising.
Tali misure riguardano:
- Esame più dettagliato delle tavole e degli skid, sia in termini di design che di usura osservata
- La definizione di una metrica, basata sull’accelerazione verticale della vettura, che darà un limite quantitativo per il livello accettabile di oscillazioni verticali
La formula matematica per quest’ultima è ancora in fase di analisi da parte della FIA che, come recitato dal comunicato, ha invitato i team di Formula 1 a contribuire a questo processo. Inoltre, oltre a queste prime misure a breve termine, la Federazione convocherà a seguire una riunione tecnica con le squadre proprio a definire quelle che saranno le misure a medio termine per ridurre la propensione delle monoposto ad esibire tali fenomeni.
Dopo il GP Azerbaijan, molti più piloti avevano cominciato a lamentarsi e a chiamare ad una azione della FIA. George Russell aveva dichiarato: “Prima o poi ci sarà un incidente importante, questa è una situazione che non si può sostenere per tre anni o più.”, mentre Pierre Gasly ci era andato più pesante nelle sue dichiarazioni: “Non è salutare, stiamo praticamente mettendo in pericolo la nostra salute per ottenere risultati. Non vogliamo arrivare a 30 anni a camminare con un bastone per colpa del porpoising e la FIA non dovrebbe metterci in un angolo e costringerci a scegliere tra salute e prestazioni“.
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