Oltre alle scuderie, anche la Pirelli è già al lavoro per il mondiale 2023 di Formula 1. La casa milanese di pneumatici, fornitore unico dal 2011, ha affrontato un anno pieno di sfide dettate non solo dalle nuove monoposto ad effetto suolo, ma anche alle gomme a 18 pollici che hanno debuttato nel circus dopo due anni di “test” in Formula 2. Il giudizio dopo il primo anno è molto buono, ma Pirelli non vuole fermarsi e, grazie anche ai 13.000 km percorsi nel test di martedì scorso ad Abu Dhabi, è già in corsa per finalizzare le nuove mescole per il 2023 che, oltre a presentare una novità sulla gamma pneumatici, vuole anche risolvere il problema del sottosterzo accusato tanto dai piloti nel corso della stagione.
“L’obiettivo per la prossima generazione di pneumatici è chiaro: ridurre il sottosterzo.”, le parole usate da Mario Isola, direttore motorsport per Pirelli. “E’ stato un problema comune nel corso dell’anno, soprattutto nelle curve lente. Poi puntiamo anche a ridurre l’usura sull’asse anteriore, che è stato un aspetto significato specialmente per e prime gare del 2022. Ovviamente le squadre non proferiranno parola, ma le nuove macchina avranno meno sottosterzo alla base, quindi non vogliamo spingere troppo per poi innescare il problema opposto. La C1 2022 ha funzionato molto bene in piste come Zandvoort e Silverstone, così abbiamo deciso di introdurre una nuova mescola C1 con più grip che si collocherà tra essa e la C2. La vecchia C1 diventerà la C0 per il 2023 e con essa avremmo la possibilità di definire nuove allocazioni saltando un livello”.
“Credo che abbiamo dato il nostro contributo nella passata stagione.”, prosegue indicando i dati Pirelli sul mondiale appena concluso. “I sorpassi sono aumentati del 30% rispetto all’anno scorso e i piloti hanno dovuto preoccuparsi meno dell’aspetto gestionale delle gomme. Questo è frutto anche del fatto che ora è più facile seguirsi senza perdere carico aerodinamico, impedendo quindi alla gomma di scivolare e, di conseguenza, a surriscaldarsi. Ma non è solo quello: abbiamo lavorato sulle nostre mescole puntando al contenimento del degrado termico. Poi, come sempre, ci sono monoposto che sono state più aggressive di altre sugli pneumatici, ma la nostra maggior soddisfazione rimane quella di poter vedere i piloti duellare al massimo per 4-5 giri”.
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