Evoluzione della precedente W10, l’ultima arrivata ambisce (ancora) al mondiale di F1
Attraverso i primi render diffusi dal team “esacampione” di Brackley, riguardanti la nuova freccia d’argento chiamata “F1 W11”, cerchiamo di svelare i principali punti chiave dell’erede delle precedenti monoposto, campionesse mondiali.
Il progetto W11 non sembra essere una rivoluzione ma uno sviluppo evolutivo lineare, date ovviamente le ottime basi della performante e vincente W10. I tecnici diretti da James Allison si sono soffermati molto sullo studio delle pance per migliorare il raffreddamento del motore.
L’ala anteriore è l’evoluzione di quella vista ad Abu Dhabi lo scorso novembre, con il terzo profilo (dal basso) che all’estremità si biforca a rastrello. Curvi gli endplate, dotati di scalino concavo che in prossimità della parte terminale adotta un micro generatore di vortice.
Il muso stretto, chiaramente in linea con il trend attuale è inoltre affilato da due “zanne” poste ai lati dove troveremo (durante i test o dalle fotografie ufficiali dello shakedown) i condotti di aspirazione del flusso che lo portano nella zona inferiore del vanity panel, costituendo così ciò che viene chiamato S-Duct.
La sospensione anteriore a schema push-rod risulta leggermente arretrata, chiaramente in disposizione e non in evoluzione, con il braccio superiore vincolato al disco porta mozzo tramite il classico bracket rialzato mentre il rod è collegato ad un punto di inusuale forma in pieno carbonio. Presenti inoltre un flap dietro il punto di attacco al telaio del braccio oscillante superiore.
Grazie alle immagini ad elevato contrasto, assistiamo al capolavoro di questa vettura: i bargeboards, costituiti nella parte alta da profili longitudinali a sbalzo che andrebbero a simulare l’effetto degli ormai noti boomerang paralleli. Nella zona inferiore, invece, troviamo delle appendici svergolate che energizzano il flusso che passa tra i bracci delle sospensioni.
I deviatori di flusso esprimono il concetto già espresso durante il 2018, soprattutto con l’elemento inferiore formato da numerosi profili ravvicinati. Il pannello principale si erge fin sopra la presa di raffreddamento del motore al quale è montato il classico retrovisore soffiante mentre nella zona inferiore questo è vincolato al bordo d’ingresso della presa d’aria gonfia, che contiene il cono antintrusione.
Le pance risultano più estreme di quelle già viste sulla W10: piuttosto alte nella zona dov’è collocata la presa di raffreddamento (rettangolare e non più circolare) ed inclinate nella zona terminale, delineando così la reale posizione del radiatore alla ricerca del corretto raffreddamento del propulsore.
Il fondo piatto contiene tre generatori di vortici accanto il deviatore di flusso dove però colpisce la presenza di numerosi soffiaggi diagonali al posto del classico binario longitudinale: ben 8 bandelle ed in prossimità del pneumatico posteriore è posto una sorta di nolder in carbonio che sostiene una feritoia che spinge il flusso nella zona inferiore verso il diffusore.
Schema convenzionale per la sospensione posteriore, pull rod con tirante carenato e bracci superiori a pivot raccordati al disco porta mozzo: curiosi di verificare il suo terzo elemento. L’ala posteriore presenta 3 soffiaggi nella zona centrale mentre il flap mobile è primo della seghettatura già vista in passato; è montata tramite due piloni a collo di cigno. Equipaggiata inoltre la C-Wing al cofano motore.
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