GRAN PREMIO DI FRANCIA Voto 8 La gara era iniziata nel migliore dei modi con un duello tiratissimo per la prima posizione e un Sainz in rimonta furiosa dal fondo del gruppo. Il testacoda con ritiro di Leclerc ha di fatto spento ogni velleità per la vittoria visto che Verstappen ha semplicemente controllato il passo portando la macchina al traguardo. A dare spettacolo ci ha pensato l’altro ferrarista con una gara grintosa e coronata da due sorpassi capolavoro, il più bello però è sicuramente quello su Russell a Signes.
MAX VERSTAPPEN Voto 10 Perde la pole con il distacco più ampio rimediato quest’anno, segno che la F1-75 in questo mese di Luglio ha fatto uno step in più rispetto alla RB18 ma ancora una volta dimostra la sua grande forza in gara. Parte come un leone, mette subito pressione a Leclerc e anticipa la sosta per provare l’undercut. A quel punto il monegasco gli regala la vittoria con l’errore che decide l’esito della corsa già al 18° giro. Max invece non sbaglia nulla e in Classifica ha due gran premi e mezzo di vantaggio sul diretto rivale. Indipendentemente da come andrà in Ungheria, insomma, l’olandese potrà godersi le vacanze estive.
LEWIS HAMILTON Voto 9 Dopo il distacco rimediato in qualifica (9 decimi) era difficile aspettarselo sul podio e invece ecco che il #44 festeggia alla grande il suo Gran Premio numero 300: una partenza super in cui si mangia Perez e va quasi ad attaccare Verstappen è l’antipasto di una gara condotta, a sorpresa, senza troppi affanni. La W13 in gara è un’altra cosa rispetto alla qualifica e Perez non riesce a tenere il passo del sette volte Campione del Mondo che, dopo il ritiro di Leclerc, sogna in grande ma si deve accontentare di una comunque eccellente 2° posizione.
GEORGE RUSSELL Voto 8 Dopo una qualifica difficile si riprende con un’ottima gara in cui lotta come un leone con chiunque gli capiti a tiro. Molto corretto nel duello con Sainz, alla fine coglie un meritatissimo podio, ringraziando Perez per il regalo alla ripartenza dalla VSC.
SERGIO PEREZ Voto 5.5 Come era ampiamente prevedibile la Red Bull, con lo sviluppo, ha cucito addosso la RB18 a Verstappen e il povero Checo si ritrova a guidare una macchina che non è più quella con cui aveva impressionato nelle gare primaverili. A Le Castellet, dopo un venerdì nero, si era ripreso bene in qualifica chiudendo non lontano da Verstappen ma la gara è stata un vero e proprio calvario. Il messicano non è riuscito a tenere il passo di Hamilton e alla fine è risultato più lento anche di Russell e Sainz, regalando il podio all’inglese dopo la ripartenza dalla VSC.
CARLOS SAINZ Voto 9.5 Siamo abbastanza sicuri che con un weekend pulito Carlos avrebbe vinto questo Gran Premio. Lo dimostra la gara che ha fatto partendo dal fondo: bravo a mandare in temperatura le gomme dure senza inserirsi nelle schermaglie del primo giro, infila gli avversari uno dopo l’altro e si trova presto in zona punti. La Safety Car lo aiuta perché gli permette di guadagnare tempo ma lo penalizza per l’unsafe release al pit-stop con conseguenti 5 secondi di penalità, ma Carlos riparte con la stessa ferocia e supera nel giro di poche tornate le due McLaren e Alonso lanciandosi all’inseguimento di Red Bull e Mercedes. Dopo aver firmato due sorpassi capolavoro su Russell e Perez ci sta che sia deluso dal dover effettuare un’ulteriore sosta e dover chiudere solo 5°. Tuttavia la Ferrari non poteva rischiare un altro zero, Carlos può consolarsi con il riconoscimento di “Driver of the day” e con la consapevolezza di aver parzialmente lenito il dolore dei ferraristi.
FERNANDO ALONSO Voto 8 Fernando si porta a casa la gara “degli altri” sfoggiando tutto il repertorio della casa: super partenza, gestione gomme e intelligenza tattica straordinaria quando decide di tenersi le McLaren in zona DRS per fargli cuocere le gomme sul rovente asfalto del Paul Ricard.
LANDO NORRIS Voto 7.5 Straordinario in qualifica, dove riesce ad inserirsi fra le due Mercedes, meno brillante in gara. Compromette la sua corsa già alla partenza quando perde posizioni su Russell e Alonso e la McLaren, nonostante gli aggiornamenti, non è ancora al livello di una Alpine che invece è cresciuta. Perciò la 7° posizione è il massimo a cui Lando poteva ambire in Francia.
ESTEBAN OCON Voto 7 Beccare mezzo secondo in qualifica dal tuo compagno di squadra nella tua gara di casa non è proprio il massimo. In gara il francese si complica la vita con il contatto con Tsunoda che gli costa una penalità di 5 secondi, nonostante questo riesce a concludere una buona gara in 8° posizione.
DANIEL RICCIARDO Voto 6.5 Gli aggiornamenti McLaren sono ossigeno per Daniel che dopo una serie di gare difficili ritrova quantomeno un po’ di feeling con la sua macchina anche se il risultato alla fine è sempre un 9° posto come in Austria.
LANCE STROLL Voto 8 Fuori in Q1 in qualifica, dove la Aston Martin non ne vuole proprio sapere di andar forte, il canadese trova un piazzamento a punti che dà morale con una gara di attacco e gestione. Anche perché, dopo una serie di gare in cui Vettel lo aveva messo in ombra, vince il duello all’ultimo giro proprio con il compagno di squadra.
SEBASTIAN VETTEL Voto 6.5 Anche per lui il copione del weekend è sempre lo stesso: qualifiche calvario e poi rimonta in gara. Stavolta la scalata si ferma ai margini della zona punti ma almeno stavolta gli altri piloti non l’hanno centrato come all’autoscontro.
PIERRE GASLY Voto 5 C’era tanta speranza intorno agli aggiornamenti portati in Francia in casa Alpha Tauri ma la fiducia si è fermata al venerdì. Gasly in particolare ha vissuto un GP di casa da incubo con un’eliminazione in Q1 e una gara anonima nonostante si sia impegnato per racimolare qualche punticino.
ALEXANDER ALBON Voto 6.5 13° in qualifica e 13° in gara. In casa Williams c’era grande curiosità nel testare la macchina B su un tracciato tecnico come il Paul Ricard ma i punti non sono arrivati. La scuderia di Grove è riuscita però a raccogliere dati utilissimi per lo sviluppo grazie alla gara pulita di Albon.
VALLTERI BOTTAS Voto 5.5 Sul tracciato francese l’Alfa Romeo è in grande difficoltà e così con Bottas viene giocata la carta della partenza su gomma dura. Peccato che proprio la partenza sia stata un calvario per il finlandese che perde 6 posizioni e sostanzialmente non risale più dal fondo del gruppo perché la C42 non ha proprio passo.
MICK SCHUMACHER Voto 5.5 Il tempo cancellato in qualifica gli compromette tutto il weekend visto che è costretto a partire dalla penultima fila. La Haas comunque non aveva lo stesso passo dell’Austria ed è andata subito in sofferenza con le gomme, difficile per i piloti fare qualcosa in più.
GUANYU ZHOU Voto 5 Anche per lui un weekend difficilissimo chiuso mestamente con un ritiro.
NICHOLAS LATIFI Voto 5 Finalmente anche lui ha a disposizione la versione B della Williams ma nonostante ciò non si schioda dall’ultima posizione in qualifica e in gara, chiudendo la sua corsa con un ritiro per problemi tecnici.
KEVIN MAGNUSSEN Voto 7 Il danese è molto veloce in qualifica ma non serve a nulla perché ha una penalità da scontare. In partenza sfrutta bene le gomme medie per recuperare tante posizioni ma la Haas va subito in sofferenza con le gomme e viene risucchiato dal gruppo. Chiude con un ritiro, l’ennesimo per problemi tecnici.
CHARLES LECLERC Voto 5 Il voto non può che essere un’insufficienza piena perché l’errore è gratuito e costa altri 18 punti (nella peggiore delle ipotesi) ma De Gregori cantava “Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore…” e l’errore di guida di Charles può essere paragonato proprio al fallire un calcio di rigore. Capita, ci può stare, l’importante è che rimanga un episodio isolato e non intacchi la straordinaria stagione che il monegasco sta disputando. Pensare al Mondiale non serve a niente, bisogna vincere più gare possibili e mettere su morale ed esperienza per i prossimi anni perché una Ferrari così veloce non si vedeva da tanto, troppo tempo.
YUKI TSUNODA Voto SV Dopo una grandissima qualifica la sua gara finisce dopo poche curve: speronato da Ocon, riporta danni che lo portano al ritiro al giro 17. Peccato!
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