La Red Bull risponde a Mercedes dopo le prime libere di Austin e lo fa con un Sergio Perez arrembante nelle FP2 del GP Stati Uniti. Il pilota messicano si mette in gran luce con il tempo di 1:34.946 fatto segnare in simulazione qualifica. Il team di Milton Keynes convince anche sul passo gara, soprattutto con un Max Verstappen che ha chiuso la sessione ottavo senza però compiere un vero giro da qualifica (e con qualche polemica in pista con il suo rivale…).
Ancora da decifrare invece la forza della Mercedes, con Lewis Hamilton e Valtteri Bottas (penalizzato per il sesto ICE) che fanno segnare il terzo e quarto tempo di sessione. Oltre ad essere lontani 3-4 decimi dal tempo di Perez, sono dentro anche nel sandwich McLaren, con Lando Norris secondo a 257 millesimi dal messicano e Daniel Ricciardo sesto. Insomma, la sensazione è che le due Frecce d’Argento possano tirare fuori ancora qualcosa di più.
Dietro alla top 5 c’è Lance Stroll in sesta posizione con la Aston Martin, seguito a pochi millesimi da Charles Leclerc. Il monegasco della Ferrari fa settimo dopo un giro secco non entusiasmante: il suo compagno Carlos Sainz invece è nono a quasi un secondo dal crono di Perez. In poche parole, è stato un pomeriggio nella quale il Cavallino Rampante preferisce rimanere con i piedi per terra.
Ottima invece la sessione dell’Alfa Romeo, in particolare con Antonio Giovinazzi che chiude la top 10 dopo un buon giro secco. Il pilota pugliese precede i francesi Esteban Ocon (Alpine) e Pierre Gasly (Alpha Tauri), mentre più dietro al 14° posto c’è un Fernando Alonso autore di un testacoda nelle ultime fasi. Opaco invece Sebastian Vettel, che chiude in 15a posizione davanti solo a Tsunoda e alle monoposto Haas e Williams.
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