Doveva essere una giornata trionfale per Ferrari, per andare in vacanza con un bel recupero su Verstappen e sulla Red Bull. Invece, nei 70 giri del Gran Premio ungherese, la Red Bull e Max Verstappen si sono imposti con velocità, costanza e una strategia perfetta.
Max, che partiva decimo, ha attaccato a testa bassa per tutta la gara, recuperando due posizioni in partenza e poi inanellando una serie di sorpassi che lo ha portato a salire sul gradino più alto del podio. Il pilota olandese, quindi, allunga ulteriormente su Charles Leclerc, e la Red Bull aumenta il proprio vantaggio sulla Ferrari. L’unico brivido, per il campione del mondo in carica, è arrivato al giro 41 quando, in uscita dalla penultima curva, ha aperto il gas troppo presto ed è andato in testacoda. Dopo aver prontamente girato l’auto, è ripartito, andando a conquistare la vittoria.
Secondo e terzo gradino del podio per i piloti Mercedes, con Hamilton che ha avuto la meglio su Russell. Il giovane pilota numero #63 ha difeso magistralmente su Leclerc nella battaglia di metà gara dopo i pit stop, prima di essere superato. Per riprendere la posizione, ha dovuto solo attendere il pit stop in più del monegasco.
Quarto tempo per Sainz, seguito da Perez e Leclerc. Probabilmente, per analizzare lo scempio della strategia del pilota monegasco, ci prenderemo del tempo nei prossimi giorni, ma sicuramente la gara di Charles poteva essere gestita meglio, e le tre posizioni perse in pista lo dimostrano.
Settima posizione per Norris, che ha preceduto entrambe le Alpine. Anche questa volta, Alonso ha chiuso davanti al compagno di squadra, e la scuderia francese ha puntato su una strategia a una sola sosta per tentare di massimizzare il risultato.
Ultimo pilota a punti è Sebastian Vettel, che ha preceduto Stroll.
Dodicesima posizione per Pierre Gasly, che dopo essere partito dalla pit lane è stato bravo a stare lontano dai guai e sfruttare al meglio ogni situazione per risalire il gruppo.
Tredicesima posizione per Zhou, con l’unica Alfa Romeo arrivata al traguardo, che ha preceduto Mick Schumacher, Ricciardo, Magnussen, Albon, Latifi e Tsunoda.
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