“Siete dei scemi/geni eh… mamma mia ragazzi!”
Così tuonava Fernando Alonso durante il Q3 del Gran Premio d’Italia 2013 quando il muretto Ferrari fece un errore di calcolo, sull’uscita in pista dello spagnolo, che diede non poco fastidio al due volte campione del mondo che rischiava di compromettere il risultato della qualifica.
Così verrebbe da urlare dopo l’ennesima ridicola messa in scena della FIA che gara dopo gara si sta scavando una fossa sotto i propri piedi senza rendersene conto. Come più volte abbiamo analizzato nel corso di questa stagione, al centro di questo dibattito ci sono i soliti due protagonisti: il regolamento applicato a “membro di segugio” e la Mercedes. Rido solo a pensare alla quantità esorbitante di commenti, che arriveranno, del tipo “Ferrarista frustrato” o “Perché le vaccate che fanno/facevano in Ferrari non le vedi vero?” o “Stai rosicando perché cerchi di nascondere gli errori Ferrari, puntando il dito contro l’irregolarità (immaginaria) della Mercedes”.
Come sempre ho fatto prendo in analisi nel modo più oggettivo possibile casi simili a cui viene applicato il regolamento in modo esattamente opposto, creando paradossi che a confronto quello del Gatto di Schroedinger sembra una bazzecola. Ovviamente la maxi lente di ingrandimento che tutti hanno, eccetto la FIA, è puntata sull’episodio che ha visto protagonista Lewis Hamilton nel corso del Q2 delle qualifiche di Sao Paulo. In una manciata di chilometri ha ostacolato prima Kimi Raikkonen, che stava effettuando un giro cronometrato, e poi Sergey Sirotkin, che in fretta e furia si apprestava ad iniziare il giro per paura che arrivasse la pioggia e vanificasse ogni tentativo di miglioramento
Nel caso di Raikkonen, il finlandese ha tentato di scartare il neo campione del mondo per evitare di perdere tempo, ma Lewis Hamilton non è stato d’aiuto per evitare di ostacolare e non far perdere tempo al proprio avversario. Questo è successo tra la Curva do Sol e la Descida do Lago, un rettilineo in cui tutto devi fare meno che stare in traiettoria se non sei in un giro lanciato. Per quanto concerne Sirotkin, se da un lato si può chiudere l’occhio per il fatto che il pilota Williams non fosse in un giro cronometrato, dall’altro c’è l’accusa di aver tentato di spedire il russo direttamente dentro la casa della nonna di Barrichello, a poche centinaia di metri dalla Juncao.
Domanda n.15 di ‘Chi vuol essere milionario’. Per un milione di euro: “Lewis Hamilton è stato penalizzato?”. La risposta ovviamente è NO! Perché?
Piacerebbe anche a noi saperlo. Prendendo in considerazione l’esempio con Raikkonen, questo non ha niente da invidiare a quanto accaduto tra Vettel e Sainz in Austria. In quel caso il pilota Renault affermò di non essere stato ostacolato dal tedesco, perchè aveva già sbagliato l’entrata in curva 1. Le tre posizioni di penalità vennero comunque inflitte all’alfiere Ferrari. Questa volta il finlandese si è lamentato di quanto accaduto, ma il risultato ovviamente è l’esatto opposto. “GENI!”
Parlando di Sirotkin, in quel momento il pilota Mercedes ha rischiato di creare un pericoloso incidente data anche l’alta velocità della Williams. Andando a ritroso di qualche gara, ad Hockenheim, quando Hamilton tagliò la linea di ingresso pit, il #44 non fu penalizzato per non aver creato occasioni di pericolo. Questa volta che l’occasione di pericolo la crea, la penalità non viene inflitta. “SCEMI!”
Ad aggravare questo atteggiamento totalmente inopportuno da parte di chi gestisce i regolamenti di una delle competizioni sportive più importanti al mondo c’è il caso Vettel. Il tedesco è stato posto sotto investigazione per non aver spento il motore e aver danneggiato la bilancia, quando è stato richiamato per pesare la sua SF71H, nel momento in cui il #5 rientrava per sostituire in fretta e furia le gomme ed evitare la pioggia in arrivo nel Q2. Quando danneggi la proprietà privata della FIA allora rischi di essere perseguitato nemmeno fossi una strega nel Medioevo, se invece disturbi gli avversari e rischi di far diventare Interlagos una pista di decollo, allora va tutto bene.
Ho aperto con una citazione e chiudo questa disamina con un’altra menzione che può riassumere tutta la perplessità, la polemica che riesce a scaturire la Federazione ad ogni gara.
“Bwoah” – Kimi Raikkonen
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