Domenica dai due volti per la Mercedes al Nurburgring. Se Bottas si lecca le ferite per un sanguinoso ritiro, Hamilton può solo festeggiare una delle vittorie più importanti della carriera.
Lewis, con la settima vittoria del 2020 e la seconda al Nürburgring, ha finalmente raggiunto in cima alla classifica dei plurivincitori di Gran Premi Michael Schumacher a quota 91, ricevendo anche il casco del tedesco da suo figlio Mick nel parco chiuso al termine della gara.
“È difficile esprimere a parole ciò che significa”, ha detto l’inglese. “Ricordo di aver visto Michael vincere tutte quelle gare quando ero bambino, giocare a giochi di corse con mio fratello e scegliere Michael. Ho sognato di esserci anch’io, ma non credo che nessuno e soprattutto io immaginassero un altro pilota avvicinarsi ai record di Michael. Era al di là dei miei sogni più sfrenati eguagliare il suo numero di vittorie in gara e mostra solo che i sogni possono diventare realtà. È un onore incredibile e qualcosa che richiederà un po’ di tempo per realizzare. Ma non avrei potuto farlo senza questa incredibile squadra, tutti spingendo così forte e dando assolutamente tutto. Un enorme grazie a tutti quelli che sono tornati negli stabilimenti e anche un enorme rispetto per Michael, oggi mi sento davvero grato”.
Lewis ha poi analizzato la gara, per una vittoria dalla valenza tripla, perché con il ritiro del compagno di scuderia fa un passo enorme verso l’aggancio a Schumi anche per numero di titoli mondiali (7). “Parlando della gara in sé, è stata dura. Ho fatto una buona partenza e Valtteri ha fatto un ottimo lavoro per difendersi alla curva 2, non mi aspettavo niente di diverso. Poi si trattava di capire come avrei potuto battere Valtteri, quindi dovevo davvero badare alle gomme e assicurarmi di rimanere con lui. Ho visto che stava lottando un po’ e sapevo che l’opportunità sarebbe arrivata, ma poi ha avuto il bloccaggio. Dopo sono riuscito a creare un buon gap, ma poi è uscita la Safety Car. Max era proprio dietro di me e sapevo che dovevo ripartire bene per tenerlo dietro. Ci sono riuscito e questo mi ha dato il quid di cui avevo bisogno. Ma vedendo il ritmo che ha avuto la Red Bull alla fine, abbiamo una seria battaglia davanti”.
È molto frustrato invece Valtteri Bottas, che dalla pole ha tenuto la testa della gara, prima di cederla e ritirarsi al 19° giro. Dalle parole del finnico emergono rabbia e delusione: “È un modo frustrante per finire una gara, è stato davvero divertente finché non ho iniziato a perdere potenza durante la Virtual Safety Car. La partenza e la battaglia con Lewis nelle prime due curve sono state belle, non avrei potuto rendergli le cose facili. Ovviamente, in seguito ho avuto un bloccaggio alla curva 1 e ho perso la posizione, così mi sono fermato presto. Le nuove gomme stavano iniziando a sentirsi abbastanza bene e speravo di poter avere un potenziale undercut. Tutto doveva ancora giocare. Ma poi c’è stata una grande perdita di potenza – qualcosa di sbagliato con la Power Unit. Dovremo indagare su cosa sia, ma siamo stati davvero sfortunati. Ho fatto un paio di giri per vedere se si riprendeva ma non c’era nient’altro che potessimo fare”.
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