Le qualifiche di Monaco vivono da sempre nel sospetto, ogni qualvolta un pilota in pole provvisoria finisce per causare una bandiera gialla o rossa nel momento clou della sessione, che l’incidente sia provocato apposta per mettere in ghiaccio la pole. L’abbiamo visto con Schumacher nel 2006 (penalizzato), con Rosberg nel 2014 e nello scorso weekend con Leclerc.
Tuttavia quest’ultimo incidente è stato molto diverso, infatti nessuno dei team rivali della Ferrari si è lamentato più di tanto visto che chiaramente quello di Leclerc (visti i danni riportati dalla monoposto) non è stato un botto intenzionale. A prova di ciò vi è il fatto che a causa dei danni riportati nell’incidente Leclerc non ha potuto nemmeno prendere il via della sua gara di casa.
Nonostante ciò, la bandiera rossa a pochi seconda dalla fine della sessione ha rispolverato un’antica questione: l’introduzione, come avviene in IndyCar, della regola per cui, se un pilota in pole provvisoria provoca la fine anticipata della sessione causando una bandiera gialla o rossa, vede eliminati tutti i propri tempi.
Intercettato dal sito RaceFans il direttore di gara della F1, Michael Masi, ha detto che senz’altro si può discutere con i team e tutte le altre parti interessate per decidere se questa regola possa fare o meno al caso della Formula 1. Già nella conferenza stampa post-qualifiche la domanda sull’introduzione di una regola simile era stata posta a Verstappen e Bottas che avevano chiaramente espresso la propria contrarietà a tale prospettiva. Vedremo se la discussione verrà dimenticata con il ritorno sui tracciati permanenti o se è all’orizzonte un nuovo sconvolgimento nel regolamento della Formula 1.
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