Sebastian Vettel, voto 10 e lode – Assolutamente perfetto, tutto: strategia, voglia di vincere e momento giusto per farlo! Sebastian Vettel, di prepotenza, si è portato a casa un successo insperato per la Ferrari prima del weekend. Una vittoria di forza pazzesca della Scuderia, che con una tattica precisa al millesimo ha portato la Rossa a conquistare la doppietta a Singapore. Capitolo Vettel: il tedesco con un out lap strepitoso dopo la sosta non solo è riuscito a mettersi dietro Verstappen e Hamilton, ma ha passato anche Leclerc. Una mossa in stile Montecarlo 2017, ma al contrario, perché lì Seb rimase fuori più a lungo di Raikkonen (altre gomme, altra pista, altro tutto). Vettel però ha dimostrato quanto volesse questa vittoria, effettuando anche sorpassi molto rischiosi, come quello con Gasly, e che gli hanno permesso di guadagnare anche sei secondi su Leclerc, un po’ più timido del tedesco nel compiere certe manovre. L’accenno di lacrime e la commozione del tedesco sul podio dicono tutto, per una vittoria che mancava da Spa 2018, ormai 392 giorni fa. Nell’ultimo anno e mezzo, complici ovviamente degli errori madornali da parte sua, Vettel non deve aver passato un grandissimo periodo, ma questa vittoria, di forza, può recuperarlo del tutto, o quantomeno avviare questo processo in vista del 2020. Perché ragazzi, se la Ferrari continuerà ad essere questa, beh attenzione, potremo divertirci parecchio.
Charles Leclerc, 9.5 – A Carletto non gli si può rimproverare proprio niente: ha fatto una pole position stellare sabato e ha condotto la gara nel primo stint senza spingere più di tanto (come purtroppo si fa usualmente in piste del genere negli ultimi anni). L’unica sua leggerezza, se così possiamo definirla (ma è molto forzata come affermazione, lo ammetto) è quella di non aver spinto nel giro di rientro, perché sarebbe bastato anche solo mezzo secondo per rimanere, legittimamente, davanti a Vettel. Bello che voglia la possibilità di lottare con il compagno, ma la Ferrari aveva assoluta necessità di portare a casa questa doppietta, e non poteva optare per strategia migliore, perché se si fosse fermato prima Charles, il buon Seb avrebbe perso sicuramente la posizione su Verstappen, e se la sarebbe giocata con Hamilton. Bene così dunque, che sia contento lui (ma lo è sicuramente) e i suoi tifosi, perché la Ferrari ha fatto doppietta a Singapore signori, non perdiamo tempo a raccontarci barzellette.
Max Verstappen, 7.5 – Con la stessa mossa di Vettel è riuscito a piazzarsi davanti a Hamilton dopo la sosta, difendendosi dal campione britannico nel finale. Si aspettava qualcosa in più da questo weekend, ma l’inaspettato strapotere dimostrato dalla Ferrari a Singapore ha lasciato lui e tutti a bocca aperta. Bravo comunque, altro piazzamento importante in una stagione fin qui positiva e dopo due weekend difficili a Spa e Monza.
Lewis Hamilton, 6 striminzito – Lasciamo la sufficienza per il bel giro di sabato, ma in gara onestamente abbiamo perso le sue tracce a un certo punto. Voleva l’undercut, ma non è stato probabilmente così troppo incisivo con il team, e questo l’ha pagato con una quarta posizione anonima e non da lui. Terza gara a guardare i vestiti di rosso trionfare, possiamo capire la sua frustrazione, nonostante l’ampio vantaggio nel mondiale, dimostrazione di come i campioni non ne abbiano mai abbastanza, vogliono vincere sempre!
Valtteri Bottas, 5 – Ecco, uno che (forse) vorrebbe vincere, ma non fa assolutamente nulla per provarci. E dire che ne aveva più di Hamilton con le Hard, ma evidentemente i contratti valgono di più, e sono insindacabili. Però, ecco, da appassionato è un po’ triste.
Alexander Albon, 6.5 – Per essere la sua prima volta a Singapore, si è comportato tutto sommato bene. Non ha voluto strafare e ha osservato, per sua stessa ammissione, il sedere della Mercedes di Bottas per tutta la gara, ma non aveva il ritmo necessario per stargli davanti. Qualche errore comprensibile durante le libere, si è attenuto al blando ritmo di gara iniziale per poi mantenere la posizione. Bravo dai.
Lando Norris, 8 – Qui invece c’è un esordio di spessore, quello del britannico della McLaren, che dopo il marasma iniziale è riuscito a piazzarsi al primo posto dopo i big. Dopo due weekend così e così (nonostante il punto di Monza), Lando è tornato a brillare.
Pierre Gasly, 7.5 – Uno che è tornato a brillare da qualche gara a questa parte è sicuramente Gasly! Il francese sulla Toro Rosso sembra essersi ritrovato, corre senza la pressione che inevitabilmente la Red Bull ti dà, e questa è sicuramente la sua dimensione, almeno fino a questo momento.
Nico Hulkenberg, 6.5 – Peccato per il contatto che ha rovinato la gara a Sainz al primo giro, è rientrato ai box, era praticamente ultimo, ma ha fatto una grande rimonta. Incredibile che uno come lui sia al momento fuori dalla Formula 1 il prossimo anno.
Antonio Giovinazzi, 7.5 – Gran gara di Antonio, rovinata da una strategia inspiegabile a un certo punto (anche se fosse entrata la SC, sempre decimo o undicesimo sarebbe uscito dopo la sosta, e forse anche più indietro). Bellissimo vederlo in testa e comunque gestire la corsa davanti a tutti, anche se per pochissimi giri. Poi grande rimonta, l’ennesima, e punticino conquistato. Hanno provato a togliergli questa soddisfazione per “Aver guidato troppo vicino a un trattore-gru durante Safety Car”, mezzo che probabilmente non avrebbe dovuto essere là, ma vabbè. Bravo Antonio, tieniti stretto quel posto che te lo meriti, lo dicono gli ultimi risultati e prestazioni, quasi sempre davanti a Raikkonen.
Romain Grosjean, 6 – Confermato anche per il prossimo anno nello stupore generale, il francese non fa una brutta gara, rovinata in parte da una manovra non proprio gradevole di Russell. Si merita la sufficienza, ma nulla di più.
Carlos Sainz, 6.5 – Anche lui è stato condizionato dal contatto al primo giro con Hulkenberg, che gli ha praticamente distrutto parte della macchina e soprattutto la gara. Più di così, onestamente, non poteva fare, quindi bravo (e sfortunato).
Lance Stroll, 4.5 – Lui ha fatto tutto da solo: ha avuto mille duelli e si è stampato a muro.
Daniel Ricciardo, 7 – Partito ultimo per una regola un po’ così, è stato colui che ha dato più spettacolo in pista spingendo come un dannato e facendo tantissimi sorpassi. Bravo Daniel, leone in gabbia.
Daniil Kvyat, 6 di incoraggiamento – Anche lui ha iniziato a spingere subito, ma gli specchietti appannati non lo hanno certo aiutato. Poi il contatto con Kimi è stata la ciliegina sulla torta di un weekend sfortunatissimo visti i problemi al motore di sabato.
Robert Kubica, 6 – E’ rimasto in pista, mai doppiato (grazie anche alle SC) e spesso nella bagarre. Bel modo per congedarsi da Singapore.
Kevin Magnussen, 4.5 – Boh, caterve di boh.
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