Presentata a Woking la nuova nata di casa McLaren: scopriamo insieme i particolari tecnici.
Rispetto alla MCL34, la nuova vettura progettata dai tecnici McLaren sotto la guidata di James Key rompe gli schemi con il passato cercando di poter raggiungere i competitors delle prime file presentando una monoposto tecnicamente “valida”.
Come abbiamo visto con le altre nate della settimana, il trend attuale riguarda la riduzione della resistenza aerodinamica progettando un muso abbastanza stretto e piuttosto marcato nel caso della MCL35, donando una sorta di area concava in prossimità della sonda Pitot.
L’ala anteriore è dotata di bandelle inclinate che denotano la filosofia di progetto del cosiddetto flusso out-wash, già coniate lo scorso anno sulla Ferrari SF90 la quale ha dimostrato particolari doti di velocità in rettilineo grazie anche a questa soluzione.
Presenti inoltre le sciabole laterali già portate in passato sulle McLaren precedenti. Assente l’S-Duct, presumibilmente solo nei render.
A colpire è la sospensione anteriore, che risulta parecchio “alzata” grazie ad un bracket ad L montato nella parte posteriore del disco porta mozzo, proprio accanto il condotto di raffreddamento dei freni. Chiaramente, a schema Push-Rod montato dietro il vanity panel.
I bargeboards costituiscono un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria: ricchi di elementi verticali calettati per favorire il percorso del flusso concentrato in una delle zone più critiche dell’intera monoposto. Mantenuti i boomerang delimitanti montati a sbalzo, ideati da McLaren stessa già lo scorso anno e ripresi dalla maggior parte dei concorrenti in questo periodo.
Seguendo, i deviatori di flusso si adattano agli schemi progettuali dei concorrenti, con pochi elementi mentre il più esteso è vincolato tramite un profilo orizzontale che costituisce quella che è l’area di imbocco della presa di raffreddamento dei radiatori. Anche in casa McLaren si opta per la famigerata ala centrale, che in questo caso non possiede la stessa apertura del profilo inferiore.
Le pance, sinuose e filanti, sono un pò la caratteristica che la contraddistingue dalle attuali concorrenti: più strette nella zone inferiori fino a gonfiarsi nella parte superiore. Gli specchietti sono montati al telaio tramite un profilo longitudinale ad “S” che funge da micro soffiaggio. L’airscope è ripartito in quattro zone destinato al raffreddamento di ognuno di esse.
Il fondo è molto simile a quello già visto sulla nuova Red Bull RB16, con un profilo a sbalzo in prossimità del deviatore di flusso e dei noti soffiaggi longitudinali e diagonali nella zona terminale. La sospensione posteriore, a schema Pull-rod, consta nello sviluppo di quella già vista sulla MCL34 ma questa volta con il rod abbastanza esteso ed inclinato.
L’ala posteriore è piuttosto convenzionale, montata grazie a due piloni paralleli tramite i quali passano i condotti di scarico. Il diffusore è di dimensioni generose, con i profili della parte centrali presentano una geometria particolare, caratterizzata da numerosi tagli che favoriscono una migliore estrazione del flusso. Chiaramente, attendiamo una versione più veritiera nei test invernali, poichè la descrizione è riferita alle immagini molto vicine a dei rendering.
La stoffa sembra esserci, i piloti pure: scopriremo il verdetto finale sulle qualità e potenzialità della MCL35 solamente a Barcellona.
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