Time Attack | Capolavoro McLaren: dalla doppia esclusione in Q1, alla Q3 in un anno. Mercedes la peggiore

© McLaren F1 Twitter

Doppio balzo in avanti per la McLaren che passa dal Q1 al Q3. Bene la Ferrari, passo indietro per Alfa Romeo, disastro Mercedes

Puntuale come la pole position di Charles Leclerc nel mese di settembre, torna l’appuntamento con Time Attack, la rubrica in cui vengono analizzati i miglioramenti e peggioramenti di ogni team, nel corso degli anni, dal punto di vista del tempo sul giro.

Il buon lavoro fatto dalla McLaren nel corso di questa stagione vede una conferma anche nelle qualifiche di Sochi. Il team di Woking è passato dalla doppia esclusione nel Q1 del 2018, con Alonso e Vandoorne, alla doppia Q3 con Norris e Sainz. La MCL34, infatti, ha migliorato di quasi 2.3 secondi quanto fatto un anno fa dalla sorella maggiore. Un bel balzo in avanti inavvicinabile da qualsiasi team

Il secondo, il terzo e il quarto team nella classifica russa sono da prendere abbastanza con le pinze. Il motivo è dovuto al fatto che Red Bull, Toro Rosso e McLaren hanno deciso di non effettuare alcun giro nel Q2 2018. Il motivo è legato al fatto che le due compagini di proprietà Mateschitz dovevano scontare talmente tante posizioni di penalità da dover partire per forza dal fondo, anche in caso di pole. Di conseguenza, nemmeno in casa Renault hanno effettuato alcun giro, sapendo di non poter accedere nel Q3. I tempi presi in considerazione sono quindi quelli del Q1. Questi portano a un passo in avanti di 1.3 secondi per Renault, 7 decimi per Red Bull e 4 per Toro Rosso.

I tre decimi guadagnati da Ferrari, autrice della pole position russa di oggi, sono tutti reali. Un progresso buono, ma non indispensabile come a Singapore, dato che anche senza questo Leclerc avrebbe ottenuto la pole anche con il terzo tempo di Vettel del 2018.

L’ultimo dei team ad essere migliorato in 12 mesi è la Williams. A Grove non ci sono miglioramenti in termini di classifica dato che sia Sirotkin e Stroll, sia Russell e Kubica non hanno avuto modo di andare oltre il Q1. Per la FW42 si può comunque parlare di un incremento positivo di due decimi e mezzo.

In negativo va la Haas che in un anno ha perso 3 decimi. Tempo fondamentale che avrebbe potuto far partire Grosjean in sesta posizione, ovvero come primo degli altri. Lo stesso risultato che aveva ottenuto lo scorso anno il suo team-mate Kevin Magnussen, il quale con il quinto posto fu il primo dei team di media classifica.

Mezzo secondo di peggioramento per la Racing Point che paga così anche l’accesso al Q3. Mentre lo scorso anno Ocon e Perez avevano conquistato il sesto e l’ottavo posto, quest’anno il messicano e Stroll non sono andati oltre il 12° e 14° tempo, terminando anzitempo la loro sessione.

Sorpresa in negativo per l’Alfa Romeo che nel corso della stagione ci aveva abituati a navigare sempre tra le prime posizione. Questa volta occupa la seconda, partendo dal basso. Il 13° tempo di Antonio Giovinazzi è ben lontano dal 7° conquistato a settembre 2018 da Charles Leclerc. Mentre 12 mesi fa l’Alfa Romeo Sauber poteva permettersi due piloti in Q3, quest’anno hanno assistito all’eliminazione di Kimi Raikkonen al termine del Q1. Un peggioramento caro quantificato in circa sei decimi.

In ultima posizione c’è il team che non ti aspetti. Dal primo posto in entrambi i mondiali, all’ultimo di Time Attack; stiamo parlando della Mercedes. Quasi sei decimi e mezzo di passo indietro per la W10 rispetto alla W09. Una modalità gambero che ha portato alla sconfitta in qualifica, con il rischio di non vedere nemmeno una vettura in prima fila.

Per quanto riguarda il resoconto complessivo dal 2017 ad oggi, il team che comunque ha fatto il passo in avanti migliore è Alfa Romeo. Questo grazie ai quasi 4 secondi guadagnati dal 2017 al 2018. Sono 3.3 i secondi limati a Hinwil in due anni. Poco più indietro con 3.1 secondi c’è la McLaren, quindi la Red Bull a 2.6. La peggiore è la Williams con 3 decimi persi, dovuti soprattutto al passaggio dal Q1 del 2017 alla penultima fila di oggi.

Immagine in evidenza: © McLaren F1 Twitter

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