Con il Gran Premio d’Azerbaijan e il sabato delle qualifiche torna anche l’appuntamento con Time Attack, la nuova rubrica in cui andiamo a compare i migliori tempi ottenuti durante l’ora di “piede a tavoletta” del sabato pomeriggio (anche se oggi sono state due, ndr). I dati ottenuti oggi possono non essere del tutto affidabili dato che l’eccessivo prolungamento delle qualifiche, che si sono protratte fino alle 18 di Baku, abbiano alterato quelle che sarebbero potute essere le reali prestazioni di team, a causa di un asfalto nettamente più freddo nel Q2 e nel Q3.
TOP TEAM / Mercedes, Ferrari e Red Bull
Per quanto riguarda la top six tutti e tre sono riusciti a migliorare nettamente la propria prestazione rispetto all’anno passato, mentre se si estende il paragone all’anno di istituzione di questi regolamenti chi ha davvero strabiliato sono esclusivamente Ferrari e Red Bull. Nel confronto 2018vs2019, come detto tutti si sono migliorati, con un netto passo in avanti di Mercedes che ha quasi tolto 1.2 secondi rispetto a un anno fa. Minore è il gap guadagnato dai tori austriaci con appena otto decimi e mezzo, mentre solo 7 decimi sono quelli guadagnati da Ferrari. Il Cavallino Rampante ha dovuto però fare a meno di Charles Leclerc che, durante tutto il week-end, aveva mostrato di essere più veloce di Sebastian Vettel. Lasciamo quindi un punto di domanda sulla Ferrari che avrebbe anche potuto togliere un po’ di tempo in più rispetto al 2018.
Sembrerebbe una grande prova di forza quella mostrata oggi da Mercedes, ma in realtà hanno recuperato tutto il gap perso la passata stagione, quando si sono ritrovati costantemente ad inseguire una Ferrari incredibile.
ALTRI TEAM / Renault, Alfa Romeo, Haas, Toro Rosso, Racing Point e Williams
Nel campionato degli altri ancora una volta uno dei migliori team è la McLaren che, dopo un week-end poco soddisfacente a Shanghai, è tornata a mostrare ottime prestazioni in pista, soprattutto con Lando Norris nuovamente nel Q3. Il rookie inglese ha fatto segnare il tempo di 1:41.886 che ha portato il team di Woking ad assottigliare di più di 2 secondi il tempo registrato lo scorso anno da Fernando Alonso nel Q2.
Alfa Romeo, che nelle precedenti due puntate di Time Attack aveva sempre vinto la classifica generale e quindi anche lo scontro con McLaren, questa volta è stata la terza forza in pista per quanto riguarda i miglioramenti. Nonostante entrambe le vetture abbiano ottenuto l’accesso al Q3, mentre lo scorso anno la Sauber non era andata oltre il 15° posto di Leclerc, il miglioramento è di quasi 1.7 secondi.
La vera sorpresa di oggi è la Toro Rosso che grazie soprattutto al sesto tempo di Daniil Kyvat ha quasi tolto 3 secondi da quelli registrati lo scorso anno da Brendon Hartley e Pierre Gasly, incapaci di superare il Q1. Questo tempo del russo ha portato quindi i tori faentini a vincere il premio di Best Time Attack del week-end azero.
E’ di quasi un secondo il miglioramento della Racing Point che ha dovuto fare affidamento esclusivamente su Sergio Perez, quinto in classifica e primo degli altri, mentre Lance Stroll è stato nuovamente eliminato nel Q1, oltretutto dopo aver baciato il muro.
Solo sei decimi limati da Renault che ha puntato tutto su Daniel Ricciardo dopo che Nico Hulkenberg è rimasto escluso nel Q1. L’australiano ha inoltre migliorato di soli 9 millesimi il suo tempo ottenuto rispetto al Q1. Stessa sorte per la Haas che non è andata oltre il 14° posto di Kevin Magnussen con Romain Grosjean fuori dopo i primi 18 minuti. Il team americano ha guadagnato solo 3 decimi.
Continua il disastro in casa Williams che ancora una volta monopolizza l’ultima fila peggiorando quanto fatto lo scorso anno da Stroll e Sirotkin di quasi 1.5 secondi.
PARAGONE COMPLESSIVO
Nonostante la Toro Rosso abbia guadagnato 2.8 secondi in un anno, paga il peggioramento di 1.5 secondi dal 2017 al 2018. Questo porta la McLaren a essere la migliore nel paragone 2017-2019, con oltre 2.4 secondi guadagnati. Sfida vinta di appena 190 millesimi sull’Alfa Romeo che con il mezzo secondo dell’anno scorso e il 1.7 secondi di quest’anno è la seconda migliore con 2.2 secondi complessivi.
Bene la Renault che grazie soprattutto al titolo di Best Time Attack del 2018 si porta al terzo posto complessivo con quasi 1.5 secondi ottenuti, precedendo di 2 decimi la Toro Rosso. Il resto dei team non è riuscito a migliorarsi di più di un secondo in due anni. In testa alla classifica dei “sotto il secondo” c’è la Ferrari con quasi 9 decimi, seguita a breve distanza dalla Red Bull, con la Rossa in positivo in entrambe le stagioni. Bilancio in verde sia nel 2018 che nel 2019 anche per la Haas che ha rosicchiato 4 decimi in due anni, ma meglio ha fatto la Racing Point che ha tolto mezzo secondo dal 2017, grazie soprattutto al miglioramento dallo scorso anno. A chiudere la classifica c’è la Mercedes che si avvicina al decimo guadagnato in due anni, con il 2019 simbolo del recupero di quanto perso nel 2018.
Capitolo a parte per la Williams, unico team in negativo in entrambi i campionati. Dall’ultimo mondiale disputato da Massa, il team britannico ha quasi perso 2.8 secondi. Un bilancio di 2.9 secondi peggiore rispetto a Mercedes, fanalino di coda delle migliori, e di oltre 5 secondi da McLaren.
I grossi miglioramenti visti in questo sabato sono frutto soprattutto della nuova ala posteriore che permette un miglior sfruttamento del DRS che, in una pista come quella di Baku formata per più della metà del percorso da lunghi rettilinei, dà i suoi risultati migliori.
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