L’inizio della stagione di Formula Uno 2022, la numero settantatré della massima categoria automobilistica a ruote scoperte, è giunta alla conclusione del suo terzo appuntamento. È tempo di sviluppare le prime considerazioni su squadre e piloti, prima di gettarci a capofitto nel fine settimana di Imola.
Ferrari
Non ci sono dubbi: i ragazzi di Maranello hanno fatto davvero uno splendido lavoro. La F1-75 è una vettura, come si dice, nata bene, e i risultati sono qui a darne la dimostrazione: due vittorie, cinque podi, tre giri veloci, un Grand Chelem e un’affidabilità invidiabile, senza contare la competitività del propulsore. Charles Leclerc è stato senza dubbio il mattatore di questo primo scorcio di campionato, con il suo compagno di squadra Carlos Sainz che, complici anche piccoli inconvenienti, che non giustificano comunque del tutto il divario prestazionale presente tra lui e il monegasco, non è riuscito minimamente a impensierire la “completezza” mostrata da Leclerc, che guida la classifica piloti con trentaquattro lunghezze sul suo più diretto inseguitore. La rossa conduce anche la classifica costruttori, con quasi quaranta punti di distacco sulla Mercedes.
Mercedes
Spostandoci proprio alla Mercedes, c’è da dire che la squadra tedesca con sede in Inghilterra non dispone attualmente di un pacchetto all’altezza, sia di chi è stato appena nominato, sia di chi lo sarà subito dopo. Comunque, a detta degli ingegneri, la vettura è promettente ed ha le potenzialità per provare a lottare con i primi della classe, ma la mancata comprensione (e risoluzione) dei problemi, tra i più evidenti quello del porpoising, penalizza fortemente quella che è la resa in pista della creatura di James Allison e compagni. C’è da dire, in compenso, che la W13 si è dimostrata affidabile, e i suoi piloti, ad eccezione del fine settimana incolore di Lewis Hamilton in Arabia Saudita, sono stati abilissimi a sfruttare ogni occasione, racimolando un podio a testa e contribuendo ad issare i campioni in carica del mondiale costruttori al secondo posto di questa classifica. I prossimi appuntamenti ci diranno molto sulle loro ambizioni per questo campionato.
Red Bull
In casa Red Bull c’è sicuramente più di qualcosa da registrare: se è vero che nei primi due appuntamenti la RB18 è stata in grado di competere per la vittoria con la Ferrari, nel terzo, complici probabilmente scelte errate di assetto, sono stato battuti ogni fronte, accusando un distacco notevole. Ma non è finita qui: i due alfieri del team anglo-austriaco non dispongono di una vettura affidabile. Il campione del mondo in carica, Max Verstappen, è stato costretto al ritiro per ben due volte, perdendo per strada un qualcosa come trentasei punti, mentre Sergio Pérez, autore dell’unica pole position stagionale dei “tori rossi”, ha avuto la stessa sorte nel Gran Premio inaugurale in Bahrein. Ad Imola sono previsti aggiornamenti che porteranno una significativa riduzione del peso, con conseguente guadagno prestazionale, ma ciò che preoccupa è la scarsissima garanzia di poter finire un Gran Premio senza problemi tecnici.
McLaren
Se dopo il primo Gran Premio avessimo detto che la scuderia di Woking sarebbe stata la prima delle altre dopo il terzo, probabilmente in pochi ci avrebbero creduto. E invece, la classifica dice proprio questo. A Manama, la McLaren si era ritrovata a vivere un incubo vero e proprio, con Ricciardo e Norris tra le prime vetture ad essere doppiate. Già in Arabia Saudita, la situazione appariva migliorata, ma è a Melbourne che l’impensabile è diventato realtà: entrambe le vetture tra i primi dieci al sabato, e agevolmente nei punti la domenica. Lando Norris si conferma una bellissima realtà, un pilota estremamente veloce, completo, costante e sempre pronto a sfruttare la minima occasione, mentre Daniel Ricciardo è apparso decisamente più a suo agio sul tracciato di casa, seppur non ancora ai livelli del ventiduenne di Bristol. La speranza è che le prestazioni della MCL36 si confermino sulla falsariga dell’appuntamento oceanico.
Alpine
La squadra con sede a Enstone, sponsorizzata da quest’anno dall’azienda austriaca BWT, ha dimostrato sin qui di essere una vettura con un importante potenziale, probabilmente la vettura più “promettente” tra quelle di centroclassifica, almeno da quello che abbiamo apprezzato agli albori di questa annata, ma i costanti problemi di affidabilità hanno già costato parecchi punti alla squadra, e ad un pilota in particolare: mentre Esteban Ocon non ha praticamente sofferto di alcuna noia, non si può dire lo stesso del suo compagno di squadra, Fernando Alonso, tra i piloti più sfortunati dell’avvio iridato: ha concluso la prima tappa in nona posizione, dimostrandosi leggermente più lento di Ocon, mentre i due successivi fine settimana, sebbene si è nel complesso dimostrato ben più rapido del francese, non ha raccolto nulla a causa di problemi tecnici che hanno compromesso entrambi i risultati. In attesa che l’affidabilità venga sistemata, l’A522 è comunque una monoposto da tenere con un occhio di riguardo.
Alfa Romeo
La squadra elvetica ha sorpreso la maggior parte degli addetti ai lavori per la sua competitività, sia sul giro secco che in condizioni di gara, malgrado qualche parcheggio di troppo a bordo pista. Valtteri Bottas si conferma un pilota estremamente rapido sul giro secco, ma anche con una notevole costanza di rendimento in gara, mentre il debuttante Zhou Guanyu ha approcciato più che discretamente alla sua nuova avventura nella categoria regina delle quattro ruote, anche se sono attesi miglioramenti, più che nei piazzamenti, sin qui più che modesti, nel distacco con il finnico ex Mercedes nei successivi Gran Premi.
Haas
Appena un punto sotto la squadra di Hinwil si piazza la Haas. Il gruppo di ingegneri capitanato da Simone Resta ha compiuto un lavoro da rimarcare; le prestazioni della VF-22 sono nettamente migliori di quelle della sua antenata: la squadra statunitense ha sfruttato le opportunità del cambio regolamentare, ed ora il danese Kevin Magnussen (al ritorno in Formula Uno (e in Haas) dopo la vicenda Uralkali\Mazepin, a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina), e il tedesco Mick Schumacher, alla sua seconda stagione, hanno la possibilità di dire la loro per la zona punti. Sarà interessante vedere se riusciranno a mantenere questo livello per tutto il campionato.
AlphaTauri
In casa AlphaTauri, le prestazioni della AT03 sono da considerarsi più o meno in linea con quelle di Haas e Alfa Romeo, mentre c’è ancora più di qualcosa da mettere a punto sul fronte chilometraggio: in più di un’occasione, Pierre Gasly (in Bahrein) e Yuki Tsunoda (a Gedda in particolar modo) non hanno concluso, a volte nemmeno iniziato, le loro sessioni in pista. La costanza del francese è ormai cosa nota, mentre il giovanissimo nipponico appare in una posizione migliore rispetto allo scorso anno.
Williams
Grazie al punto ottenuto da Alexander Albon nel Gran Premio appena disputato, attraverso una strategia e un passo incredibili, viste le prestazioni non esaltanti della FW44 in questi primi scampoli di stagione, la scuderia di Grove ha mosso per la prima volta le classifiche. Le prestazioni del pilota thailandese sono state nettamente superiori rispetto a quelle del canadese Nicholas Latifi, coinvolto, suo malgrado, in più di un incidente, sperando in un prosieguo meno tribolato per il numero sei di Montréal.
Aston Martin
L’unica squadra ancora ferma al palo in questo campionato è l’Aston Martin. L’AMR22 appare difficile da domare, come si è visto in particolar modo nell’ultimo fine settimana, e non è stata protagonista di prestazioni memorabili, anzi, tutt’altro. A questo, c’è da aggiungere che Sebastian Vettel è stato costretto a saltare i primi due appuntamenti per aver contratto il COVID-19, e la mancanza di allenamento si è notata sensibilmente al debutto a Melbourne. Tuttavia, malgrado il poco tempo in pista, Vettel ha dimostrato una maggiore velocità del suo compagno di squadra, Lance Stroll, che si è visto in difficoltà con Nico Hülkenberg, sostituto di Sebastian in Bahrein e in Arabia Saudita. Con un Vettel al massimo della condizione, l’Aston Martin dovrebbe riuscire a migliorare quelle che sono prestazioni molto al di sotto delle attese, con, inoltre, aggiornamenti sostanziali previsti per ribaltare una situazione poco felice. Chi vivrà, vedrà.
Spero che l’articolo sia stato di vostro gradimento, a presto con nuove storie da raccontare!
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