I problemi grossi sono ben altri, perché lottare per il sesto posto col compagno di squadra e vedere una delle due Ferrari doppiate dalle Mercedes (l’anno scorso accadeva il contrario) dovrebbe far riflettere, specialmente dopo che ci hanno macinato i cosiddetti per anni dicendo “Col Turbo potremmo tornare in vetta”, “Noi siamo pronti”, “Lotteremo per il vertice” bla, bla e bla.
Ma parlando della Ferrari oggi (oltre al fatto che è davvero lenta, mamma mia è inguardabile/inguidabile), non posso ignorare il trattamento riservato a Kimi Raikkonen.
Non sono io a dirlo, ma le parole di Kimi a fine gara prima alle tv italiane: “Non so chi abbia fatto la strategia e non mi interessa”, poi ai microfoni di Sky Sport F1 Inghilterra: “I don’t know”.
Diciamoci la verità: sapevamo che Alonso sarebbe stato il “numero uno” a tutti gli effetti all’interno del box, e sicuramente in questa prima parte di stagione Raikkonen non ha reso come ci aspettavamo.
Ma la prestazione di Kimi ieri è stata (nei limiti della “macchina”) nettamente migliore rispetto ai GP precedenti, tanto che per buona parte della gara girava assieme ad Alonso, riuscendo anche a contenerlo e restando davanti dopo la prima sosta.
Eh si, la prima sosta, ve la ricordate? Raikkonen era davanti, quindi solitamente chi precede si ferma per primo, e invece no! Alonso chiamato ai box e soltanto il giro dopo il finlandese viene fatto entrare per la sosta, rischiando di perdere la posizione in favore di Fer.
E vi prego: non venite a dirmi che lo hanno fatto per il mondiale piloti, perché Alonso non vincerà mai questo mondiale con questa “macchina”, e certamente non poteva fare meglio di Raikkonen in quell’occasione, ossia un misero quinto/sesto posto.
Kimi lo conosciamo tutti, è un uomo di ghiaccio, e probabilmente questo carattere sotto certi aspetti è molto penalizzante per lui, perché si “disinteressa” di quello che gli accade attorno.
Poi vabbè, la seconda sosta ritardata per Kimi è un capolavoro: perdeva quasi due secondi al giro sul compagno di squadra, perché non farlo rientrare subito? Certamente Kimi sa gestire meglio le gomme forse di chiunque altro, ma non con questa “macchina”, e dopo che per un paio di giri vedi che perde così tanto, perché lo lasci fuori?
Poi si, Alonso lo ha passato in pista, ma Kimi aveva quelle gomme da 10-15 giri, Fer le aveva appena cambiate, quindi anche tutte le critiche lette nei vari Social Network lasciano il tempo che trovano.
Ora, io posso capire tutti gli anni nei quali Alonso ha lottato per il mondiale con una macchina inferiore (senza dimenticare alcuni appuntamenti sbagliati da lui o dalla squadra. Tanto per dirne due: Monaco 2010, Canada 2012), però trattare così Kimi Raikkonen, ultimo capace di portare l’iride a Maranello, onestamente lo trovo ingiusto.
Ribadisco, per la “macchina” che ha a disposizione la Ferrari quest’anno bisognerebbe guardare altri aspetti, ossia prendere la F14T in piena notte e piazzarla accanto ad un cassonetto della spazzatura sperando (sì, perché non sempre passano) che qualche netturbino con il suo bel camion se la porti via.
“Scherzi” a parte, spero proprio che questa sia stata una casualità, magari sono un malpensante, però io riguardo l’intervista di Kimi a Sky Inghilterra (anzi ora ve la propongo, magari non avete avuto l’opportunità di ascoltarla, così vi fate un’opinione) e sono sempre più convinto che quanto scritto fino ad ora sia più che un semplice dubbio.
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