Sebastian Vettel che passa, tradizione che rimane. Il pilota tedesco, sin dall’inizio della sua carriera in Formula 1, è noto per dare dei nominativi alle auto con cui corre i campionati. Un rito che è passato da Toro Rosso e Red Bull fino alla Ferrari, con la quale ha reso famose le monoposto di Maranello per i nomi come “Eva”, “Gina” o “Loria”.
Anche in Aston Martin il pilota di Heppenheim continua la sua tradizione, scegliendo di chiamare la sua AMR21 con il nome di “Honey Ryder”. Una scelta molto cinefila, dato che essa è stata la prima Bond girl (interpretata da Ursula Andress) dell’agente 007 nel film “Licenza di uccidere” (1962). “Rappresenta una prima volta, una nuova storia, per questo penso che sia un nome azzeccato.”, afferma un Vettel apparso rilassato nella prima conferenza stampa della stagione.
“Sono felice e mi sento a mio agio sulla macchina, nonostante i pochi chilometri percorsi. Ci sono ancora un paio di cose da sistemare, ma penso che con il tempo mi ci abituerò e anche facendo più giri nei test ci sarebbero state delle cose da aggiustare. Se temo il confronto con Stroll? No, io corro contro tutti ed è quello che facciamo come squadra. Non abbiamo fatto molti chilometri nei test, vedremo come andrà domani. Ciò non vuol dire che non potremmo fare da subito bene”.
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