F2 a Budapest | Feature Race: Antonelli fa scacco matto

Primo successo in una Feature Race per il bolognese

Quando non puoi uscire dalla corsia box perché il semaforo è diventato rosso, e sei costretto a partire dalla pit lane stessa (Isack Hadjar, Campos), quando Paul Aron (Hitech) sbaglia la partenza e poi tampona Zane Maloney (Rodin), insomma, quando i primi tre della classifica piloti sono fuori dai giochi, ecco che la gara – la seconda del weekend del FIA F2 sul circuito dell’Hungaroring – non può che non definirsi ordinaria. 

Andrea Kimi Antonelli (Prema), dopo il successo nella Sprint Race bagnata di Silverstone, ha vinto la sua prima Feature Race in quel di Budapest. Un trionfo giunto grazie a un pizzico di fortuna, che si è però controbilanciata con la malasorte iniziale, e un grande ritmo. Con 85 punti, il bolognese ora si trova al sesto posto della classifica piloti. Attenzione, però, a eccedere in proclami ed esagerazioni. Il titolo è più un miraggio che realtà.

Nello specifico della cronaca, Victor Martins (ART) aveva fatto tutto nel migliore dei modi, conquistando la leadership grazie a una partenza fulminante dalla terza fila, con alle sue spalle Enzo Fittipaldi (Van Amersfoort) e Gabriel Bortoleto (Virtuosi). Dopo il patatrac sopra menzionato tra Aron e Maloney, la safety-car ha invitato chi era partito con le morbide a fermarsi per mettere le dure. Tra questi rientravano i primi, mentre chi aveva optato per la strategia alternativa doveva attendere un altro evento per cambiare le sorti di una corsa altrimenti condizionata.

E questo è avvenuto. Al ventiduesimo giro dei trentasette totali, Amaury Cordeel (Hitech) ha perso la macchina in uscita di curva 4 dopo aver spanciato sul cordolo. Una nuova safety-car ha significato l’occasione di cambiare le cose per Antonelli, Richard Verschoor (Trident) e Kush Maini (Virtuosi) tra gli altri, che partendo con pneumatici duri hanno potuto mettere quelli morbidi per un finale di gara tutto all’attacco.

E quando la bandiera verde ha dato il nuovo, definitivo, via libera, Antonelli ha confezionato quattro sorpassi nel giro di un paio di tornate. Da che il pilota junior della Mercedes era quinto, grazie a un magnifico primo stint dove nessuno, a parità di strategia, è stato in grado di reggere il suo passo, ha infilato Dennis Hauger (MP Motorsport), Fittipaldi, Bortoleto e il leader Martins, per poi vincere con dodici secondi sul francese.

Verschoor non si è certamente ripreso quello che gli è stato tolto in gara 1 (vittoria e poi squalifica per infrazione tecnica), ma quantomeno il suo terzo posto è la dimostrazione di un carattere estremamente tignoso. E non potrebbe essere altrimenti. Il suo sorpasso su Bortoleto, avvenuto all’ultimo giro, è la dimostrazione che lui non molla e resta aggrappato a ogni occasione.

Dieci punti per Fittipaldi, seguito da Hauger e dal vincitore di gara 1 Maini, terzo dei piloti con la strategia del vincitore Antonelli. Si è classificato ottavo Ritomo Miyata (Rodin), che non vedeva i punti da gara 1 di Montmeló. Gli ultimi due posti nella top dieci sono stati ad appannaggio di Taylor Barnard (PHM) e Rafael Villagómez (Van Amersfoort), abili nello sfruttare le gomme morbide negli ultimi decisivi passaggi.

Penalizzati dalla strategia, ma non solo, Franco Colapinto (MP Motorsport), Zak O’Sullivan (ART), ora scavalcato in classifica dal compagno Martins, Oliver Bearman (Prema) e Isack Hadjar, con questi ultimi particolarmente frustrati dalle contingenze che non gli hanno consentito di lottare come avrebbero desiderato. Infine, particolare la strategia di Roman Staněk (Trident), che grazie a due stint con gomme morbide ha sfiorato la zona punti.

Da: www.italiaracing.net

Immagine in evidenza: © @Formula2 X profile

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di venti anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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