F2 a Imola | Feature Race: secondo sigillo di Hadjar, caos gomme in pit lane

Il franco algerino fa sua la seconda Feature Race consecutiva

Prima di commentare la corsa, mi corre l’obbligo di denunciare il caos avvenuto in pit lane, avvenuto nel corso del trentesimo giro della Feature Race sul circuito di Imola. È successo che alcuni piloti che avevano montato gomme dure si sono fermati ai box per la loro sosta. Nelle operazioni del cambio pneumatici la gomma posteriore destra della vettura di Amaury Cordeel (Hitech), in lizza per un solido piazzamento nei punti, si stacca, carambolando pericolosamente nella fast lane, tanto da spaventare un meccanico della Campos – anche lui in procinto di sostituire una delle quattro dure usate da Pepe Martí – che di conseguenza ha effettuato in malo modo l’operazione con (anche) lo pneumatico posteriore sinistro del diciottenne in forza al Red Bull Junior Team che circolava pericolosamente tra i muretti e le macchine (entrambi i piloti, ovviamente, fuori dai giochi). Una situazione pericolosissima che – si spera – verrà punità severamente dai commissari.

Per il resto la corsa, come la F3, si è sviluppata in maniera pulita, con nessuna safety car e pochissime situazioni intricate da commentare. Ha vinto Isack Hadjar (Campos), al suo secondo successo consecutivo in una Feature, e lo ha fatto superando Gabriel Bortoleto (Virtuosi), il poleman, alla partenza e non cedendo mai la posizione nonostante la pressione (non) mortifera del campione uscente del campionato F3. Bortoleto, al via, ha perso ben tre posizioni, con la corsa che alla Variante Tamburello vedeva Oliver Bearman (Prema) condurre sullo stesso Hadjar e un fulmineo Joshua Dürksen (AIX).

Al sesto giro sono iniziati i pit stop, con Dürksen, Hadjar, Zane Maloney (Rodin) e Roman Staněk (Trident) ai box per mettere le prime (dure). Il leader del campionato perderà, crucialmente, la posizione sul ceco, perché verrà letteralmente (e legittimamente) tappato da metà corsa in poi, incapace di sopravanzarlo (su un circuito dove sorpassare non è proprio l’esercizio più semplice) per grande parte della stessa.

Alle soste dei suddetti piloti hanno risposto, tra gli altri, Bearman, Bortoleto e Taylor Barnard (AIX), con il primo e il terzo che hanno dovuto alzare bandiera bianca a causa di inconvenienti al momento del cambio pneumatici: Ollie ha spento (o gli si è spenta) la macchina quando stava per riprendere la marcia, ed è ripartito penultimo (per rimanere lì), perché a Barnard – in quel momento (e anche sul traguardo) ultimo – è andata anche peggio.

Terzo, dietro Hadjar e Bortoleto, è rimasto Joshua Dürksen, al primo podio (e ai primi punti) in F2. Quarto un solido Andrea Kimi Antonelli (Prema), che ha sì perso la posizione sul paraguaiano in partenza, ma è rimasto lucido e ha portato in dote dodici preziosi punti a una Prema non in forma smagliante, tenendosi dietro il (confermato) vincitore della Sprint Franco Colapinto (MP Motorsport) e Paul Aron (Hitech), che ha ridotto a cinque le lunghezze da Maloney, undicesimo e fuori dai punti.

Tra il finnico e il barbadiano, e quindi dal settimo al decimo posto, ci sono le due DAMS di Crawford e Correa, primo dei piloti con la strategia alternativa (dure prima, morbide dopo), seguite dalla ART di Victor Martins – anche lui con la tattica di Correa – e dalla Trident di Richard Verschoor, al terzo piazzamento nei punti consecutivo.

La F2, come la F3, riprenderà la sua marcia da Monaco nel ricco weekend di domenica 26 maggio.

Immagine in evidenza: © @Formula2 X profile

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Autore

Davide Attanasio
Ragazzo di venti anni che prova a scrivere di macchine, che girando a velocità folli per tutto il mondo fanno battere il cuore e vibrare l'anima

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