È avvenuto tutto (o quasi) al primo giro: Franco Colapinto (MP Motorsport), muovendosi verso destra nel tentativo di difendersi da Roman Staněk (Trident), ha innsecato una serie di contatti che hanno coinvolto Pepe Martí (Campos), Isack Hadjar (Campos), Enzo Fittipaldi (Van Amersfoort), Joshua Dürksen (AIX), e Dennis Hauger (MP Motorsport).
Cinque le “vittime” della maxi collisione: Fittipaldi, Dürksen, Hadjar, Staněk e Hauger. La vettura di sicurezza non ha potuto far altro che entrare in pista, con la situazione di gara che vedeva Paul Aron (Hitech), partito terzo dietro Colapinto e il suo compagno Amaury Cordeel, comandare sul belga e sull’argentino. Andrea Kimi Antonelli (Prema) è incappato in una partenza infelice scivolando al dodicesimo posto mentre passava nei detriti dell’incidente.
La corsa, che è ripresa al sesto giro, ha vissuto pochi momenti emozionanti, tra i quali un errore di Cordeel, che ha perso la seconda posizione ai danni di Colapinto, e l’unico sorpasso prima del gran finale era stato il sorpasso di Jak Crawford (DAMS) sul compagno Juan Manuel Correa per il quindicesimo posto.
E però sia Zane Maloney (Rodin), leader del campionato, che Colapinto hanno infiammato la corsa, con il barbadiano autore di uno splendido sorpasso ai danni di Cordeel, terminato al penultimo giro dopo un forcing di circa quindici tornate, e l’argentino che ha sfruttato un piccolo errore del leader Aron in uscita dalla Rivazza per avere, all’ultimo giro, la meglio del contendente all’esterno della Variante Tamburello.
La piazza d’onore è ad appannaggio di Aron, che consolida il secondo posto nella classifica, seguito da un Maloney estremamente solido, che ha rischiato nella manovra su Cordeel quando poteva tranquillamente prendersi il quarto posto. E invece ha osato, e si è regalato un terzo posto più che meritato.
Dietro Zane c’è Cordeel, poi il duo Bearman-Bortoleto, con il brasiliano che non è riuscito in ciò che i colleghi davanti a lui sono riusciti. Domani, partendo dalla prima posizione, avrà un occasione importante per dare un segnale al campionato.
Primi punti per Taylor Barnard (AIX), settimo, che precede Richard Verschoor (Trident), quest’ultimo scagionato da un’investigazione su un possibile infringment in partenza, infringment rilevato su Martí, penalizzato con uno stop and go di dieci secondi quando ricopriva la decima posizione.
Nono Kush Maini (Virtuosi), decimo Zak O’Sullivan (ART), poi Antonelli, Rafael Villagómez (Van Amersfoort), Victor Martins con la seconda delle ART, Ritomo Miyata (Rodin), Crawford, Correa e infine, staccato di una quartantina di secondi, Martí, diciassettesimo e ultimo a pieni giri.
Il risultato di Colapinto, tuttavia, così come è accaduto in F3, è sub iudice per via di un’investigazione sul vincitore relativamente alla situazione della partenza. Bisongerà attendere per capire se l’argentino avrà vinto la sua prima corsa in F2, oppure se l’onore del successo andrà sulle spalle di Aron, e anche in quel caso si tratterà di un nuovo vincitore.
Iscriviti al nostro Canale Telegram per ricevere tutti i nostri articoli sul tuo smartphone
Lascia un commento! on "F2 a Imola | Sprint Race: Colapinto (sub iudice) all’ultimo giro, caos in partenza"