Oliver Bearman (Prema) è uno studente che nel primo quadrimestre ha steccato più di qualche verifica, e che deve recuperare le carenze accumulate malgrado lo aspetti una scuola più prestigiosa. Oggi ha recuperato la prima materia, vincendo la Sprint Race a Spielberg del campionato FIA F2. Lo ha fatto partendo dalla seconda posizione, in virtù della formula della griglia invertita, e dopo aver salutato Kush Maini (Virtuosi) al via, ha gestito le intenzioni bellicose di Pepe Martí (Campos), mai in grado di sferrare un attacco. È la prima vittoria stagionale per il britannico, campione nel 2021 delle F4 italiana e ADAC.
Per l’iberico del Red Bull Junior Team Martí si tratta del primo podio messo a segno dalla Feature Race del Bahrain, dove terminò terzo all’indomani di un secondo posto nella Sprint. Al via Pepe, membro dell’A14 Management di Fernando Alonso, è arrivato al contatto con Maini in corrispondenza di curva 3, e ha riportato un danno (fortunatamente per lui) non considerevole all’ala anteriore. L’indiano, partito dal palo, è stato protagonista di una gara negativa, conclusa in settima posizione dopo averne perse tre negli ultimi otto giri.
Paul Aron si è confermato granitico interprete della stagione, che non a caso comanda. Il suo settimo podio stagionale (almeno un podio in ciascuno dei sette appuntamenti fin qui disputati), con quattro terzi e tre secondi posti all’attivo, gli ha permesso di allungare nella classifica piloti su un Isack Hadjar (Campos) che dal quarto posto è precipitato sin dai primissimi chilometri fuori dai dieci, restando a bocca asciutta.
Alle spalle di Aron un promettente Gabriel Bortoleto (Virtuosi), probabilmente il più rapido dei ventidue. Il brasiliano ha messo pressione all’estone, ma non è riuscito ad avere la meglio. Ottimo quinto Dennis Hauger (MP Motorsport), di rimonta dalla decima casella di partenza, e vittima di una manovra inspiegabile da parte del compagno Franco Colapinto nel corso dell’ultimo giro. I due erano in lotta per il quinto posto, con Hauger attaccante e Colapinto difensore. L’argentino ha tuttavia ecceduto in quanto a foga, e si è girato da sé in uscita da curva 3 gettando al vento tutto il lavoro svolto.
Il primo ad approfittare dello svarione del campione della F4 spagnola 2019 è stato Jak Crawford (DAMS), che ha proseguito nel suo stato di forma invidiabile dopo il successo della Feature Race a Montmeló. Dalla settima fila, è stato bravo a sopravanzare e ad abbattere il muro costituito da Zak O’Sullivan (ART), per poi sverniciare un Taylor Barnard (PHM) in netta difficoltà (da quinto a dodicesimo senza possibilità di replica). La dinamica Hauger-Colapinto gli ha poi permesso di recuperare qualche altra piazza.
Dietro Maini, in ottava posizione, buona gara per Joshua Dürksen (PHM), apparso più pimpante nelle fasi iniziali rispetto alla fine. La sua prestazione gli ha regalato l’ultimo punto in palio. Infine, non è riuscito a fare meglio di quindicesimo Andrea Kimi Antonelli (Prema), intruppato nel lungo trenino DRS e protagonista di una battaglia appassionante con Enzo Fittipaldi (Van Amersfoort), vinta dal brasiliano.
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